CINE \ DOC
Princesa
Regia: Henrique Goldman
Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, 2001
Tratto dal libro "Princesa" di Fernanda Farias de Albuquerque e Maurizio Jannelli
con Ingrid de Souza, Cesare Bocci, Lulu Pecorari, Mauro Pirovano
In un articolo datato 02 maggio 2013, Henrique Goldman, regista del film Princesa, scriveva:
“Nel 2001 ho diretto un film intitolato Princesa, ispirato alla vera storia di Fernanda, una transessuale brasiliana che ho conosciuto a Roma, autrice di un libro omonimo che racconta la sua vita. Come migliaia di altre transessuali brasiliane che all'epoca avevo intervistato in Italia, facendo ricerche per il film, Fernanda arrivò a Roma per prostituirsi (…) voleva risparmiare per poter fare l'operazione per cambiare sesso. Il suo sogno era di trovare un marito ed essere la casalinga più normale del mondo. Il film ritrae il confronto di Fernanda con un progetto che si rivela impossibile. La vera Fernanda si suicidò due mesi prima che iniziassero le riprese. La Fernanda del film utilizza il tragico viaggio per reimparare, nonostante le sue frustrazioni, ad amare la vita.
Ho lavorato come uno schiavo per poter realizzare Princesa. Ho mandato a monte un matrimonio e sono finito sul lastrico. Per tre anni ho vissuto di lavoretti e dormito a casa di amici tra Londra e Milano. E quando finalmente sono riuscito a raccogliere i soldi per la produzione, ho dovuto rinunciare al mio stipendio da regista per integrare il budget. È stato un periodo molto doloroso, ma non posso rimpiangerlo, perché i giorni delle riprese di Princesa sono stati tra i più felici della mia vita, circondato nelle gelide albe del crudele inverno milanese da un gruppo di trans divertentissime oltreché meravigliose attrici, tutte disposte a tutto.
Al botteghino Il film non si rivelò il successo che ci si aspettava, ma andò molto bene: fu presentato in anteprima al Sundance Festival, vinse il premio come miglior film straniero all'OutFest di Los Angeles e uscì in 12 paesi - in alcuni come film erotico, in altri come film gay, anche se l'intenzione era quella di raccontare una semplice storia di ricerca di identità, universale e commovente.
Gli anni passarono e il film divenne solo un ricordo dolce e malinconico, in cui per me si mescolavano enormi gioie e dolori. Ma, di punto in bianco, ricevetti una e-mail da una ex compagna di classe che si congratulava con me per il film, che aveva appena visto su YouTube. Ho controllato e mi sono reso conto che qualcuno in Italia aveva postato Princesa e ora il film è virale. Da quando è stato pubblicato tre mesi fa, è stato visto da oltre 3,5 milioni di persone.
Princesa continua a portarmi sentimenti contrastanti. La gioia di sapere che tutte queste persone, spontaneamente, ai quattro angoli del mondo, stanno guardando il film ha come contraltare un sentimento di ingiustizia per non essere stati - e non poter essere ora - remunerati per anni di lavoro. Forse mettere qui sotto il link del film è un grosso errore, uno sgarbo a chi lotta per i diritti d'autore su Internet - e gli interessi che dovrebbero essere anche i miei. Ma soprattutto, ho raccontato la storia perché potesse essere ascoltata. Spero che vi piaccia…”
E seguiva l’indirizzo del mio primo Canale YouTube, dove avevo postato il film. Un paio di mesi prima, il 19 marzo, Henrique Goldman mi aveva scritto questa e-mail:
“Caro Carlinho, Sono Henrique Goldman, il regista di "Princesa". Innanzi tutto vorrei ringraziarti di aver messo il film su YouTube. Finora più di 2.300 milioni di persone hanno visto il film e questo è il sogno di qualsiasi regista. Vorrei sapere come hai fatto per divulgare il film. Penso di aver tanto da imparare sulla distribuzione via internet.
Cari saluti, Henrique Goldman”
Ovviamente mi fece molto piacere, e ricordo di aver risposto a Henrique che il merito di quel successo online non era certo il mio bensì del suo film. Le visualizzazioni di Princesa, intanto, continuavano a crescere e non smisero fino a quando, non molto tempo dopo, YouTube decise di rimuovere definitivamente il video. A distanza di tanti anni, il film è ora nuovamente disponibile in streaming su un'altra piattaforma.
Carlinho
Chi era Princesa? La storia di Fernanda Farias De Albuquerque
Qual è la vera storia di "Princesa", che non solo ha ispirato il film di Goldman ma anche una nota e stupenda canzone dall'omonimo titolo di Fabrizio De André?
Dal sito Princesa 20:
Fernanda Farias de Albuquerque
(Alagoa Grande, 25 maggio 1963 – Jesi, 2000)
Nota con il nome di « Princesa » è stata una delle prime transgender brasiliane arrivate in Italia alla fine degli anni ‘80.
Di origine contadina, nata nelle campagne del Nord Est del Brasile, ha lasciato presto la sua terra per vivere nelle grandi metropoli brasiliane, dove si è sottoposta a terapie ormonali e ai primi interventi di chirurgia, iniziando a prostituirsi.
A causa delle violenta repressione della prostituzione transessuale da parte delle forze di polizia brasiliane, nel 1988 decide di trasferirsi in Europa, prima in Spagna e poi in Italia. Nel periodo di permanenza a Milano, continua a prostituirsi e diventa dipendente dall’eroina prima di trasferirsi a Roma.
Nell’aprile del 1990 viene arrestata a causa di un tentato omicidio [*] e condannata a sei anni e quattro mesi di reclusione. Nel carcere di Rebibbia le viene diagnosticata la sieropositività.
A Rebibbia conosce Giovanni Tamponi, detenuto sardo che la spinge a scrivere la propria storia e la mette in contatto con l’ex brigatista rosso Maurizio Iannelli che diventerà coautore del libro pubblicato nel 1994.
Grazie alla rete di rapporti nati in carcere, esce in semilibertà e lavora per qualche tempo, a Roma, come segretaria presso la casa editrice Sensibili alle foglie.
Avendo ripreso a prostituirsi, viene rimpatriata e, tornata di nuovo in Italia, vive tra Roma e le Marche e viene ritrovata morta nei pressi di Ancona nel maggio del 2000. Le circostanze del ritrovamento hanno fatto pensare ad un suicidio, ufficialmente registrato come causa del decesso.
Princesa è considerato uno dei primi titoli della cosiddetta “letteratura migrante” in lingua italiana. Sulla copertina del libro, due firme: accanto a quella di Fernanda Farias compare quella di Maurizio Iannelli che, con la prima, ha condiviso la detenzione a Rebibbia ed il lavoro di scrittura. All’origine dell’incontro e della narrazione vi è stato anche un terzo detenuto che ha svolto un ruolo decisivo nel sollecitare il racconto: il pastore sardo Giovanni Tamponi.
Il libro è nato dall’oralità di Fernanda Farias de Albuquerque e dai suoi diari, lettere e note scritte in carcere a partire dalle sollecitazioni di Tamponi e di Iannelli. Quest’ultimo ha poi riversato i diari in un dattiloscritto che ha costituito il brogliaccio del testo edito nel 1994; quella “copia iniziale di lavoro” è ora, per la prima volta, integralmente consultabile in questo sito.
Una volta pubblicato, il libro ha suscitato nuove narrazioni, non solo letterarie, da parte di altri autori: il documentario Princesa. Incontri irregolari (1994) realizzato da Carlo Conversi per la serie di Anna Amendola Storie Vere, trasmessa dalla RAI nel 1994; la canzone Prinçesa di Fabrizio De André, brano d’apertura del disco Anime Salve (1996), ultimo album del cantautore genovese; il documentario Le strade di Princesa. Ritratto di una trans molto speciale (1997) di Stefano Consiglio; e il film Princesa (2001) del regista brasiliano Henrique Goldman.
[*] Rossella Bianchi, scrittrice e presidentessa dell’Associazione “Princesa” a tutela dei diritti delle transgender, associazione ideata a Genova da don Andrea Gallo, ci racconta in questo articolo la vicenda del tentato omicidio per il quale Fernanda è stata condannata:
"... Princesa è una clandestina in suolo italiano e non può certo aprirsi un conto in banca, ma poiché abita in una piccola pensione ed ha stabilito un bel rapporto affettivo con la proprietaria, trova che il modo più sicuro sia di affidare tutti i suoi risparmi alla proprietaria. Quello che però Princesa non sa, è che questa brava persona che sembra un surrogato della mamma lontana, ha un vizio, il vizio del gioco. Quando Princesa pensa di avere quel tanto che basta per chiudere l’attività della prostituzione e tornare in Brasile chiede i soldi consegnati. Non c’è’ più niente, nemmeno i soldi per il passaggio aereo. Princesa è furibonda, si sente crollare il mondo addosso, un coltello a portata di mano e così Princesa si ritrova in carcere con l’accusa di tentato omicidio."
La biografia che avete letto più sopra è ripresa dal sito Princesa 20, realizzato grazie al contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre e del Centre Aixois d’Études Romanes – Université Aix Marseille.
Il progetto Princesa 20 nasce, venti anni dopo l’edizione princeps, dalla volontà di rendere disponibile un’edizione annotata del libro, che tenga conto sia delle scritture avantestuali di Fernanda Farias de Albuquerque e di Giovanni Tamponi che delle produzioni multimediali successive.
Immediatamente è quindi sorta la necessità di un’edizione digitale e transmediale, per consentire la riproduzione anastatica dei manoscritti e mostrare, nello stesso ambiente, le relazioni fra diverse forme di scrittura, tra narrazione autobiografica, documentaria, letteraria, racconto per immagini e in forma di canzone.
Nella sezione Libro è possibile scorrere il testo e soffermarsi sui principali punti d’interferenza, di continuità ma anche di rottura, fra queste diverse creazioni: il libro con i manoscritti di Farias de Albuquerque e le carte di De André, la canzone Prinçesa, i documentari di Conversi e Consiglio e il film di Goldman. Le note testuali mostrano come nella genesi del libro abbia giocato un ruolo fondamentale anche un capolavoro della letteratura come Il Grande Sertão dello scrittore brasiliano João Guimarães Rosa.
Nell’Archivio è possibile consultare – nella sezione Farias de Albuquerque: una parte significativa dei manoscritti di Fernanda Farias de Albuquerque (i primi quaderni, il carteggio con Tamponi e Iannelli, la trascrizione di alcuni colloqui-intervista con i due coautori a Rebibbia, ecc.), di Giovanni Tamponi (il primo quaderno di Farias trascritto in italiano standard e il glossario), l’integralità del dattiloscritto che Maurizio Iannelli ha tratto dalle carte di Fernanda rispettandone l’inusitata interlingua (un misto di italiano, sardo e portoghese), “copia iniziale” del lavoro di redazione che porterà al libro del 1994, nonché – nella sezione De André: alcuni manoscritti di Fabrizio de André attestanti il processo genetico della canzone che apre Anime salve e, infine – nella sezione Conversi: il documentario di Stefano Conversi "Princesa incontri irregolari", andato in onda su Rai Tre nel 1994 per la serie “Storie vere”.
In Critica, oltre ad una Nota all’edizione, sono accessibili – nella sezione Scaffale Princesa – alcuni dei principali studi consacrati a Princesa. La sezione resterà aperta per continuare a registrare la futura critica di Princesa.
Ambizione ultima del progetto è di contribuire a “canonizzare” all’interno della cultura italiana un’opera nata dall’oralità restituendola ad un contesto comunicativo non circoscritto nei confini tipografici, ma aperto su un orizzonte transmediale.
Sul sito potete trovare molti altri contenuti.