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12 giugno 2014

Polizia brasiliana addestrata dagli USA per affrontare le manifestazioni di protesta durante la Coppa del Mondo.

 

Reportage di Natalia Viana per Pública (Agência de reportagem e jornalismo investigativo).

traduzione: Carlinho Utopia

 

dimostrazione polizia brasiliana antisommossa

Un mese prima della partita inaugurale tra Brasile e Croazia allo stadio Itaquerão, il Segretariato di Pubblica Sicurezza di Rio de Janeiro ha annunciato con squilli di tromba che agenti dell'FBI stavano addestrando le unità di polizia antisommossa (tropa de choque) per contenere le proteste durante la Coppa del Mondo. Il gran finale del corso di "Controllo dei disordini civili", condotto da 27 agenti dell'antisommossa (choque) e 13 poliziotti del CORE (unità speciale della polizia civile), agenti di polizia municipale e vigili del fuoco è stata una dimostrazione alla stampa: un poliziotto che impersonava un manifestante ha simulato insulti contro una piccola guarnizione di agenti muniti di scudi e gli ha lanciato contro la camicia e le scarpe; a questo punto gli uomini sono avanzati verso di lui, lo hanno circondato ed immobilizzato. La simulazione si è conclusa con una bomba di gas lacrimogeno lanciata a terra.

Il corso di 40 ore per classe, frutto di un accordo tra il governo di Rio e l'ambasciata degli Stati Uniti, aveva come temi la gestione e il controllo della folla, disordini civili, pianificazione operativa, uso della forza, rapporti con i media, e l'uso dell'intelligenza e delle informazioni per riuscire a identificare i potenziali atti e gli autori di vandalismo. "A ridosso della Coppa del Mondo, noi non cambieremo il modus operandi", ha detto il comandante della polizia militare di Rio, Luiz André Araújo Vidal, l'ultimo giorno del corso, il 15 maggio. "La formazione è stata volta ad un miglioramento. Un buon professionista si costruisce nei dettagli." Con meno clamore, lo stesso corso è stato offerto alla truppa di San Paolo subito dopo, tra il 19 e il 23 maggio presso la sede del 3 ° Battaglione. Vi hanno partecipato 25 poliziotti militari e 25 agenti di polizia civili, una collaborazione tra la Segreteria di Pubblica Sicurezza di San Paolo e l'ambasciata americana.

 

Quello che è passato quasi inosservato è che prima di condurre questi corsi a Rio e San Paolo, la stessa squadra dell'FBI di Chicago e Los Angeles ha lavorato a Fortaleza e Brasilia addestrando professionisti presso l'Accademia di Stato di Pubblica Sicurezza dello Stato del Ceará - dove sono stati addestrati poliziotti militari del Ceará, del Rio Grande do Norte, Pernambuco, Bahia e Minas Gerais - e nell'Accademia della Polizia Civile del Distretto Federale (Brasilia), secondo una lista ottenuta dall'Agencia Pública attraverso una "richiesta di accesso alle informazioni".

 

La lista inviata dalla Sesge (Dipartimento speciale di sicurezza per i grandi eventi ) fornisce dettagli circa la formazione di 799 poliziotti brasiliani in patria e all'estero, in particolare nel Centro di Formazione Regionale a Lima, in Perù, e all'International Law Enforcement Academy (ILEA), nell'El Salvador - entrambi i centri sono finanziati dal Dipartimento di Stato americano. 38 altri ufficiali sono stati formati a maggio. Tutte le spese, compresi i viaggi internazionali, sono sostenute dagli Stati Uniti.

Corso FBI a Fortaleza

In questa lista non constano i corsi realizzati in collaborazione diretta tra l'Ambasciata degli Stati Uniti e le Segreterie di sicurezza degli stati - come quelli realizzati dall'FBI a São Paulo e Rio de Janeiro. I corsi contemplati nel documento sono quelli realizzati in collaborazione dalla stessa Sesge con l'ambasciata,  all'interno di un ampio programma di formazione finanziato dall'ambasciata degli Stati Uniti per la Coppa del Mondo e le Olimpiadi.

 

Dal 2012, il governo americano ha investito nella formazione della polizia per i mega eventi in Brasile circa 2,2 milioni di dollari, secondo il quotidiano Folha de S. Paulo, che ha rivelato che uno di questi corsi, quello di contrasto marittimo del terrorismo, è stato tenuto in un centro di formazione dell' Academi, il nuovo nome della società militare privata Blackwater.

 

Dopo l'ondata di proteste che ha avuto inizio nel giugno dello scorso anno, l'ambasciata ha preso l'iniziativa di offrire il corso di "Contenimento di Disturbi" dell'FBI, al fine di addestrare militari delle forze speciali che occupano posizioni di comando, in modo che essi diventino a loro volta divulgatori, addestrando i loro colleghi in ogni stato.

 

Secondo l'ispettore Andrei Augusto Passos Rodrigues, che comanda la Segreteria Straordinaria per la Sicurezza dei Grandi Eventi (Sesge), organo vincolato al Ministero della Giustizia, il programma è proseguito senza variazioni anche dopo la tensione diplomatica generata dalle rivelazioni di spionaggio americano nei confronti della presidente Dilma Rousseff .

 

"Esiste quello che chiamiamo un 'accordo macro', un "ombrello" dove vengono offerti i corsi, noi facciamo l'analisi di interesse per la Segreteria e per l'evento, e se lo è [di interesse] diamo indicazioni sui professionisti", ha detto alla Pública. "Noi non chiediamo, non abbiamo proposto, non abbiamo indicato alcun corso specifico. L'organizzazione, le dinamiche, gli istruttori, il costo, il luogo, è tutto a carico del governo degli Stati Uniti." Secondo lui, anche se altre forze di polizia si sono scambiate esperienze con i brasiliani, come il Regno Unito e la Germania, "il nostro principale partner nel settore della formazione è l'ambasciata degli Stati Uniti." E chiarisce, "quelli che hanno avuto il più alto volume di azioni, senza dubbio, sono gli Stati Uniti."

 

RAPPORTI CON I MEDIA

 

Uno dei corsi più interessanti è quello di "rapporti con i media", che si è svolto in due edizioni all'Accademia di Polizia Civile del Distretto Federale tra il 10 e il 14 marzo e il 17 e il 21 marzo. Secondo un rapporto della SESGE, l'obiettivo del seminario era quello di sviluppare "azioni volte a creare un rapporto di partnership con la stampa, e soprattutto per costruire un sentimento di fiducia nella società." Un giornalista della CNN ed un ex capo della polizia degli Stati Uniti a Washington sono stati tra i docenti incaricati di "mostrare agli studenti come trattare entrambi i lati della notizia."

 

Gli studenti erano in gran parte addetti stampa delle polizie militari statali - che sono sempre poliziotti militari - ma anche funzionari del Ministero della Giustizia, delle Segreterie Statali di Sicurezza  e della Polizia Stradale Federale. Per quanto riguarda i contenuti, l'ufficio stampa della Sesge ha spiegato via e-mail: "Il workshop  è consistito in un processo interattivo in cui le istituzioni di pubblica sicurezza si sono misurate con tutte le sfide e le idiosincrasie dei rapporti con i media nei loro rispettivi stati." Una settimana dopo l'ultimo corso, il Ministero della Giustizia ha organizzato un seminario dal titolo "La copertura giornalistica delle azioni di Pubblica Sicurezza", al quale ha invitato 43 giornalisti provenienti da tutto il paese che sono stati ospitati presso la Base della Forza di Sicurezza Nazionale, a Gama (DF- Brasilia).

 

Il giornalista di Pública ha partecipato al programma, incentrato principalmente sul lavoro della Forza Nazionale nelle proteste, che è durato 32 ore e si è concluso con un esercizio di simulazione di un confronto in cui i giornalisti sono stati "messi nei panni" della polizia, utilizzando tutti gli accessori dei reparti antisommossa, mentre i poliziotti hanno impersonato il ruolo dei manifestanti che attaccano le truppe. (Leggete la storia qui)

 

Giornalisti nei panni della polizia

INDAGINI DIGITALI SUI CELLULARI

 

Un altro tema ricorrente nei corsi offerti dalla ambasciata americana è l'investigazione digitale, in particolare l' "investigazione forense digitale", tecnica di estrazione, decodificazione e analisi dei dati archiviati su un dispositivo digitale. Tra l'11 e il 15 novembre 2013, gli americani hanno formato 9 agenti nel corso di "Cellebrite", a Brasilia, sull'uso dello strumento Cellebrite UFED in indagini forensi sui telefoni cellulari.

 

La CelleBrite è una società israeliana nota per la sua tecnologia di estrazione di dati da telefoni cellulari, una delle più avanzate al mondo - secondo la stessa compagnia il dispositivo UFED è utilizzato dalla polizia, militari e servizi segreti in oltre 60 paesi. In grado di estrarre anche i dati cancellati o nascosti in iPhone 5, Blacknerry, e nei sistemi operativi iOS 6 e Android 4.1, il dispositivo permette anche di tracciare i luoghi in cui il suo proprietario è stato a partire dalle antenne da lui utilizzate. L'azienda ha ampliato le sue operazioni in Brasile e recentemente ha aperto un ufficio a San Paolo, in rappresentanza di tutta l'America Latina.

sistema cellebrite

L'azienda ha ampliato le sue operazioni in Brasile e recentemente ha aperto un ufficio a San Paolo, in rappresentanza di tutta l'America Latina. Per Joana Varon, ricercatore presso il Centro di Tecnologia e Società della FGV di Rio ed editrice del Boletim Antivigilância, la formazione offerta agli ufficiali brasiliani è motivo di preoccupazione. "La tecnologia CelleBrite permette l'accesso ai cellulari ignorando qualsiasi tipo di blocco precedente, che sia una password o PIN, indipendentemente dal modello di telefono e dal sistema operativo. E' anche in grado di raccogliere dati da applicazioni installate sul telefono, in particolare le applicazioni che conservano registri delle nostre comunicazioni, come Facebook, Facebook Messenger, Google+, Skype, Twitter, Viber, Yahoo Messenger, Whatsapp, o anche i nostri archivi di lavoro, come Dropbox e Evernote".

 

Il problema, secondo Joana, è che, sebbene la legislazione brasiliana stabilisca la necessità di un ordine giudiziario, "un agente addestrato ha solo bisogno di accedere al telefono del cittadino per alcuni minuti per ottenere tutti i dati di cui ha bisogno, o non ne ha, anche senza che il proprietario del telefono se ne accorga. Con poteri come questi quindi, aumenta la tentazione e diventa più latente un possibile conflitto di interessi tra il rispetto di un diritto fondamentale ed il fare ciò che la tecnologia rende facile, ancor di più sotto la protezione del dogma della sicurezza" dice.

Ha anche osservato che in Brasile non esiste una legge di sicurezza dei dati, che garantirebbe una normativa sulla raccolta e la manutenzione dei dati dei cittadini. "L'assenza di una legge sulla protezione dei dati personali in Brasile peggiora il contesto, perché la forma di protezione dei diversi tipi di dati personali resta indefinita".

 

Altri corsi in materia di indagini digitali si terranno quest'anno, in data da definirsi: un nuovo corso in "Analisi forense dispositivi mobili" e una seconda edizione del "Seminario esecutivo di sicurezza delle indagini digitali", anche questo finanziato dagli Stati Uniti, e che nel 2013 si è svolto a Brasilia dall'11 al 13 novembre. Ci sarà anche un corso di "identificazione prove digitali". "Notizie su una serie di esercitazioni di agenti nazionali con questi equipaggiamenti stranieri rendono evidente questo processo di espansione delle pratiche di intelligence finalizzate a monitorare il contesto nazionale, e non lasciano dubbi sul fatto che l'istituzione di un sistema di sorveglianza sarà una delle nostre eredità della Coppa del Mondo" conclude Joan.

 

PROTEZIONE DEI VIP

 

Un altro corso degno di nota è stato il  "Progetto Centurion", tenutosi a Brasilia tra il 4 e il 7 giugno 2013, che ha addestrato operatori all'utilizzo del CDI (Center Drugs Information), che "mira ad assicurare lo scambio di informazioni di intelligence con con agenzie americane e di altri 51 paesi che già stanno utilizzando questo strumento ", secondo quanto comunicato dall'ufficio stampa della Sesge. Vi hanno partecipato 29 poliziotti.

 

La polizia brasiliana ha anche beneficiato di corsi di "Protezione VIPS" a Lima, in Perù; di "come montare un'operazione di sorveglianza in equipe", questo tenuto da istruttori del Dipartimento di Stato di Assistenza all'Antiterrorismo degli Stati Uniti a 34 agenti della Polizia Militare, Federale e Stradale Federale presso l'Accademia di Polizia Civile a Brasilia; "controllo delle frontiere" a Cuiabá, Mato Grosso; "programma di sicurezza del personale e delle installazioni" in El Salvador; e "prevenzione contro attacchi terroristici su autobus e metropolitane". Per quest'anno, è ancora previsto un corso avanzato sui "Diritti di proprietà intellettuale" tenuto dagli americani in El Salvador.

Scarica il Pdf della lista ufficiale di tutti i corsi finanziati dall'Ambasciata americana.

 

DOTTRINA AMERICANA

 

Le Accademie 'International Law Enforcement Academy (ILEA), sono state lanciate dal presidente Bill Clinton nel 1995 come promozione ad un'alleanza strategica del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti con le forze di polizia di tutto il mondo. Da allora, cinque accademie di questo tipo sono state fondate in Ungheria, Tailandia, Botswana, New Mexico, USA, e El Salvador, oltre ad un Centro Regionale per la Formazione in Perù. Partecipano a queste accademie agenzie statunitensi come la DEA, l'FBI, il Diplomatic Security Service e il Dipartimento frontiere ed Immigrazione.

 

L'obiettivo, secondo il sito ufficiale del Dipartimento di Stato, è "contribuire a proteggere i cittadini americani e gli affari americani" attraverso il rafforzamento della cooperazione internazionale contro la criminalità. La  missione dell'ILEA è quella di "sostenere la governance democratica attraverso lo Stato di diritto; rafforzare il funzionamento del libero mercato attraverso una migliore legislazione e l'applicazione della legge; aumentare la stabilità sociale e politica ed economica e di lotta contro il traffico di droga e la criminalità."

 

L'Accademia di El Salvador è stata fondata nel 2005 sotto l'amministrazione di George Bush, dopo lunghe trattative con i governi regionali, incluso il rifiuto della popolazione della Costa Rica a consentire l'installazione degli equipaggiamenti nel paese. Il Centro di Formazione in Perù è una "appendice" dell' ILEA di El Salvador, e da questa coordinata, ma senza personale statunitense permanente. Il budget per entrambe nel 2013 è stato di 4,2 milioni di dollari.

 

La crescente partecipazione di agenti di polizia brasiliani agli addestramenti fa parte della strategia del Dipartimento di Stato già dai tempi della Guerra Fredda e resta una priorità degli Stati Uniti, secondo i documenti trapelati rivelati da WikiLeaks. In un documento del 2009, l'allora Ministra Consigliera dell'Ambasciata Lisa Kubiske - oggi ambasciatrice in Honduras - disse che - oltre alla Polizia Federale Brasiliana, "i  partner più importanti in materia di sicurezza per gli Stati Uniti" - "abbiamo ampliato la nostra partnership in attuazione della legge per includere i governi statali e locali, quando è il caso, in particolare nelle città menzionate (Belo Horizonte, San Paolo, Brasilia e Rio de Janeiro). "

 

La sicurezza dei mega-eventi appare anche con uno dei principali temi all'ordine del giorno delle riunioni diplomatiche bilaterali dal 2009 secondo documenti trapelati. Gli Stati Uniti non erano solo preoccupati per la sicurezza e per la possibilità di attacchi terroristici durante i grandi eventi, ma cercavano di intensificare le collaborazioni nelle aree critiche. "La preoccupazione, recentemente cresciuta, per l'infrastruttura brasiliana dopo il blackout, insieme alla necessità di affrontare le sfide infrastrutturali nel conto alla rovescia per la Coppa del Mondo 2014 e Olimpiadi 2016 costituiscono un'opportunità per gli Stati Uniti di impegnarsi nello sviluppo delle infrastrutture e anche nella protezione delle infrastrutture critiche e di sicurezza informatica ", ha scritto in un dispaccio a Washington la diplomatica Cherie Jackson .

 

"Oltre a preparare le opportunità di business che i giochi offriranno alle aziende statunitensi, il governo degli Stati Uniti dovrebbe approfittare dell'interesse del Brasile al successo degli eventi per progredire nella cooperazione bilaterale di sicurezza  e scambio di informazioni", chiarisce un altro documento intitolato "Olimpiadi Rio - Il futuro è adesso ".

 

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