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31.05.16

Quando la "cultura dello stupro" entra in commissariato
Come è stato trattato dalle autorità di polizia il caso di stupro collettivo della ragazza adolescente di Rio de Janeiro: dalla prima deposizione della giovane, alla richiesta di estromissione dalle indagini per "condotta inappropriata del delegato di polizia Alessandro Thiers da parte dell'avvocata Eloisa Samy, fino alla nuova assunzione d'incarico da parte di una donna, Cristiana Bento, a capo del DCAV (Dipartimento Bambini e Adolescenti Vittime di Violenza).

 

L'avvocata della ragazza carioca:

"Chiederò l'allontanamento del delegato di polizia che si occupa del caso”

Eloisa Samy, che accompagna l'adolescente vittima dello stupro, considera come “condotta inappropriata” il comportamento del titolare delle indagini

 

di Flávia Marreiro, pubblicato su El Pais il 29.05.16

traduzione di Laura Recanatini per il Resto del Carlinho Utopia

 

Eloisa Samy, l'avvocata dell'adolescente di Rio vittima di stupro di gruppo, le cui immagini sono state diffuse su internet,  ha annunciato che chiederà l'allontanamento dal caso del delegato di polizia  Alessandro Thiers, capo del Dipartimento di repressione dei reati informatici, della Polizia  Civile di Rio de Janeiro, sulla base di quella che considera essere una condotta inadeguata.

"È del tutto evidente l'atteggiamento maschilista del delegato.” La Samy ha elogiato la responsabile del “Dipartimento di polizia per la protezione del bambino e adolescente”, Cristina Bento, che segue, anche lei, il caso. "È stata ineccepibile, la persona più sensibile insieme allo psicologo. Dal canto suo, il delegato, mette tre uomini nella stanza dove la ragazza va a deporre. È successo questo, nonostante la commozione che circonda il caso", ha raccontato a “El Pais” sabato scorso, quando la polizia ha arrestato un sospettato in un'operazione nella comunità nella zona ovest di Rio de Janeiro.

 

Attivista per i diritti umani, l'avvocata ha offerto assistenza legale alla ragazza e alla sua famiglia. Per la Samy, l'insistenza del delegato Thiers nel voler sottoporre la vittima ad un esame probatorio dello stupro, non è accettabile. "La parola della vittima di uno stupro già è sufficiente. Se si fosse trattato di un furto di cellulare, di un orologio, questo non accadrebbe. Di cosa c'è bisogno oltre  al  video che mostra la ragazza nuda e priva di sensi, per legittimare e dare credito alla sua parola? Le immagini sono cristalline".
 

Eloisa Samy

Eloisa Samy, avvocata e attivista per i diritti umani

Nel video pubblicato su Internet, la ragazza appare priva di sensi su un letto, mentre gli uomini la filmano. Uno di loro mostra le parti intime della ragazza insanguinate. "Guarda come sta sanguinando. Vedete, di qui è ci è passato un treno super veloce!". La divulgazione delle immagini nelle quali le persone coinvolte ricordano che in "più di 30 l'hanno messa incinta", hanno dato origine alle indagini del caso.

 

Sabato scorso, 70 agenti di polizia hanno preso parte ad un'operazione relativa al caso nella comunità di Sao Josè Operario, nella zona ovest di Rio, dove è stata individuata la casa in cui sono state riprese le immagini. Una persona è stata arrestata, ma, al momento della pubblicazione di questo articolo, non è ancora stata identificata.

 

Venerdì scorso, tre uomini sospettati di essere coinvolti nel caso hanno testimoniato e sono stati rilasciati. Uno di loro, Lucas Perdomo Duarte Santos, 20 anni, che ha avuto una relazione con l'adolescente lo scorso anno, ha detto alla polizia di non aver fatto sesso con penetrazione con la ragazza. Secondo il giornale “Estado de S. Paulo” l'avvocato di  Santos, Eduardo Antunes, ha ammesso che Souza  ha divulgato la foto della giovane su WhatsApp. Raí de Souza, 18 anni, ha detto di aver avuto un rapporto sessuale consensuale con l'adolescente e che le immagini sono state fatte dal suo cellulare, ma che non è il responsabile della loro pubblicazione.

"La polizia ordinerà gli arresti solo se verrà comprovata l'esistenza del reato e se ce ne sarà la necessità", ha detto il delegato Thiers, secondo il giornale “Folha”. "Stiamo indagando se c'è stato consenso da parte della ragazza, se era drogata e se realmente il fatto è accaduto. La polizia non può cadere nell'idea dello stupro di gruppo, quando in realtà non lo sappiamo ancora", ha detto.

 

Dopo le testimonianze, tutti sono stati rilasciati, fatto criticato dalla Samy. "Come hanno fatto queste immagini ad arrivare su Internet, per magia? Hanno confessato di averlo condiviso", dice l'avvocata. Divulgare immagini di minori - la ragazza ha 16 anni - è un reato previsto dallo “Statuto dei bambini e adolescenti (ECA)” punito con la reclusione dai tre ai sei anni. Nel 2009, la legge 12.015  del  codice penale brasiliano è stata modificata e si è passati a considerare, come reato di stupro, oltre al rapporto sessuale anche gli atti libidinosi non consenzienti.

 

Santos e Souza dicono che la ragazza non è stata violentata - riferendosi al rapporto sessuale con penetrazione - e sostengono che un gruppo è arrivato a casa dove è avvenuto lo stupro dopo una festa. L'adolescente racconta che dopo essersi incontrata con Souza, si è risvegliata in una stanza circondata da uomini armati. Secondo l'avvocata Eloísa Samy, il crimine è accaduto domenica e non venerdì 20, come la ragazza aveva detto inizialmente. Nella prima deposizione, anche secondo la  Samy, la ragazza era ancora confusa sotto l'effetto della droga. "Continua ad essere bersaglio di minacce verbali su Facebook. Il video continua  ancora ad essere condiviso. Lei sta cominciando a soffrire di attacchi di panico", ha detto l'avvocata.

 

"Sono andata a una festa. Mi sono incontrata col mio ex a casa sua dove poi mi sono addormentata. Quando mi sono svegliata, mi sono ritrovata in un'altra casa. La luce era accesa e c'erano un sacco di persone sopra di me", ha detto in un'intervista al giornale “O Globo”. La ragazza ha raccontato di essere stata violata "in tutti i posti possibili e immaginabili", compreso con oggetti. "C'è un altro video, solo con gli oggetti ... piangevo  e cercavo di colpirli."

 

Non è la prima volta che l'avvocata Eloísa Samy e il delegato Alessandro Thiers si incrociano in un caso. Samy è stata tra le 23 persone segnalate alla giustizia e a ricevere un mandato di arresto nel 2014 con l'accusa di pianificazione e partecipazione alle proteste violente di Rio durante la Coppa del Mondo. Thiers era il responsabile dell'indagine che li ha accusati di cospirazione.

Dopo molte pression, le indagini sullo stupro collettivo di Rio sono passate nelle mani di una donna

Cristiana Bento,del Dipartimento Bambini e Adolescenti Vittime di Violenza, si occuperà del caso

estratto dall'artcolo di Camila Moraes, pubblicato su El Pais il 30.05.16

traduzione di Clelia Pinto per il Resto del Carlinho Utopia

 

L’inchiesta sul caso della ragazzina di 16 anni violentata il 21 maggio a Rio ha subito domenica scorsa, 29 maggio, un cambiamento repentino, anche se le indagini fanno pochi passi avanti. Sono stati allontanati dal caso sia il Alessandro Thiers, della Dipartimento Repressione Crimini informatici che stava appurando il caso, sia l’avvocata della ragazza, Eloisa Samy, che lo ha accusato di maschilismo e di aver infierito sulla vittima durante la deposizione. L’avvocata ha lasciato la difesa su richiesta della famiglia. Da ora, chi si occupa del caso è Cristiana Bento,  a capo del DCAV (Dipartimento Bambini e Adolescenti Vittime di Violenza).

Cristiana Bento

Cristiana Bento,del Dipartimento Bambini e Adolescenti Vittime di Violenza

La deposizione della ragazza sarebbe iniziata con un “Avanti, raccontami!”

Domenica scorsa, lo stesso giorno un cui è passata a far parte del programma di protezione delle vittime del Ministero di giustizia di Rio, la minorenne vittima di uno stupro collettivo è stata intervistata in esclusiva per il programma "Fantastico" (Rete Globo).

Nell’intervista descrive cosa ricorda delle violenze subite e anche della sua deposizione alla polizia, il giorno dopo esser tornata a casa, durante la quale Alessandro Thiers, incaricato del caso, avrebbe iniziato la conversazione esponendo le foto della ragazzina e il video, condiviso in rete, prima di chiederle: “avanti, raccontami!”. La ragazza avrebbe chiesto di interrompere la deposizione - durante la quale dice di esser si sentita a disagio per tutto il tempo - quando lui le ha chiesto se per lei fosse abituate partecipare a questo tipo di incontri e se le piacesse.

Il capo della polizia civile, Veloso, per garantire l’imparzialità delle indagini, ha trasferito l’incarico a Cristiana Bento, che già stava seguendo il caso perché a capo del Dipartimento Bambini e Adolescenti Vittime di Violenza. Sta ricevendo ora gli atti e valuterà la necessità delle misure cautelari, che siano prigione o meno. Con questa decisione, il caso è uscito definitivamente dalla sfera della polizia informatica - sebbene implichi un crimine ulteriore rispetto allo stupro, ovvero la condivisione delle immagini sui social network da parte degli aggressori.

 

Eloisa Samy, attivista per i diritti umani, ha lasciato il caso domenica mattina, dispensata dalla nonna della ragazza attraverso un messaggio privato su Whatsapp, nel quale la  ringrazia per l'impegno dimostrato e le comunica che la nipote è ora seguita dal programma di protezione della Segreteria dei Diritti Umani diello Stato di Rio.

 

In molte città brasiliane, intanto, proseguono le proteste delle donne contro il crimine subito dalla giovane carioca e contro la cultura dello stupro in cui il paese è immerso. La principale manifestazione si è tenuta a Brasilia dove un gruppo di donne hanno marciato facendo un conto alla rovescia da trenta a zero in riferimento ai “più di trenta” che nel video dicono di aver stuprato la ragazzina. La Marcia dei Fiori è terminata con uno scontro con la polizia quando alcune partecipanti hanno tentato di scavalcare le barriere che le separavano dal Supremo Tribunale Federale. I poliziotti hanno usato spray al peperoncino contro le manifestanti, che hanno decorato con fiori la statua della Giustizia.

Brasilia, Marcia dei Fiori
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