09.10.15
BRASILE, UN PAESE IN GUERRA
Pubblicato il 9º Anuário Brasileiro de Segurança Pública relativo all'anno 2014.
I dati sono spaventosi: In forte crescita tanto il totale degli omicidi nel paese (58.559), quanto le morti causate dalla polizia che ha ucciso 3022 persone
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58.559 MORTI VIOLENTE (4,8% in più del 2013)
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160 OMICIDI OGNI GIORNO
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7 MORTI OGNI ORA
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1 MORTO OGNI 9 MINUTI
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52.305 OMICIDI
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3.022 MORTI CAUSATE DALLA POLIZIA
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2.061 MORTI PER RAPINE A MANO ARMATA
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773 MORTI A SEGUITO DI LESIONI CORPORALI
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398 MORTI TRA GLI AGENTI DI POLIZIA
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28,9% OMICIDI PER OGNI 100.000 ABITANTI
Il Brasile concentra il 2,8% della popolazione mondiale e l'11% degli omicidi
*dati ufficiali presentati questa settimana dal 9º Anuário Brasileiro de Segurança Pública
Nel video, oltre a un servizio sui dati presentati, comprese le percentuali degli stati più violenti, una breve intervista a Atila Roque, direttore di Amnesty International Brasile.
fonte video Globo News, 08.10.15
La polizia brasiliana si conferma la più letale del mondo.
I poliziotti brasiliani hanno ucciso lo scorso anno più di tremila persone (3022). Questo significa che in Brasile ogni 3 ore una persona viene uccisa da poliziotti, 8 persone in media al giorno. L'aumento delle vittime per mano della polizia è pari al 37,2% in più rispetto al 2013.
Per avere un'idea dell'enormità di questi numeri basti pensare che nel 2013 la polizia degli Stati Uniti, paese che ha 120 milioni d'abitanti in più rispetto al Brasile, ha ucciso 461 persone. Il raffronto con Regno Unito ed Irlanda è addirittura impietoso: dal 2014 fino al luglio di quest'anno, la polizia ha fatto 1 sola vittima in scontri a fuoco. Tra le città brasiliane, lo Stato di San Paolo si classifica al primo posto di questa macabra statistica con 965 morti, seguito da quello di Rio de Janeiro con 584 e da Bahia con 278.
Occorre sottolineare che si tratta di dati ufficiali, relativi pertanto all'attività regolare della polizia. Sappiamo bene, purtroppo, quanto i poliziotti brasiliani siano attivi in un altro genere di azioni "paramilitari", quando cioè, senza divisa e incappucciati, sono autori di esecuzioni sommarie e massacri.