Noi madri delle vittime, tutti i nostri familiari e i figli e le figlie cari e care partoriremo una nuova società!
"Di tutti gli inni intonati in onore alle rivoluzioni sui campi di battaglia, nessuno, nemmeno il più bello, ha la forza delle ninne nanne cantate dal grembo delle madri" Poeta Sérgio Vaz
Periferia - San Paolo, 13 maggio 2016
Noi siamo madri.
Noi siamo Madri Nere, Madri Indigene, Madri Lavoratrici, Madri Povere, Madri di Favela, Madri delle Periferie: Noi siamo Madri Guerriere!
Noi siamo Madri Senza Tetto, Madri Senza Terra, Madri Donne di Casa e di Baracche, Occupate o Disoccupate, Madri degli Studenti in Lotta, Madri di Poeti e Madri Poetesse, Madri di Detenuti e Madri in Carcere: Noi siamo Madri Quilombolas!
Noi siamo Madri di San Paolo, di Rio de Janeiro, di Bahia, di Minas Gerais, Guarani Kayowá del Mato Grosso do Sul; Madri Mogianas, di Osasco, Madri di Acari, Madri di Piazza da Sé, di Manguinhos e delle Baixadas, di ogni angolo: Noi siamo Madri di Maggio, di Giugno, di Luglio e di tutti i mesi dell'anno!
Noi siamo Madri Africane, Madri delle Favelas Brasiliane, Madri degli Studenti Desaparecidos di Ayotzinapa (México), Black Mothers das #BlackLivesMatter degli USA, Madri delle Vittime dello Stato Colombiano, Madri e Abuelas de Plaza de Mayo della Dittatura Argentina, Madri della Fascia di Gaza (Palestina), Madri dei Rappers Arrestati in Angola, Madri della Pace e della Guerra di Liberazione del Popolo Kurdo, Madri Latine, Madri Asiatiche, Madri Nordestine, Madri Profughe, Madri Rifugiate: Noi siamo Madri Senza Frontiere!
Noi siamo anche Padri. Siamo Nonni e Nonne, Fratelli e Sorelle, Figli e Figlie: Noi siamo Famigliari delle Vittime di tutte le forme sistematiche di Violenza dello Stato che voi possiate immaginare...
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"LUTTO" (LOTTO) per noi è sempre stato verbo e sostantivo, da quando siamo nate. Noi lottiamo da sempre, da prima, e mai smetteremo di ribellarci ai numerosi lutti quotidiani che sempre ci sono stati imposti con molta violenza.
(ndt. "LUTO", in portoghese, significa "LUTTO" ma anche "IO LOTTO")
Noi facciamo parte della grande maggioranza della popolazione alla quale, storicamente, il Sistema Razzista Capitalista ha imposto due unici destini "inevitabili": l'oppressione e lo sfruttamento del lavoro fino a strappare l'ultima goccia di sudore dei nostri corpi e di sangue delle anime, di noi stesse e dei nostri famigliari; o, quando non serviamo più ai loro interessi capitalistici del momento, ma con la guerra che continua a produrre profitti: lo scarto, lo sterminio, e il permanente GENOCIDIO che insistono nel commettere contro di noi, con diver$i mezzi.
Per loro da sempre altro non siamo che mere statistiche...
[Ricordatevi: Noi siamo Madri. Tutti voi avete Madri. Noi non leghiamo con la Morte. Noi siamo Vita.]
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Attualmente, in Brasile, vengono assassinate più di 60.000 PERSONE, IN CARNE, OSSA E MOLTE STORIE, -ALL'ANNO, in loro grande maggioranza giovani neri che vivono nelle periferie; Attualmente, in questo territorio che loro chiamano Brasile, ostentiamo l'assurdo indice di OLTRE 700.000 ADULTI DETENUTI IN VERE E PROPRIE CELLE MEDIEVALI, in loro grande maggioranza giovani neri primari, senza contare le DECINE DI MIGLIAIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI CHE SCONTANO SOFFERENZE BRUTALI IN STRUTTURE DI RECUPERO PER NULLA SOCIOEDUCATIVE e tanti altri prigionieri di istituzioni totali di "$ALUTE MENTALE"; Attualmente, sempre in questo infame mercato-Brasile, noi affrontiamo UN NUMERO INDEFINITO DI FERMI DI POLIZIA VIOLENTI, TORTURE QUOTIDIANE E UNA CRESCENTE CRIMINALIZZAZIONE DI TUTTO IL NOSTRO POPOLO E DEI MOVIMENTI SOCIALI. Qui, all'interno di questa DEMOCRAZIA MILITARE, questa autentica "DEMOCRATURA".
Ma il Genocidio del nostro popolo non avviene solo per mezzo di questa guerra permanente, aperta e attiva contro il nostro popolo, perché il massacro colpisce le nostre vite anche ogni volta che lo STATO NEGA I NOSTRI DIRITTI UMANI PIÙ ELEMENTARI: quando è negligente con la nostra gente negli ambulatori pubblici; quando smantella la scuola pubblica per i nostri bambini; quando si rifiuta di riconoscere il diritto alle nostre Terre, Riserve Indigene e Quilombolas; quando ci nega il diritto fondamentale alla Casa; quando non ci garantisce un Sistema Igienico-Sanitario-Fognario di base e un Ambiente Sostenibile per la nostra sopravvivenza; quando ci umilia con un Trasporto Pubblico penoso, carissimo ed escludente; quando non libera il Diritto alla Cultura e alla Comunicazione Popolare, Indipendente e realmente Libera; quando si rifiuta di garantirci un minimo del Diritto alla Verità, alla Giustizia e a tutte le Riparazioni che storicamente ci sono DOVUTE.
Si, voi ci DOVETE.
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Oggi siamo riunite qui a San Paolo, in questi giorni grigi dall'11 al 13 maggio 2016, in occasione dei 10 anni dai Crimini di Maggio, il più grande massacro di stato della storia contemporanea brasiliana, per realizzare, noi per noi stesse, il "I INCONTRO INTERNAZIONALE DELLE MADRI DELLE VITTIME DELLA VIOLENZA DI STATO: GIUSTIZIA, RIPARAZIONE E RIVOLUZIONE!" Siamo riuscite a realizzarlo, dall'inizio alla fine, con molto sacrificio e ad approfittare di questi preziosi momenti per rincontrarci, scambiare le nostre dure esperienze tanto simili (e tanto uniche), rafforzarci psicologicamente e dare forza alla nostra solidarietà e organizzazione autonoma, pensando insieme i prossimi passi della nostra difficile lotta comune. E così siamo anche arrivate, insieme, ad alcune conclusioni, o forse proposte, che ci piacerebbe, umilmente, in questo ennesimo triste momento che il paese sta vivendo, registrare e trasmettere, in questa Lettera Finale, a tutta la popolazione, specialmente al nostro Popolo Nero, Indigeno, Povero e Periferico.
Oggi, 13 maggio 2016 nel calendario ufficiale, giorno di lutto e di lotta in cui seguitiamo a denunciare i 128 anni dalla Falsa Abolizione (ndt. abolizione della schiavitù in Brasile, 13 maggio 1888), lasciamo QUESTA LETTERA COME UN SEME DEI NOSTRI MORTI PER LE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE DEL NOSTRO STESSO POPOLO. Nell'esatto momento in cui il Brasile affronta un nuovo golpe istituzionale contro tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, ci piacerebbe qui rimarcare che non ci siamo mai illuse con quello che tante valorose compagne e compagni seguitavano a chiamare "governo democratico popolare": con tutto il rispetto, compagni/e, noi sappiamo, sentiamo sulla pelle e nelle nostre anime, tutti i santi giorni, che la dittatura non è mai finita per il nostro Popolo Nero, Indigeno, Povero e Periferico. Possiamo esibirne le prove, cominciando dalle cicatrici dei nostri stessi corpi unite a quelli dei nostri bambini morti o spariti forzosamente per mano di questo "Stato Democratico di Destra". Come cantava il poeta Mano Brown Racionais: "Per chi vive in Guerra, la Pace non è mai esistita". Per chi vive nelle Favelas, nei Campi e nelle Periferie di tutto il Brasile attuale, la dittatura non è mai terminata.
Da molti anni continuiamo a mettere in guardia sulla continuità e, in verità, l'approfondirsi di questo Genocidio in tempi che si dicono "democratici". L'intensificazione del terrore la cui faccia più brutale è stata la permanente recrudescenza di questo Stato e di tutto il suo Sistema Penale contro il nostro popolo: l'evoluzione di dispositivi sempre più sofisticati, come ad esempio l'avanzare dell'Era dei Massacri, con giustizieri incappucciati liberi di agire indisturbati in ogni angolo; delle Incarcerazioni di Massa come in una linea di produzione, oppressione e sfruttamento neoschiavista; e questa nuovissima legge Anti-Terorrismo che porta il timbro della (ex)sinistra che, noi lo sapevamo e ci siamo stancate di avvisare, ancora di più sarebbe stata usata contro di noi ed i nostri movimenti sociali - durante o dopo il governo Dilma Rousseff. È stato tragico assistere, nel primo giorno di mandato illegittimo del nuovo Ministro per l'Insicurezza del Governo Michel Temer "l'Usurpatore", una nostra vecchia conoscenza, il fascista Alexander "Bandeirante" de Moraes, definire i movimenti sociali come "terroristi" e dichiarare apertamente guerra contro tutte e tutti noi.
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In tempi in cui il paese è come in trance e cresce l'apprensione per tutti e tutte coloro che hanno a cuore il nostro futuro, allo stesso tempo, paradossalmente, le ultime settimane sono state molto rivelatrici qui in Brasile. Nelle ultime settimane del governo di Dilma Rousseff, tutta la società brasiliana ha assistito e assiste a ciò che ha di peggio offre la nostra vecchia destra, retrograda, conservatrice e fascista, con le "bancadas" politiche e civili della "Bibbia, del Bue e della Pallottola", a cospirare e consumare un nuovo colpo di stato istituzionale contro un governo che, fino all'antivigilia, aveva trattato questa stessa destra fascista e marcia come sua alleata prioritaria - a scapito nostro e del nostro popolo (ndt. Il termine "Bancadas", letteralmente, indica i "Banchi del Parlamento". Al'interno del Congresso Nazionale brasiliano esistono tre fortissimi gruppi di potere trasversali ai partiti, legati ad interessi specifici: la "Bancada ruralista - o del Bue", legata ai grandi latifondisti e all'agribusiness; la "Bancada da Bala", letteralmente "della pallottola", formata da politici legati alle industrie di armi, da molti ex poliziotti e militari; la "Bancada da Biblia", il fronte religioso evangelico). Tragica ironia vedere topi di fogna come Gilberto Kassab, José Sarney o Renan Calheiros, trattati con tutti i riguardi in questi lunghi 13 anni di Lula e Dilma, unirsi al vice presidente Michel Temer nel Palazzo Jaburu (ndt. sede della vice presidenza) in questa ultima cospirazione della Fiesp (ndt. Associazione industriali di San paolo) insieme agli uomini più danarosi del Brasile e degli imperi globali di sempre.
Allo stesso tempo, tutti abbiamo anche testimoniato, negli ultimi atti e sospiri di questo governo PT-PMDB che Dilma Rousseff e la sua base popolare non avevano dimenticato quello che avrebbe dovuto essere un governo veramente popolare, di sinistra e davvero democratico. Perché non hanno agito in modo giusto prima?! E tanto meno che anche molti dei movimenti sociali, rimasti come congelati per tutti questi anni, molti dei quali totalmente cooptati o ostaggi delle migliaia di incarichi istituzionali e burocratici sparsi in tutto il paese, non avevano dimenticato come costruire lotte e azioni dirette nelle nostre care e vecchie piazze. Perché hanno abbandonato la lotta e l'azione diretta in tutti questi anni?!
Noi, Madri e Familiari che non abbiamo mai smesso di resistere, Noi per Noi stesse/i nei vicoli delle favelas, nelle celle, nelle strade, nelle occupazioni e in tutti i vicoli di questo grande mondo, salutiamo con favore il ritorno di molti di voi da questa parte della barricata: che noi tutti si riesca, insieme, sulla base del rispetto reciproco, della solidarietà reciproca e, soprattutto, in un processo di auto-critica e profonda ricostruzione, tutte e tutti insieme a ricostruire resistenza e trasformazione reale. Senza più false conciliazioni o concessioni opportunistiche su principi che sono, o dovrebbero essere, non negoziabili.
QUI STA NASCENDO UN NUOVO CICLO DI LOTTE, e non lo vede solo chi non vuole - o che ha interessi opportunistici e forti neo-privilegi da mantenere... Ma attenzione: tornate nelle piazze in punta di piedi, senza l'abituale arroganza acquisita in anni e anni trascorsi dall'altra parte, quella della burocrazia o, addirittura, della polizia. Che questo nuovo momento abbia come punto di partenza fondamentale il Rispetto e l'Umiltà, piedi per terra per Re-Imparare e Ri-Costruire una vera resistenza orizzontale e autonoma che davvero Ri-alimenti i nostri maggiori e migliori aneliti: i nostri Sogni Reali di Uguaglianza, Giustizia, Pace ed effettiva Liberazione. Abbiate l'umiltà di imparare e re-imparare, per esempio, dalla lotta organizzata contro "i ladroni di merende" (ndt. la lotta degli studenti contro i politici corrotti che lucrano sul sistema di refezione scolastica a San Paolo) di questi giovani e gagliardi studenti medi che danno una lezione dietro l'altra a tanti rinomati "dirigenti".
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Da parte nostra, dalla nostra Rete di Madri, Famigliari e Figli/e, l'obiettivo fondamentale e prioritario, per ora, in questo nuovo momento di pericolo, continua ad essere lo stesso: continuare a combattere tutti i giorni e senza tregua - in tutte le apparentemente minori e più invisibili lotte di tutti i giorni - per fermare la crescente giustizializzazione e militarizzazione della nostra società. Di tutte le dimensioni delle nostre Vite, sempre più controllate e represse da un sistema Giudiziario, Criminale e Penale ancora totalmente dominato da una Elite Bianca, Razzista e Selettiva, che non fa che reiterare e tentare di legittimare questo lungo e continuo Genocidio contro il nostro popolo.
Golpe dopo Golpe.
La nostra Rete Nazionale delle Madri, consolidatasi ancora di più in questo Incontro è umile, piccolina, eccetera e eccetera... Siamo apparentemente fragili, eccetera e eccetera...: "Donne di Casa", "Madri di Favelados", le "Ziette del Caffè", non è così?!. Attenzione. Non siamo migliori, né peggiori di chiunque altro, capito?! Ora: guardateci bene, o meglio, cercate di guardarci fisso, anche per pochi secondi, nelle pupille dei nostri occhi ...
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I nostri curriculum sono i calli sulle nostre mani e sui nostri piedi.Portiamo con noi una dolorosa Verità Storica, una intraducibile forza millenaria che attraversa Tempi e Oceani, una lunga linea che va dalle nostre più belle antenate guerriere ai nostri ragazzini a piedi nudi che fanno volare gli aquiloni del Futuro-Presente. Abbiamo il coraggio di accogliere, imparare e insegnare, ricreare con grande generosità. Abbiamo anche i nostri strumenti di battaglia, e pochi ma validi mezzi - visibili o invisibili - di Auto Difesa, qui in questa nostra Rete di Strada. Con le Madri sempre in prima linea, ma insieme a un invisibile esercito di Figli e Figlie sparsi in questo grande mondo e che potrebbero essere dove meno te lo aspetti... non ci hai fatto caso, hai guardato lì vicino a te?!
Rispettate noi, e tutto il nostro Esercito di Liberazione di Figli e Figlie: è l'unica condizione che esigiamo. Può essere?!
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Noi siamo Madri, dal Lutto alla Lotta e tutte insieme vogliamo urlare di nuovo qui, in questa nostra Lettera Finale, le parole vive del nostro grande figlio funkêro MANO TEKO: "Oggi il Quilombo viene a dire; la Favela viene a dire; l'Indigeno viene a dire; le Strade vengono a dire: che siamo Noi per Noi!"
Continueremo ad affrontare testa a testa, con umiltà e intransigenza, ogni forma di Razzismo, Maschilismo, Sessismo, Nazionalismo e Xenofobia diffusi in questi tempi di odio sui social network, di controllo e giustizialismo generalizzato in tutte le facce di questo nuovo fascismo. Noi siamo contro ogni forma di Oppressione e Sfruttamento, e continueremo a combatterle a testa alta, senza fare sconti a nessuno. Il nostro camino non sarà mai strumentalizzato per ricreare nuove forme di oppressione, gerarchie o segregazione tra lavoratori e lavoratrici: IL NOSTRO CAMMINO VA DIRITTO VERSO LA LIBERAZIONE RADICALE DI TUTTO IL NOSTRO POPOLO. Noi non abbiamo Patria, e non abbiamo Padroni. Come disse la guerriera Rosa Luxemburg, in un altro momento storico di minaccia fascista: lottiamo e continueremo a lottare per "un mondo davvero nuovo in cui saremo socialmente uguali, umanamente differenti e totalmente liberi". La nostra lotta è Senza Frontiere è di Favela è di Quilombo è Internazionale.
Che i primi semi di questa Rete Internazionale delle Madri e dei Famigliari delle vittime dello Stato siano gettati...
E con i piedi ben fermi sulla quella stessa terra da cui veniamo e non abbiamo mai abbandonato, mandiamo un avviso ai golpisti di turno, di ieri, di oggi e di domani: "Partoriremo una nuova società egualitaria, giusta, realmente libera e pacifica: che voi lo vogliate o no, che tentiate di impedircelo o no, avete inteso?!" Seguiteremo a piangere ora, per ridere poi... Pensateci su, che sarà meglio per voi ...
Ovunque sono esistite, esistono o esisteranno forme di oppressione, segregazione o sfruttamento, vecchie o nuove, sempre più nasceranno madri Guerriere unite e disposte ad affrontare il Lutto e organizzare la Lotta per la Liberazione dei nostri Figli e Figlie e di Noi Stesse. Per ogni caduto dalla nostra parte, sbocceranno 10 nuovi combattenti. Costruiremo l'aborto di questa attuale società oppressiva verso la vera Liberazione di tutto il nostro Popolo!
I nostri morti hanno Voce. I nostri morti hanno Madri.
Noi siamo Madri, siamo Ostetriche, siamo la Vita: noi siamo Rivoluzioni.
Qui, siamo Noi per Noi.
Qui, siamo Madri per le Madri.
con: Rede Nacional de Mães e Familiares de Vítimas do Estado, Mães de Maio, Mães Mogianas, Mães de Osasco e Barueri, Rede de Comunidades e Movimentos contra a Violência, Fórum de Juventudes do Rio de Janeiro, Fórum Social de Manguinhos - FSM., Cordão da Mentira, Caravana da Periferia - Contra o Extermínio da Juventude Pobre, Luto em memória das vítimas da violência em Goiânia, Fejunes Espirito Santo, Justiça Global, Anistia Internacional Brasil, Amnesty International, Black Lives Matter, Ayotzinapa, Ayotzinapa Vive, Caravana 43, Desinformémonos, Desinformémonos Brasil, Movice Víctimas de Crímenes de Estado en Colombia, Avós da Praça de Maio, Madres Contra la Represión, Padres Y Madres De Ayotzinapa, Coalition Against Police Violence, Mothers Against Police Brutality, CSP - Conlutas, C D PAVILHÃO NOVE, GRÊMIO GAVIÕES DA FIEL TORCIDA, Movimento Palestina Para Tod@s, Favela do Moinho, MH2O Hip-Hop Organizado, Eduardo - A Fantástica Fábrica de Cadáver, Emicida, Fióti, Influência Positiva, Yzalú, Filosofia De Rua, Associação Capão Cidadão, Associação Bem-Comum, Campanha JOVEM NEGRO VIVO - registre seu apoio aqui, Coletivo Papo Reto, Ponte Jornalismo, Alma Preta, Periferia em Movimento, Passa Palavra, Boqueirão News, Ailton Caiçara, Fala Guerreira, Bloco do Beco, Quilombaque Perus, Kilombagem, Sarau Cooperifa, Coletivo Perifatividade, UNEafro Brasil, Articulações Contra o Genocídio Negro, Contra o Genocídio do Povo Preto, Pobre e Periférico, Fórum de Hip Hop MSP, Old School HIP HOP, TATI BOTELHO, Facção Central, Studio 77, Campanha Guarani, Campanha Tupinambá, Comissão Guarani Yvyrupa - CGY, Observatório do Povo da Rua, Pastoral Carcerária - CNBB, Sociedade Sem Prisões, GUERREIRAS UNIDAS, NeneSurreal, Útero Urbe, Ilú Obá De Min, UMOJA, Comboio, Memória Viva, Zagaia em Revista, Grupo Tortura Nunca Mais/RJ, Círculo Palmarino, UNIFESP Baixada Santista unidade Silva Jardim, Centro de Referência em Direitos Humanos Dom Helder Camara, CEDECA Interlagos, Rede de Comunidades do Extremo Sul - SP, Luta do Transporte no Extremo Sul, O Mal Educado, Não fechem minha escola, Secundaristas em Luta - GO, Secundaristas em Luta - Fortaleza, Secundaristas em Luta - GO, Comissão de Anistia do Ministério da Justiça, Instituto de Estudos da Religião-ISER, Amigos do MinC São Paulo, Funarte, Funarte SP, Secretaria Municipal de Cultura de São Paulo, Secretaria Municipal de Cidadania e Direitos Humanos, Cidadania Cultural SP - SMC, Coordenação de Direito à Memória e à Verdade, Coordenação da Juventude, Centro Cultural Jabaquara, Centro de Formação Cultural Cidade Tiradentes.