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Poliziotto militare uccide uno studente nero con un colpo di pistola alla schiena e dice che  lo sparo è stato causato da una scivolata

"Non ho dubbi. Il poliziotto voleva uccidere mio figlio", ha detto Ivani, la mamma di Allan, 17 anni, che abbiamo incontrato in lacrime sulla porta di casa.

 

di André Caramante, pubblicato sul sito Ponte Jornalismo il 26.01.16

Ponte Jornalismo

Immagini di una telecamera di sorveglianza installata in una casa di Jardim São João,  alla periferia di Ferraz de Vasconcelos (Grande São Paulo), hanno registrato il momento della morte dello studente Allan Vasileski, di 17 anni, raggiunto da un colpo di pistola calibro 40 sparato da un poliziotto militare. Il caso è successo venerdì scorso, 22 gennaio.

 

L'autore dello sparo è l'agente Melquíades Nascimento Dias, di 37 anni. Interrogato dalla Polizia Civile, il militare ha affermato che la sua arma ha esploso il colpo che ha centrato alle spalle Allan mentre rincorreva il ragazzo ed "è caduto bruscamente a terra, scivolando sul selciato bagnato ed accidentato della strada".

 

Le immagini mostrano il momento in cui Allan e un amico, anche lui adolescente, appaiono correndo lungo la Rua Guerra. Avvicinandosi ad un auto posteggiata, Allan tenta di dire qualcosa ad un uomo che ha un bambino in braccio, ma finisce per crollare a terra battendo la parte posteriore della testa.

 

Nella sequenza, l'agente Nascimento, del 32° Battaglione della Polizia Militare, appare nelle immagini. Vedendo Allan crollare a terra, l'uomo con il bambino in braccio si allontana e cerca riparo davanti all'auto. È a questo punto che il poliziotto raggiunge Allan, lo gira, alza la sua maglietta e si accorge della ferita dello sparo nella schiena del giovane.

 

L'orologio della telecamera segna le 19:31 quando i primi abitanti di Rua Guerra, poco dopo il rumore dello sparo della punto 40 di Nascimento, cominciano ad accerchiare il poliziotto, implorandolo di non lasciar morire Allan.

 

Il poliziotto, secondo le testimonianze degli abitanti, ha tentato, in un primo momento, di dire qualcosa per incriminare Allan della sua morte, ma è stato subito ripreso dai vicini del giovane, che hanno visto quando lui era scappato dal poliziotto con l'arma in pugno.

 

Una donna che ha tentato di aiutare Allan è stata allontanata dal poliziotto nello stesso momento in cui un ragazzino con una maglietta da calcio rossa, anche lui amico del giovane studente, comincia a disperarsi e si porta le mani alla testa nel vederlo agonizzare. In questo momento, le immagini della telecamera non registrano già più alcun movimento di Allan.

 

Soltanto alle 19:33, il collega di servizio di Nascimento, il poliziotto militare Edwilson Moreira Andrade de Sousa, di 35 anni, compare nelle immagini. è possibile vedere che Nascimento si avvicina al collega e gli dice qualcosa all'orecchio.

 

Trenta secondi dopo essere arrivato sulla scena del crimine dove Allan giace a terra, il poliziotto Andrade torna indietro per la stessa strada in cui si trovava lasciando Nascimento da solo. Intanto una vicina del giovane si inginocchia vicino al suo corpo, mentre un altro uomo comincia a scattare foto del poliziotto con un telefonino cellulare. Il poliziotto dice che è stata colpa di Allan se è rimasto colpito, ma subito gli abitanti lo contestano.

Lo Stato brasiliano, una "fantastica fabbrica di cadaveri"

Il 26.01.16 il giornalista Fausto Salvadori Filho scrive sulla sua pagina Facebook:

Se guardate il video qui sopra fino alla fine, vedrete un'immagine, quella di una donna seduta su un marciapiede, che accarezza la testa di un ragazzino di 17 anni, morto per un colpo di pistola alla schiena sparato da un poliziotto militare.


"Fino a quando dovremo vedere scene come questa?", si domandano alcuni. Fino al giorno in cui un'immagine come questa non passerà inosservata. In queste ore dovrebbero essere lì a guardarlo tutti questo video e a mostrarlo a chi ancora non l'ha visto, piangendo, bestemmiando, protestando.

 

Una morte come quella di Allan deve essere vista per quello che è: un crimine spaventoso. Deve diventare l'argomento di qualunque discussione, tema di dibattiti elettorali, titolo ed editoriale di ogni quotidiano, argomento di commenti politici... ma niente di tutto questo.

 

È la morte di un bambino con uno sparo alla schiena, cazzo! In una società in cui le persone si importassero le une delle altre, un crimine come questo dovrebbe essere visto come l'argomento più importante del giorno. Il governatore Geraldo Alckmin si dovrebbe vedere costretto a presentarsi in pubblico per spiegare come puo' essere successo e cosa intende fare per evitare che si ripeta. Il procuratore generale del ministero Pubblico, il prefetto, il ministro della Giustizia, la presidente Dilma, tutti ne starebbero parlando.

 

Perché è solo guardando in faccia questi crimini, tentando di capire come e perché questi avvengono che si potrebbe tentare di mettere un freno a questa "fantastica fabbrica di cadaveri" dello Stato brasiliano.

 

Non è possibile che quella carezza sulla testa morta di un bambino passi inosservata. Siamo malati, troppo malati.

Allan Vasileski, 17 anni

Secondo la madre di Allan, Ivani Regina Vasileski, il giovane che accompagnava suo figlio nel momento dell'inseguimento, e che appare anche nelle immagini della telecamera di sorveglianza, ha raccontato che il poliziotto aveva mirato nella direzione dei due giovani mentre li rincorreva. "Non ho dubbi. Il poliziotto voleva uccidere miio figlio", ha detto Ivani, che abbiamo incontrato in lacrime sulla porta di casa.

 

POLIZIOTTO MILITARE RILASCIATO

Dopo aver ascoltato le versioni dell'agente Nascimento, del suo collega di pattuglia e di altri due poliziotti dello stesso 32° Battaglione, che si trovavano in zona quando il giovane è stato colpito, il delegato della Polizia Civile, Lourival Zacarias Noronha, ha deciso di rilasciare il poliziotto, indiziandolo di omicidio colposo (senza l'intenzione di uccidere).

 

I poliziotti Nascimento e Andrade hanno detto di essersi recati a Jardim São João, nel tardo pomeriggio del 22 gennaio, dopo aver ricevuto la segnalazione che un latitante si sarebbe trovato nel quartiere. Quando hanno visto il gruppo di giovani con cui Allan stava chiaccherando, i poliziotti avrebbero cercato di fermarli ma i ragazzi sarebbero scappati.

 

Il poliziotto Andrade ha anche detto di aver raggiunto due uomini, ognuno dei quali in sella ad una moto, nel momento del tentativo di fermo del gruppo di giovani, ma di non aver fatto in tempo a raccogliere nessuna informazione sui due perché proprio in quel momento ha sentito il rumore di uno sparo provenire dalla direzione in cui Nascimento era corso e di aver deciso di correre in suo aiuto.

Il ragazzo che era insieme ad Allan nel momento in cui il giovane è scappato dal poliziotto militare non è stato ancora raggiunto per essere interrogato.

Senza spiegare il motivo della sua conclusione, visto che il poliziotto Nascimento non ha mai affermato di aver subito un tentativo di furto da parte di Allan, il delegato Lourival Noronha ha redatto la seguente annotazione nel verbale sulla morte dello studente:

 

"È importante sottolineare che il poliziotto Nascimento si è presentato a deporre spontaneamente. La parte ha subito informato la polizia circa i fatti accaduti, facilitando i soccorsi all'aggressore ferito, presentandosi e fornendo tutte le informazioni dovute a questa unità di polizia, ed esibendo la sua pistola d'ordinanza utilizzata per rispondere all'autore del furto".

 

Alexandre de Moraes, alla testa della Segreteria di Sicurezza Pubblica nell'attuale gestione del governatore Geraldo Alckmin, ha informato attraverso una nota ufficiale, che il poliziotto militare Nascimento "si trova in stato di "fermo disciplinare" presso il 32° Battaglione".

Allan Vasileski, di 17 anni

Questo significa che resterà per 5 giorni presso il Battaglione presso il quale presta servizio, senza poter andare a casa.

Sempre secondo la Sicurezza Pubblica, la Polizia Civile ha avviato un'indagine sul caso, così come l'organo di controllo della Polizia Militare.

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