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Novembre 2015

25.11.15

Sebastião Salgado, il patrocinio della Vale e la “salvezza” del Rio Doce

Sebastião Salgado, il patrocinio della Vale e la “salvezza” del Rio Doce

Nel campo della comunicazione e specialmente nella “gestione di una crisi”, come nel caso del crimine ambientale commesso dalla VALE, non c’è niente di meglio che avere una figura pubblica, amata, riconosciuta nazionalmente e internazionalmente, che ti sostenga nell'operazione di  "riduzione del danno" rispetto all’immagine dell’impresa. La Vale aveva già tra le mani il personaggio perfetto: Sebastião Salgado, fotografo premiato a livelli internazionali e figura simpatica al pubblico, “un vecchietto con modi da benintenzionato”, dal grande background e dai legami atavici con il Rio Doce e gli stati di Minas Gerais e Espirito Santo, nei quali, tra le altre cose, amministra un’ONG da vent’anni. Il portavoce perfetto, quindi. 

 

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20.11.15

Liberi di uccidere di Silvestro Montanaro

Liberi di uccidere

Gli esperti dicono che ci vorrà più di un secolo perché la vita possa riprendere il sopravvento nelle aree colpite dalla spaventosa ondata di liquami tossici provocata dal crollo di due dighe utilizzate dalla Samarco per contenere gli svernamenti di rifiuti legati alle sue attività' minerarie. Le vite umane perse, il cui vero bilancio resta ignoto perché' affidato alla stessa Samarco, nessuno però potrà mai restituirle. (...)

Ad oggi la Vale non ha mai pagato per lo scempio umano ed ambientale provocato in tanta parte del Brasile. È potenza finanziaria, elegge i governi, paga profumatamente le lobby che le permettono di fare e disfare a suo piacimento.

 

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16.11.15

Quanto VALE la vita

Quanto VALE la vita?

La rottura di due dighe a Mariana, nello stato brasiliano dI Minas Gerais, il cinque novembre scorso, e la conseguente fuoriuscita di un autentico tsunami di fanghi tossici ha provocato quello che dagli specialisti è già considerato il più grave disastro ambientale della storia brasiliana. Le dighe sono della compagnia mineraria SAMARCO (joint venture delle multinazionali VALE e BHP BILLITON)

 

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16.11.15

Tsunami di fango, dramma invisibile

Tsunami di fango, dramma invisibile

Accusata della responsabilità della tragedia, la multinazionale Vale si occupa della scena del crimine, esclude la stampa e lascia fuori la popolazione. Un articolo dagli spunti inquietanti scritto dalla giornalista Laura Capriglione, che ha seguito le operazioni di soccorso a Mariana, Minas Gerais, nelle ore immediatamente successive alla tragedia della rottura delle dighe.

 

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15.11.15

Il massacro di Fortaleza

12 Novembre: Il massacro di Fortaleza

Il più grave massacro mai avvenuto a Fortaleza è avvenuto la notte del 12 novembre, quando, nello spazio di 4 ore, 11 persone sono state assassinate, in maggioranza giovani tra i 16 ed i 19 anni e diverse altre ferite. L'uccisione di un poliziotto in una rapina avrebbe scatenato la rappresaglia degli "incappucciati".Le vittime erano per lo più studenti o lavoratori, tutti incensurati, nessuno coinvolto con il traffico di droga, colpevoli solo di vivere nelle periferie più povere della città.

 

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10.11.15

Caetano Veloso: Non tornerò più in Israele

Caetano Veloso:

Visitare Israele per non tornare mai più in Israele

Pressato perché rinunciasse al suo show con Gilberto Gil in Israele, Veloso ha visitato, con l’amico, aree della Cisgiordania. In questo testo, riporta la visione avuta dell’oppressione ai palestinesi.

Un tratto della lettera di Marcelo Yuka ("La pace che non voglio") sintetizza il sentimento che è rimasto del viaggio. "Io voglio la pace che si mostra da sempre impossibile. Ma ora la voglio sentendomi più vicino ai palestinesi di quanto mai abbia potuto immaginare e molto più lontano da Israele di quel che il mio cuore potesse supporre poco più di un anno fa (...) Amo Israele fisicamente. Tel Aviv è un luogo mio, di cui sento saudade, quasi come per Bahia. Ma penso che non ci tornerò mai più." 

 

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09.11.15

UPP. Come spegnere il fuoco con la benzina

UPP/Unità di Polizia Pacificatrice: Come spegnere il fuoco con la benzina

Le UPP occupano 40 delle quasi mille favelas di Rio de Janeiro. Esecuzioni sommarie, sparizioni, violenze quotidiane contro gli abitanti, sullo sfondo dei mega eventi sportivi e della speculazione immobiliare. Era questa la "pacificazione" promessa?

 

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07.11.15

Brasile: la cultura dello stupro

Brasile: la cultura dello stupro

Valentina, una bambina di 12 anni, partecipa all'edizione del programma MasterChef Jr. I social vengono improvvisamente inondati da commenti di natura pedofila. Poi, la rabbia delle donne e dei movimenti femministi, riescono ad accendere, sempre attraverso la rete, un importante dibattito in un paese dominato dalla "cultura dello stupro". 

 

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07.11.15

Le donne brasiliane dicono basta!

Le donne brasiliane dicono basta!

Dopo l'approvazione del progetto legge voluto dal presidente della Camera Eduardo Cunha, migliaia in piazza per il diritto all'aborto e contro la deriva oscurantista del paese. Un movimento inedito in Brasile, capace di aggregare le lotte di vari segmenti della società e che sembra destinato a crescere ancora. 

 

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04.11.15

Aberrante! Nessuno pagherà per la morte del piccolo Eduardo

Nessuno pagherà per l'assassinio di Eduardo de Jesus

 

Avrebbe agito per "legittima difesa" il poliziotto militare che, a soli 5 metri di distanza, uccise Eduardo, 10 anni, nella favela Complexo do Alemão a Rio de Janeiro. Amnesty International ha definito le conclusioni delle indagini della Polizia Civile come una vera e propria aberrazione.

"È una vera aberrazione. Questo fatto dimostra ancora una volta che le favelas sono trattate come veri e propri territori d'eccezione e che qualunque morte provocata dalla polizia puo' essere legittimata dal sistema giudiziario", ha affermato Atila Roque, direttore di Amnesty International Brasile.

 

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