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01.06.16

Su stupro, razzismo, omofobia, ecc...
Il problema principale del Brasile è il fallimento totale del sistema di educazione

 

di Luiz Ruffato, pubblicato su El Pais il 30.05.16

traduzione di Kennedy da Silva per il Resto del Carlinho Utopia

Molto più della corruzione, il principale problema del Brasile è il fallimento totale del sistema di educazione, smontato nel corso del governo militare, abbandonato nei governi di José Sarney e Fernando Collor e sotterrato durante il governo Fernando Henrique Cardoso.

 

Anche l’amministrazione detta di sinistra di Luiz Inácio Lula da Silva, che ha dimostrato una certa preoccupazione con il livello universitario, si è limitata ad ampliare i numeri di posti, non a migliorare la qualità dell’insegnamento. Il Brasile si mantiene tra i dieci peggiori paesi riguardo al rendimento scolastico al mondo, secondo dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCDE).

 

Per cercare di formulare una politica di cambiamento di questo quadro disastroso, il ministro dell’educazione, Mendoça Filho, ha ricevuto in udienza ufficiale l’attore porno Alexandre Frota, il leader dei “Revoltados On Line” (ndt. Arrabbiati On Line), Marcelo Reis, e la PM in pensione Beatriz Kicis, coordinatrice dell’entità che ha organizzato manifestazioni, insieme al Movimento Brasil Livre (MBL), a favore dell’Impeachment della presidente Dilma Rousseff.

 

20ª Parata dell'Orgoglio LGBT a San Paolo (Paulo Pinto)

Marcelo Reis e Beatriz Kicis sono andati a chiedere al ministro Mendoça Filho la “fine dell’ideologia politica e di genere nelle scuole”. Secondo loro, il principale problema dell’insegnamento offerto in Brasile è l’indottrinamento dei bambini e giovani da parte degli insegnanti “comunisti” che difendono un pensiero “di sinistra”. Pertanto, seguendo questo ragionamento semplicista, è sufficiente proibire la discussione delle idee nelle aule e avremo contribuito in maniera completa a migliorare il sistema di educazione.

 

Frota, Reis e Beatriz Kicis ignorano, di fatto, la realtà delle scuole, che lottano contro la mancanza di infrastrutture adeguate (edifici, mobili, biblioteche, computer), la demotivazione degli insegnanti (salari bassi, discredito nella società, mancanza di rispetto da parte di genitori e allievi), la cattiva preparazione dei professionisti coinvolti (professori, direttori e altri funzionari), la mancanza d’interesse di padri e madri in relazione alla vita scolastica, e, come risultato di tutto questo, la mancanza di stimoli degli alunni.

 

Alexandre Frota e Marcelo Reis e il ministro dell'Istruzione Mendonça Filho

Il momento che viviamo in Brasile, di intolleranza, faziosità e fanatismo si deve alla mancanza di apprendimento del dibattito. Siamo frutto di una società ipocritamente consensuale, poco propensa alla discussione, con una polarizzazione autoritaria.

 

Invece di impedire la circolazione di idee nell’ambiente scolastico dovremo al contrario promuoverlo, ampliarlo e incentivarlo perché l’educazione valida è quella che ci capacita all’esercizio della cittadinanza, unica garanzia per una società democratica.

 

Credere che tutti gli insegnanti della rete pubblica di insegnamento sono “comunisti” vuol dire trattare la categoria con disprezzo, e credere che gli alluni sono vulnerabili all’indottrinamento, vuol dire non comprendere il ruolo della scuola.

L’educazione di un bambino è un movimento condiviso tra famiglia e stato. In casa, acquisendo conoscenze generali e ricevendo nozioni morali ed etiche, valori che, assimilati, costruiranno il nostro essere per il resto della vita. A scuola, spazio privilegiato di socializzazione, riceviamo istruzione, ossia, siamo alfabetizzati, organizziamo le nozioni di conoscenza generale ed esercitiamo le nozioni morali ed etiche. Rivendicare un'educazione neutrale è desiderare una società di adulti alienati. La scuola può appena rafforzare oppure contrastare valori supportati dalla famiglia, ed è attraverso questo urto che formuliamo la nostra propria visione del mondo. Credere nel potere unico di un professore o anche di una scuola nell’indottrinamento di un bambino oppure di un giovane è ammettere il fallimento completo della famiglia.

 

Inoltre, il ministro dell’educazione è la maggior prova di questo. Figlio del latifondista José Mendonça Bezzerra, deputado nello stato di Pernambuco per Arena (ndt. partito di destra che ha rappresentato la base parlamentare dei militari per tutto il periodo della dittatura dal1964 al1985) e successivamente deputato federale per sei mandati consecutivi prima del PDS (Partito Democratico Sociale) poi del PFL (Partito del Fronte Liberale) e, dopo ancora, del DEM (Democratici), Mendonça Filho ha studiato nella scuola Parque de Recife, una istituzione di insegnamento di sinistra, che ha tra i suoi fondatori due professoresse ancora oggi affiliate al PT (Partito dei Lavoratori). Lui stesso ammette che ha vissuto in un ambiente di idee totalmente opposte a quelle che avevano a casa. E, ciononostante, Mendonça Filho ha fatto tutta la sua carriera politica in partiti di centro-destra.

 

Chi mi ha seguito fino a qui probabilmente si starà domandando: ma, alla fine, cosa c'entra il titolo con il contenuto di questo articolo? C'entra, eccome.

 

Un paese senza educazione - senza pensiero critico - crede sia normale che una donna possa essere stuprata ogni 11 minuti  e che ogni ora e mezza una donna sia uccisa. Un paese senza educazione – senza pensiero critico – crede sia normale che non abbiamo professori neri, politici neri, medici neri, ingegneri neri, scrittori neri, giornalisti nerri. Un paese senza educazione – senza pensiero critico - crede sia normale l’omicidio di 381 omosessuali nell’ultimo anno. Un paese senza educazione – senza pensiero critico – crede sia normale che abbiamo 150 persone assassinate al giorno. Un paese senza educazione – senza pensiero critico crede sia normale la morte di 42.000 persone all’anno in incidenti stradali. Un paese senza educazione – senza pensiero critico – crede sia normale che un ministro discuta i piani educativi con un attore porno, un oscuro imprenditore ed una PM in pensione.

Alexandre Frota
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