13 giugno 2014
ZERO A ZERO. Il più grande avversario del Brasile è il Brasile
di Ivana Bentes, Midia Ninja
L'unico avversario del Brasile è il Brasile, abbiamo vinto la partita inaugurale della Coppa del Mondo, ma abbiamo perso una battaglia decisiva. Le immagini di repressione poliziesca e brutalità contro i manifestanti in diverse città all'apertura della Coppa è scoraggiante! Bombe, arresti, attacchi contro manifestanti, giornalisti e lavoratori della metropolitana.
Il problema non è che ci siano brasiliani contro la Coppa,
il problema è che ci sia una Coppa contro il Brasile e contro i brasiliani.
Vedendo le immagini della repressione della polizia che hanno fatto il giro del mondo attraverso la stampa internazionale ed i media indipendenti non c'è da fare salti di gioia! C'è un abisso tra la festa e l'allegria dentro al campo di gioco e la brutalità fuori da esso. Non è stata l'apocalisse e il caos annunciato dal grido (necessario) del #NãoVaiTerCopa, ma nemmeno l'euforia ululante e acritica del # VaiTerCopa.
Nella Coppa del 1950 oltre 200 mila persone provenienti da tutti i gruppi sociali hanno assistito alla finale al Maracanã. Nel 2014, dopo una ristrutturazione multimilionaria, ce ne staranno solo 70.000 e tutte con la stessa faccia!
E questa elite verde-oro che dai palchi VIP dello stadio Itaquerão fischia ed insulta un governo dal quale riceve tutto il meglio.
I tifosi "standard FIFA" che hanno invaso gli stadi non fischiano i privilegi, le ingiustizie, la brutalità della polizia. Fischiano la "bolsa familia" (ndt. "borsa famiglia": un programma governativo rivolto alle famiglie più povere, che assegna a loro un contributo statale mensile vincolato ad alcuni obblighi civili), le "quote" (ndt il riferimento è alla normativa che riserva una quota del 50% dei posti negli atenei federali a studenti provenienti dalle scuole pubbliche, dando priorità a neri, meticci e indios. Tra i beneficiari, anche i figli di famiglie che guadagnano meno di 450 dollari al mese.), la mobilità sociale per i più poveri.
In questo contesto, la presidente appare come la sua stessa peggior avversaria, per tutti i passi indietro all'interno di un progetto che ne aveva così tanti in avanti. D'altra parte abbiamo una sinistra che pattuglia chi fa il tifo per il Brasile criminalizzando ciò che abbiamo di meglio "l'allegria è la prova del nove." La festa può trasformarsi in lotta. Il Brasile ha dimostrato che non vi è incompatibilità tra calcio e politica.
La Coppa si conclude a luglio, il Brasile continua. In apertura della Coppa del Mondo abbiamo fatto tutti i gol, compreso il gol contro ed il rigore dubbio. Ma non siamo usciti dallo zero a zero!