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19.01.15

 

San Paolo contro l'aumento dei trasporti 2015 Atto 2°

Malgrado la violenta repressione poliziesca della settimana scorsa, a migliaia sono tornati in piazza venerdì 16 gennaio.

La polizia militare li ha accolti come sempre...

(buona parte dell'articolo è stato ricavato dalla cronaca di María Martín, Marina Rossi e Talita Bedinelli su Il Pais - 17.01.15)

San Paolo 16.01.15

Per la seconda settimana consecutiva, la manifestazione organizzata dall' MPL (Movimento Passe Livre) contro l'aumento della tariffa del trasporto pubblico a San Paolo (da 3 a 3,50 reais), che ha radunato circa 15.000 partecipanti, è stata violentemente dispersa dalla polizia militare. 

 

Una quantità enorme di "bombe di effetto morale" (così vengono definite le granate stordenti), gas lacrimogeni e proiettili di gomma, sparati a tutto ciò che si muoveva, contro i manifestanti e contro semplici passanti. Ci sono stati feriti e molti intossicati dai gas. Almeno 11 persone sono state arrestate. 

 

Oltre 1.000 poliziotti militari hanno accompagnato il corteo, con la cavalleria, le truppe antisommossa, la Tropa do Braço (un battaglione della polizia militare specializzato in arti marziali) ed anche un camion speciale, chiamato POE, "Piattaforma di Osservazione Elevata", dal quale veniva fotografata tutta la manifestazione. 

Il corteo è sfilato pacifico e colorato fino davanti alla Prefettura (l'amministrazione municipale di San Paolo) e da lì i manifestanti avrebbero voluto dirigersi verso la Segreteria Statale dei Trasporti dove la manifestazione si sarebbe conclusa. Ma davanti alla Prefettura, senza alcun motivo plausibile  la polizia ha scatenato un vero e proprio inferno. (Successivamente, in una nota, la polizia ha detto che alcuni petardi sarebbero stati lanciati dai manifestanti in direzione degli agenti schierati, ma non esiste documentazione video o fotografica che lo confermi)

 

Un video realizzato dal vignettista Carlos Latuff e pubblicato sulla sua pagina Facebook coglie l'esatto momento dell'inizio delle ostilità da parte della polizia schierata di fronte al palazzo della Prefettura e mostra che la situazione in quell'area era assolutamente tranquilla.

 

Dopo l'offensiva della polizia militare, è iniziato un corri corri verso il Viadotto do Chá, pieno di manifestanti. Le persone, molte con le braccia in alto in segno di resa, sono stati spinti contro le pareti. Si ascoltavano grida di "calma", "non correte" e "senza violenza".

Alcuni, intrappolati, si sono rannicchiati con le mani a proteggere la testa. Altri sono arrivati a salire sul parapetto del cavalcavia.

"Hanno tirato molte bombe, siamo scappati. Avevo paura di cadere di sotto", dice José, 23 anni. Nel mezzo di questo clima di paura e confusione, i volontari hanno aiutato le persone colpite dai gas lacrimogeni passando aceto sulle loro facce e sui vestiti per alleviare la sensazione di bruciore sulla pelle e agli occhi causato dalle bombe.

 

I manifestanti che si trovavano in testa al corteo hanno cercato di fuggire verso Rua Líbero Badaró, che era bloccata dalla Cavalleria della Polizia Militare, racconta Luize Tavares, uno dei militanti dell'MPL. "Eravamo intrappolati", ha detto. Un altra parte dei manifestanti ha proseguito verso la Vale do Anhangabaú, inseguita dalla polizia che sparava.

 

Il tumulto è continuato nei pressi del Teatro Municipale e intorno alla metropolitana di São Bento, dove si trova la Segreteria dei TrasportiSecondo il quotidiano Folha de S. Paulo, una giovane è svenuta ed i poliziotti hanno usato spray al peperoncino contro le persone che cercavano di aiutarla.

 

Dopo le bombe, la manifestazione è stata dispersa. Intorno alle 22 non si registravano più conflitti nel centro. "La repressione della polizia è stata sproporzionata, ha gettato bombe direttamente sulle persone. Ma le manifestazioni continueranno, a prescindere dalla repressione", ha detto Erica Oliveira, militante del MPLIl Movimento ha convocato una terza manifestazione per Martedì prossimo alle 17h, in piazza Silvio Romero, vicino alla metropolitana Tatuape (zona est di San Paolo).

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15.01.15

Il mio "scontro" con la polizia di Alckmin

La nota giornalista e scrittrice Eliane Brum si è trovata coinvolta nella violentissima repressione della polizia durante la manifestazione del 9 gennaio scorso a San Paolo contro l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici. Il suo racconto mette i brividi.

Eliane Brum: il mio "scontro" con la polizia di Alckmin
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