28 giugno 2014
Stato di São Paulo: la Polizia Militare ha ucciso 10.152 persone negli ultimi 19 anni, 9,5 volte più morti che tutte le forze di polizia degli Stati Uniti.
In uno scenario che vede anche gli stessi poliziotti vittime (una media di 5 al mese) tutto il fallimento delle politiche di sicurezza del governo.
di André Caramante - dal sito Ponte (Sicurezza Pubblica, Giustizia e Diritti Umani)
traduzione: Carlinho Utopia
La Polizia Militare ha ucciso 10.152 persone nello stato di São Paulo negli ultimi 19 anni (luglio 1995-aprile 2014).
Dalle nostre statistiche, una media di 45 persone sono state uccise dalla PM ogni mese nello Stato di San Paolo, in uno scenario in cui anche i poliziotti sono vittime (una media di cinque poliziotti morti al mese). La nostra indagine mostra quanto l'attuale politica di sicurezza pubblica negli ultimi due decenni non sia riuscita a ridurre il numero di civili uccisi dalla polizia, al contrario, se nei primi cinque anni il numero medio di morti ogni 100 000 abitanti è stato dello 0.89%, negli ultimi cinque è arrivato a 1.17% - un incremento del 31,5%, considerando le morti provocate dai poliziotti militari soltanto durante le ore ufficiali di servizio.
Dal 1995 (quando la Segreteria di Pubblica Sicurezza di San Paolo ha iniziato a pubblicare le statistiche sulla violenza nello Stato), sono stati registrati 8.277 morti durante le ore di servizio e altri 1.875 casi fuori dalle stesse (in servizi di sicurezza privata o in liti sulle strade, nei bar, tra vicini di casa, delitti passionali e così via.)
I dati provengono dal "Setor de Inteligência" e dalla "Corregedoria da Polícia Militar", organi ufficiali della Polizia Militare. Paradossalmente, questi dati differiscono dalle statistiche trimestrali pubblicate dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. La differenza osservata deriva dal fatto che i dati trimestrali rilasciati dalla segreteria hanno omesso gli omicidi commessi dopo le ore ufficiali di lavoro dei poliziotti. Questa imprecisione compromette tanto la dimensione effettiva dei decessi causati dagli appartenenti al braccio armato dello stato quanto il possibile miglioramento delle tecniche di polizia.
Nei dati ufficiali presenti in rete, gli omicidi commessi dai poliziotti militari fuori dall'orario di lavoro vengono compresi nella comune statistica generale degli omicidi commessi da qualsiasi cittadino. Siccome gran parte di questi omicidi avvengono utilizzando armi in dotazione alla polizia, spesso in attività "extra" dei poliziotti, finiscono per essere ignorate e restano fuori dal controllo della società.
Secondo i dati ufficiali trimestrali, gli omicidi commessi dai poliziotti, come la serie di 12 morti in quattro ore durante il weekend del gennaio di quest'anno a Campinas (99 km da SP), sono stati lasciati fuori dalle statistiche sulla letalità della polizia. I 12 omicidi, secondo la Polizia Civile, sono stati commessi da cinque poliziotti militari al di fuori dell'orario di lavoro per vendicare l'omicidio di un loro collega. Quest'ultimo, in orario di riposo, aveva cercato di impedire un furto in un distributore di benzina ed era stato ucciso dal ladro.
45 civili e 5 poliziotti militari
uccisi in media ogni mese
E c'è un'altra omissione nelle statistiche pubblicate trimestralmente dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza rispetto al totale dei poliziotti militari uccisi nello stato di São Paulo. La distorsione in questo caso è ancora più grave. La statistica si limita infatti ad indicare le morti dei poliziotti avvenute durante l'orario di lavoro - a partire dal 1995, sono state 475. Ma la maggior parte delle morti si sono verificate mentre gli stessi si trovavano in orario di riposo: è avvenuto in 684 casi. Complessivamente, in quel periodo, ci sono state 1.159 morti di poliziotti militari, sia che essi si trovassero in orario di servizio che fuori.
Tra il 2008 e il 2012, la PM Paulista ha ucciso 9,5 volte più
di tutte le polizie degli Stati Uniti messe insieme
Tra il 2008 e il 2012, la PM Paulista ha ucciso 9,5 volte di più di tutte le polizie degli Stati Uniti messe insieme durante l'orario di servizio. È l'indice demografico che evidenzia questa differenza: mentre gli Stati Uniti hanno registrato 0,63 morti ogni 100 mila abitanti, a São Paulo, l'indice è stato di 5,87 nello stesso periodo. Negli USA, con una popolazione di 313 milioni di persone, si sono registrati 2.003 omicidi commessi dalla polizia (morti per "omicidio giustificato" dello stesso tipo cioè di quelli che in Brasile chiamiamo "morti in conseguenza di azione di polizia"), mentre a San Paolo, con una popolazione di 41 milioni di persone, sono stati registrati 2.426 omicidi.
L'indice di São Paulo è più vicino a quello del Messico, segnato da una guerra contro i cartelli della droga. Nel 2011, il paese ha registrato un tasso di 1,37 morti ogni 100 mila abitanti, rispetto agli 1,13 nello stato più ricco del Brasile, San Paolo.
L'altro lato
Sollecitata fin dal 3 giugno scorso dai giornalisti di Ponte, la Segreteria di Pubblica Sicurezza di San Paolo non ha voluto commentare queste statistiche relative agli omicidi commessi, dentro e fuori dall'orario di servizio, dagli agenti della Polizia Militare nello Stato. Il segretario di Pubblica Sicurezza di San Paolo, Fernando Grella Vieira, non ha ci ha concesso un'intervista sul tema, così come il comandante generale della Polizia Militare, Colonnello Benedito Roberto Meira.