top of page

01.10.15

Eduardo Felipe Santos Victor, 17 anni. L'ultima vittima della brutalità delle UPP (Unità di Polizia Pacificatrice) di Rio de Janeiro. Un video fatto da abitanti della favela da Providência coglie in flagrante l'esecuzione e la manipolazione della scena del delitto

Eduardo Felipe Santos Victor, 17 anni

Polizia di Rio manipola scena del delitto per nascondere l'assassinio di un giovane

di María Martín, pubblicato su El Pais il 30.09.15

 

La notizia della morte di Eduardo Felipe Santos Victor, di 17 anoni, nella favela da Providência, nel centro di Rio, sarebbe stata data come quella di un narcotrafficante dopo un conflitto a fuoco con la poliziotti dell'UPP (Unità di Polizia Pacificatrice), un'altra delle due morti al giorno registrate mediamente nello stato di Rio de Janeiro fino al giugno di quest'anno. Ma due video filmati con il cellulare da abitanti, che hanno registrato tutti i passi degli agenti per manipolare la scena del delitto, mette in dubbio la versione della polizia, che ha affermato di aver sostenuto uno scontro a fuoco con il giovane e di averlo trovato in possesso di una ricetrasmittente, munizioni e una pistola.

 

Nelle immagini, filmate nella mattinata di martedì 29 settembre, il giovane con la maglietta inzuppata di sangue muore a terra circondato da tre poliziotti con giubbotti antiproiettile e armati di fucili. Appare nella scena un quarto agente che consegna la pistola che è lasciata vicino al corpo del ragazzo ormai morto e poi spara in alto. Un altro poliziotto prende una pistola, e dopo averla pulita, la pone tra le dita inerti del giovane. Spara. Due volte. Si alza e resta accanto agli altri, contemplando il cadavere. Si accorge che ha le mani sporche di sangue e se le pulisce contro un muro. Le immagini sono tagliate a questo punto.

 

Dopo la morte del giovane adolescente, il secondo nella favela in una settimana, il clima si è fatto teso. Indignati, gli abitanti hanno inscenato diverse proteste durante tutta la giornata nelle vicinanze della favela, ed hanno tirato pietre contro gli agenti. Di notte, secondo quanto afferma il quotidiano O Globo, un gruppo di 50 abitanti ha protestato di fronte al posto di polizia dove i cinque agenti coinvolti sono stati interrogati. Si sono ascoltate grida  di "polizia assassina" e la polizia è intervenuta per disperdere i manifestanti facendo uso di granate stordenti.

 

Un altro colpo per le UPP

I cinque poliziotti coinvolti nella scena sono accusati di di aver manipolato la scena del delitto. Il segretario della Sicurezza Pubblica, José Mariano Beltrame, ha chiesto il "massimo rigore nelle indagini e pene esemplari per i responsabili", ma quei video sono un altro duro colpo all'agonizzante immagine delle Unità di Polizia Pacificatrice (UPP) di Rio.

 

Il programma di polizia comunitaria non fa che accumulare scandali quanto ad azioni letali. L'ultimo è stato la settimana scorsa, quando Herinaldo Vinicius da Santana, di 11 anni, è morto per uno sparo alla testa in un "presunto" conflitto a fuoco tra trafficanti e polizia pacificatrice nella favela Caju. La lista è lunga, ma il potenziale successo della missione delle UPP nelle favelas carioca aveva già cominciato a entrare pesantemente in crisi con la morte di Amarildo Dias de Souza, il muratore della favela della Rocinha il cui corpo a tutt'oggi non è stato ritrovato e che venne torturato a morte nella sede della UPP della comunità nel 2013.

 

Il portavoce delle UPP di Rio de Janeiro, il maggiore Ivan Blaz, ha riconosciuto che "il video mostra in flagrante una manipolazione che colpisce duramente la credibilità della corporazione e la sua attività nella favela Providência" ma ha affermato che "i successi ottenuti dalle UPP non possono andare persi dopo casi spiacevoli come questo".

 

Luiz Eduardo Soares, antropologo e sottosegretario di Sicurezza Pubblica a Rio de Janeiro, tra il 1999 ed il 2000, ha dichiarato in un'intervista a El Pais che la crisi delle UPP è immensa. "Perché furono create in maniera precipitosa, senza la formazione dei poliziotti che era imprescindibile. Io ho sempre detto che non sarebbe stato sostenibile un programma di questo tipo con le nostre polizie. Esse hanno bisogno di essere profondamente riformate se vogliono avere una qualche affinità con  i principi che hanno ispirato la creazione del programma, come il suo essere una polizia di prossimità, che garantisse i diritti", afferma Soares.

 

Il numero delle persone morte in presunti conflitti a fuoco con la polizia a Rio de Janeiro è aumentato nel primo semestre di quest'anno. La quantità di morti provocate da agenti di pubblica sicurezza - poliziotti militari e civili - è stata la maggiore registrata in un semestre fin dalla prima metà del 2011, tanto nella capitale quanto nello stato, secondo i dati dell'Istituto di Sicurezza Pubblica. In totale, sono stati 349 casi, un aumento del 21,6% in comparazione con il primo semestre del 2014.

bottom of page