di Eliane Brum*, El País 05.01.2022
(traduzione di Carlinho Utopia) Quando non riesce a unire i puntini della realtà, il giornalismo collabora con l'estrema destra globale e il suo negazionismo calcolato.
Il passaggio di anno ha dimostrato che non è necessario guardare in alto, provocazione virale del titolo del film con Leonardo Di Caprio e Jennifer Lawrence. Basta essere vivi e non chiamarsi Jair Bolsonaro o essere uno dei milioni di animali domestici a due zampe che seguono questo tipo di persone per capire che qualcosa di molto grave sta succedendo al nostro pianeta-casa. Il 26 dicembre, l'Alaska ha vissuto il suo giorno più caldo in un mese di dicembre da quando se ne hanno i dati, con 19,4 gradi Celsius sull'isola di Kodiak. In Colorado, nel Midwest degli Stati Uniti, gli incendi scatenati da venti con forza di uragano hanno divorato centinaia di case, causato l'evacuazione di intere città e costretto decine di migliaia di persone a fuggire.
A Bahia, nel nord-est del Brasile, il numero degli abitanti colpiti dalle inondazioni ha già superato i 700.000. Londra ha vissuto il primo giorno dell'anno più caldo della sua storia e diverse città in Europa hanno registrato un caldo invernale record. Secondo il microblog Extreme Temperatures, in Paraguay, Sud America, il 1° gennaio i termometri hanno raggiunto i 45,6 gradi Celsius nella città di Sombrero Hovy, il giorno più caldo mai registrato nel paese. È come se il passaggio dal 2021 al 2022 fosse una specie di PowerPoint fatto per gli idioti: sì, la crisi climatica rende gli eventi estremi sempre più probabili e frequenti.
Ma il negazionismo persiste.
Per le compagnie minerarie e dei combustibili fossili - o per quelle che dipendono dalla circolazione diffusa di merci a base di combustibili fossili o che usano massicce quantità di prodotti minerari - il negazionismo è redditizio nel breve termine. Lo stesso vale per i governi e i governanti che li servono. La disconnessione è il loro migliore alleato. Il mondo connesso a internet è, paradossalmente, un grande produttore di disconnessione. Non solo a causa delle fake news, ma anche perché frammenta le informazioni e omette il loro contesto. Questa è stata una delle principali scommesse dell'estrema destra globale.
Per farvi fronte, per superare la sua crisi specifica, e per svolgere un ruolo rilevante in un pianeta in stato di emergenza, la stampa deve essere in grado di unire i puntini: esporre al pubblico come l'emergenza climatica sia il legame tra la serie di eventi estremi simultanei e la pandemia, che raggiunge un nuovo capitolo con la diffusione della variante omicron.
Dovrebbe anche svolgere il servizio pubblico di spiegare come l'emergenza climatica, gli eventi estremi e la pandemia siano legati alla notizia che il ristrettissimo club dei miliardari è diventato più ricco di mille miliardi di dollari nel 2021, un periodo in cui la maggioranza è diventata più povera e l'apartheid climatico si è accentuato.
Ci possono essere imprecisioni nella sceneggiatura, ma la satira di Don't Look Up, fenomeno culturale di questo Natale, ha fatto le sinapsi che i notiziari ancora una volta non sono riusciti a fare, compartimentando realtà strettamente relazionate in un cambio di anno segnato da scene apocalittiche.
*Eliane Brum è nata a Ijuí, nel sud del Brasile, nel 1966. Scrittrice, reporter e documentarista, vive ad Altamira, città amazzonica nella quale si è stabilmente trasferita nel 2017. Ha vinto moltissimi premi nazionali e internazionali di giornalismo ed è la reporter brasiliana più premiata della storia.
Nel 2021 è stata tra le vincitrici dell'antico e prestigioso Premio Cabot di giornalismo della Columbia University. In Brasile, nel 2019, con il suo libro “Brasil, Construtor de Ruínas: um olhar sobre o país, de Lula a Bolsonaro”, ha vinto il Premio Vladimir Herzog de Anistia e Direitos Humanos, che riconosce il lavoro di giornalisti, reporter fotografici e disegnatori che attraverso il loro lavoro quotidiano difendono la democrazia, la cittadinanza ed i diritti umani.
Collabora con El País e The Guardian. Ha pubblicato un romanzo, "Uma Duas" (2011), ed altri sette libri. Ad ottobre del 2021 ha pubblicato la sua ultima opera "Banzeiro òkòtó: Uma viagem à Amazônia Centro do Mundo". I suoi libri sono stati tradotti in diversi paesi. In Italia ha pubblicato “Le vite che nessuno vede” (Sellerio 2020) ed un suo testo in "Dignità! Nove scrittori per Medici senza Frontiere" (Feltrinelli 2011).
Site: elianebrum.com
Email: elianebrum.coluna@gmail.com
Twitter, Instagram e Facebook: @brumelianebrum
Oltre che su questo blog, altri articoli di Eliane Brum tradotti in italiano sono presenti sul sito Il Resto del Carlinho Utopia, qui
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