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04.12.15

Fango, lacrime e morte: Benilde il pescatore del Rio Doce

Questo scatto del fotografo Leonardo Merçon, è stata nei giorni scorsi tra le più condivise in rete dai brasiliani. Secondo il fotografo, la cosa più triste e scioccante del suo viaggio sul Rio Doce, dopo la catastrofe causata dalla rottura della diga a Mariana, è stato raccogliere le testimonianze delle persone cui l'onda di fango tossico ha completamente stravolto la vita. A Aimorés, nello stato di Minas Gerais, ha incontrato ed immortalato il pianto di un pescatore davanti a quel paesaggio diventato completamente marrone. L'uomo, di nome Benilde, piangeva nel raccogliere i pesci morti nel fiume, unica fonte di sostentamento per lui e la sua famiglia. Diceva che lo stava facendo per avere le "prove" del crimine in corso.

 

"Quando lo abbiamo incontrato stavamo fotografando pesci e gamberi che morivano nel fiume, vicino al paese di Aimorés. Lui ci è apparso remando sulla sua canoa di legno, raccogliendo lentamente pesci morti, come se fosse in lutto. Ci disse che stava raccogliendo i pesci perché pensava che nessuno gli avrebbe creduto se avesse raccontato che tutti i pesci stavano morendo. E pianse, nel raccontare cosa quel fiume significava per lui", racconta il fotografo.

Benilde, il pescatore del Rio Doce (foto Leonardo Berçon)

Nei giorni successivi, la BBC Brasil è andata a cercare di conoscere quale fosse la storia dietro a quell'immagine:

 

La storia dietro alla foto del pescatore che ha perso la vita per il fango

di Thiago Guimarães, BBC Brasil | 26.11.15

 

Da una parte, il denaro emergenziale pagato ai residenti dei distretti coperti dal fango a Mariana. D'altra parte, il decreto presidenziale libera l'utilizzo dei fondi FGTS (Fondo di Garanzia per il tempo del Servizio) per i lavoratori "regolari" colpiti. Nel vuoto tra di loro ci sono pescatori, quilombolas, indios e piccoli agricoltori che hanno perso le loro fonti di sostentamento - e che da allora non ricevono alcun sostegno finanziario.

 

Questo è il caso del pescatore Benilde Madeira, la cui foto in bianco e nero con gli occhi acquosi, vitrei, sulle rive del Rio Doce, è stata condivisa da migliaia di brasiliani la settimana scorsa. Dopo la ripercussione dell'immagine, la BBC Brasile ha localizzato il pescatore, che vive a Aimorés (MG), con il figlio e la madre di 81 anni. Con voce debole e malinconica, commenta l'impatto della tragedia e parla di dolore, impotenza e rabbia.

"La prima cosa che ho pensato quando ho visto quei pesci morenti era che la mia vita era finita e il mio fiume era morto", ha detto in un'intervista telefonica. "Il colpevole era una grande società mineraria, e per quanto potessi combattere contro di essa, non c'è modo (di lottare) con un gigante del genere. Anche se volessi combattere, sarebbe inutile, perderei la battaglia."

 

Senza lavoro o reddito, Madeira dice di aver cercato "lavoretti", come la pulizia di terreni abbandonati. "Mi sento come un cane che è caduto dal camion del trasloco. Perso.", dice. "Io non so come farò pagare le bollette, non so come vivrò, non lo so, non lo so, semplicemente non lo so."

 

Il procuratore del Lavoro Geraldo Emediato de Souza, del Ministero Pubblico del Lavoro di Minas Gerais, ci ha detto che spera che la SAMARCO paghi almeno un salario minimo, maggiorato del 20% per ogni dipendente, ai pescatori e ai "ribeirinhos" (ndt. popolazioni che vivono lungo il fiume).

La BBC Brasile ha cercato la SAMARCO, la Camera Civile (il Ministero dell'Interno), il dipartimento della Pesca e il Ministero Pubblico di Minas Gerais in cerca di risposte sulla situazione di Benilde e degli altri che non hanno avuto le case sepolte dal fango o che non godono delle risorse del FGTS non risultando formalmente lavoratori, ma che hanno perso la loro fonte di reddito dopo la "morte" del Rio Doce. Le risposte non sono incoraggianti: nessuno degli organi intervistati ha un piano con soluzioni immediate per queste persone colpite dal disastro.

 

"LUI È SOLO UN ESEMPIO"

La SAMARCO, proprietaria della diga di protezione del bacino di rifiuti minerari che si è rotta quasi un mese fa, si è detta "profondamente costernata per tutte le conseguenze di questa triste situazione" e che "Benilde è solo un esempio di tante persone che sono rimaste colpite in modo così inaspettato".

Senza dare informazioni circa le scadenze o gli importi, la società dice che sta facendo un "registro delle famiglie direttamente colpite, come i piccoli agricoltori, i pescatori e gli "areieiros" (ndt. gli estrattori di sabbia) per "sovvenzionare temporaneamente le famiglie che hanno non posseggono più mezzi di sussistenza a causa del disastro".

 

In una nota che ci è stata inviata, la compagnia mineraria controllata dalle multinazionali VALE e BHP BILLITON dice che "ogni giorno, più di 700 persone provenienti di diversi ambiti sociali e ambientali dell'impresa lavorano nei municipi colpiti, offrendo conforto alle persone colpite dal disastro, sia esso materiale o psicologico".

 

Il Ministero dell'Agricoltura, responsabile della Segreteria della Pesca (ha perso lo status di ministero), si è scusato con noi e ha detto che trovandosi con "la sua equipe ridotta" non aveva "nessuno che potesse rispondere alla domanda." Il ministero guidato da Katia Abreu è stato contattato per aver sospeso, nel mese di ottobre, il pagamento del "seguro defeso", una sorta di "sussidio di disoccupazione", che garantisce un salario minimo mensile per i pescatori durante la stagione riproduttiva dei pesci. Il taglio ha fatto parte dell'aggiustamento fiscale annunciato dal governo per riequilibrare i conti pubblici.

Benilde recupera i pesci morti dal Rio Doce

DECRETO

Due settimane fa, la presidente Dilma Rousseff ha firmato il Decreto 8572/2015, che "libera i fondi del FGTS per le vittime della rottura della diga a Mariana (MG)."

 

Secondo il governo, "il prelievo è facoltativo e limitato a 6.220 Reais del saldo finale del lavoratore." Ma che succede a quelli che non hanno i fondi del FGTS?

 

La BBC Brasile ha fatto la domanda alla Casa Civil, che ha risposto che "il governo sta studiando come indennizzare i danni economici e sociali a coloro che hanno perso tutto e che non possono sopravvivere a causa del fango."

 

Il Ministero, che ha rifiutato di commentare il caso specifico del pescatore Benilde, promette di "trovare una soluzione entro questa settimana riguardo ai danni economici e sociali provocati dal disastro alla popolazione.

La Casa Civil non sa quante persone sono state colpite direttamente o indirettamente dal fango e dice che "spetterà ai Comuni fare un'indagine e registrare un elenco delle persone bisognose".

 

Il Procuratore del Lavoro Geraldo Emediato de Souza, del Ministero Pubblico del Lavoro di Minas Gerais, ha detto che si incontrerà venerdì prossimo con i rappresentanti di SAMARCO e VALE per definire il valore degli aiuti finanziari destinati ai "rbeirinhos" - e la scadenza del pagamento."Stiamo parlando del 5 novembre. Il valore che verrà definito sarà retroattivo fino a questa data", ha detto Souza.

''ABBANDONARE LA MIA CASA"
Oggi, il pescatore Benilde ricorda con tristezza il fiume dove ha imparato a pescare con il padre quando era ancora un bambino.

"Pescare era il mio piacere, è stata la mia vita, giusto? Vivere lì con la natura, mangiare pesce che sai che non ha tossine... Per poco che pescassi è sempre stato la fonte della mia sopravvivenza, la mia autonomia."


"Piansi di tristezza e di rabbia in quel momento" dice. «Ora non ho più di che sopravvivere nel mio stesso paese, nel mio territorio, nemmeno posso fare un bagno nel mio fiume."


Il futuro è incerto. "Ho bisogno di lasciare la mia casa, la mia terra e cercare un altro fiume dove poter essere in grado di lavorare," dice. "Penso che il fiume non tornerà mai più come prima. Ho perso le speranze qui. E ho pianto per questo. Ma spero un giorno di rialzarmi."

Rio Doce invaso dal fango
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