top of page

18 aprile 2014

La via crucis degli sgomberati della favela Oi/Telerj di Rio de Janeiro

Testo e vignetta di Carlos Latuff

traduzione in italiano di Carlinho Utopia

I cristiani ricordano oggi la Passione di Cristo. Coloro che credono di avere valori cristiani, dovrebbero riflettere sulla Via Crucis dei senzatetto della cosiddetta favela della Telerj / Oi, che sono stati violentemente sgomberati per la seconda volta, all'alba di oggi, dallo spazio di fronte alla Prefettura di Rio de Janeiro, dove si erano accampati. In una vera e propria processione, hanno proseguito per le strade, con i loro poveri averi ed i bambini in braccio, questa volta in direzione della Cattedrale Metropolitana.

 

LA DIASPORA CARIOCA

Testo e Reportage: Augusto Lima e Raquel Boechat ( Media Nija )

traduzione in italiano di Carlinho Utopia

 

Il Venerdì Santo dell'anno cristiano 2014 è iniziato in una mattina fredda e violenta a Rio de Janeiro. Verso le due del mattino, c'erano ancora 71 adulti e 22 bambini nell'accampamento dei senzatetto rifugiati nei dintorni della prefettura di Rio, ciò che è restato degli sgomberati dalla favela Telerj l'11 aprile scorso. La Guardia Municipale (GM) è apparsa improvvisamente, truculenta e minacciosa (nonostante il salvacondotto rilasciato dal tribunale a favore dei bambini e dei più giovani che garantiva che le famiglie non potevano essere rimosse contro la loro volontà).

Un cordone di contenimento è stata formato dagli attivisti che stavano supportando le famiglie. La protezione dei senzatetto ha resistito per un po', ma non abbastanza. C'era anche chi stava allattando un bambino in quell'esatto momento... Per sicurezza, e per paura, donne e bambini hanno cominciato ad allontanarsi ma nonostante questo la GM, con le sue uniformi da robocop e con gli scudi, è avanzata con forza sul cordone degli attivisti.

Le persone urlavano che si stavano ritirando dall'area, ma, con ferocia, la GM ha continuato a malmenare e a spingere le famiglie, avanzando verso gli occupanti. Tra le grida di disperazione gli attivisti hanno chiesto alle guardie più umanità, meno oppressione, ricordando che anche loro avevano una famiglia, che era Pasqua, e che la smettessero di picchiare anche le donne.

Dopo aver preso in fretta i bambini e aver caricato coperte, materassi, l'acqua e i resti di cibo, nel tentativo di difendersi dalla GM diverse famiglie si sono dirette verso l'altro lato della Avenida Presidente Vargas, cercando riparo sotto le pensiline delle fermate degli autobus. Sono stati attaccati anche lì. La Polizia Militare aveva intanto creato una linea di retroguardia all'attacco della Guardia Municipale, che ha inseguito incessantemente le famiglie almeno fino alla zona della Stazione Centrale. Alla fine anche la Polizia Militare è entrata in azione.

La diaspora di Rio, così come quella degli ebrei e dell'esilio babilonese nel VI secolo A.C. con la distruzione di Gerusalemme. E nel giorno in cui il mondo cristiano ricorda la Via Crucis di Gesù, i disperati si sono messi in cammino verso la Cattedrale di Rio. Intorno alle 7 della mattina, Don Orani João Tempesta, Arcivescovo di Rio de Janeiro, era già a conoscenza della tragedia e di quei disperati che chiedevano rifugio. Pregate che per umana o cristiana compassione, finisca qui, in qualche modo la maledizione del "Sarete ripugnati per tutti i regni della terra".

bottom of page