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23 maggio 2014
A venti giorni dall'inaugurazione dei mondiali oltre 20.000 manifestanti hanno paralizzato le strade di San Paolo. I movimenti dei senzatetto ed i "No Coppa" minacciano: "Senza diritti non ci sarà Coppa!"
Carlinho Utopia
Nella serata di ieri, giovedì 22 maggio, a poco più di 20 giorni dall'inaugurazione dei Mondiali, le strade di San Paolo si sono tinte di rosso. Una manifestazione di oltre 20.000 persone ha sfilato pacifica ma determinata come non mai, paralizzando il traffico della megalopoli brasiliana.
I manifestanti, organizzati dal MTST (Movimento dei Lavoratori Senza Tetto), dal Frente Resistência Urbana e dagli attivisti "No Coppa" hanno letteralmente dato un ultimatum al governo brasiliano: "Se non faranno fronte alle nostre richieste fermeremo la Coppa del Mondo. Se non rispettano i nostri diritti, il 12 giugno non ci sarà nessuna inaugurazione." A lanciarlo è stato lo stesso leader dei Senzatetto, Guilherme Boulos, che ha dichiarato: "La nostra proposta è molto chiara. Vogliamo che i nostri diritti all'abitare degno, vengano rispettati. Anche noi vogliamo la nostra fettina di torta e non solo le briciole. Se non l'avremo, il 12 giugno (data di inizio dei mondiali), non ci sarà nessuna inaugurazione della Coppa del Mondo. Ci sarà invece la Coppa del Popolo, perché ci prenderemo le strade della città!" ha detto Boulos, attaccando in primo luogo le imprese di costruzione, quelle appaltatrici e la speculazione immobiliare che sta caratterizzando tutta la costruzione dei mega-eventi sportivi.
"Abbiamo già avuto riunioni con la presidente Dilma e con il governatore di San Paolo, Geraldo Alckmin. Non ci vengano poi a dire che loro non sapevano delle nostre richieste!" ha avvisato. "A Brasilia ci hanno detto che le risorse per la casa sono terminate ma quelle per la FIFA evidentemente no! O questi soldi vengono fuori o il prossimo giugno sarà un giugno rosso!" [ndt. riferimento al colore che caratterizza il movimento]
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