12 giugno 2014
LA COPPA DEL MONDO STA INCOMINCIANDO, MA I GIOCHI NON SONO ANCORA FATTI
Le ragioni dei movimenti sociali che scenderanno in piazza durante la Coppa del Mondo
dal Comitê Popular da Copa /SP - traduzione: Carlinho Utopia
le vignette della foto sono di Paolo Lombardi e Pez
I Comitês Populares da Copa sono l'articolazione di movimenti sociali che da tre si sono organizzati nelle città sede dei Mondiali per monitorare e segnalare le violazioni dei diritti umani della Coppa del Mondo FIFA. Allo scopo di domandare e chiarire a cosa e chi, di fatto, la Coppa sarebbe davvero servita, lanciammo all'inizio di questo viaggio la domanda: Copa Pra Quem? (Coppa per chi?)
Se in quel momento la società non aveva ancora una risposta chiara, oggi, a poche ore dalla prima partita, quasi nessuno discorda dal fatto che i beneficiari della Coppa saranno la FIFA (che avrà il più grande profitto della sua storia), i suoi partner commerciali e alcuni imprenditori e società brasiliane (in particolare le grandi imprese di costruzione - Andrade Gutierrez, Odebrecht, Camargo Correa e OAS). Pochi ormai credono che la "Coppa delle Coppe del Mondo" lascerà qualche eredità positiva per la popolazione - secondo la ricerca condotta da Datafolha a maggio, il 66% degli intervistati ritengono che porterà più danni che benefici.
Nonostante la grande menzogna della "Coppa Privata", per cui gli stadi sarebbero stati finanziati dal settore privato, non sono i costi del mega-evento per le casse pubbliche la dimensione più inquietante del Mondiale in Brasile. Il problema più urgente che dobbiamo affrontare è la violazione dei diritti umani, il costo sociale della Coppa. E su questo punto, purtroppo, essa è già iniziata e stiamo perdendo di goleada.
Tra 170 e 250 mila persone sono state rimosse dalle loro case, senza alcun diritto al risarcimento - in aggiunta alle migliaia espulse dalla speculazione immobiliare; dieci lavoratori sono morti solo nella costruzione di stadi; c'è stato un aumento dei casi di sfruttamento sessuale, anche di bambini e adolescenti; ed il popolo delle strade, i senza dimora, sono stati espulsi dai centri urbani.
Molti sostengono, tuttavia, che i Mondiali porteranno buone opportunità per i brasiliani. Manca l'Informazione che la FIFA ha il controllo su parte del nostro spazio pubblico manca, che solo i suoi sponsor potranno commercializzare prodotti durante l'evento e, come se non bastasse, saranno esentati dal pagamento delle imposte per le loro attività in Brasile. Nel frattempo, ai piccoli commercianti, aglin artisti di strada e a migliaia di lavoratrici e lavoratori ambulanti (138 mila solo a São Paulo) è fatto divieto di svolgere il loro lavoro nelle zone di esclusione - un raggio di 2 km (protetto dall'esercito) di totale esclusività della FIFA intorno agli stadi ed alle Fan Fest.
Presentati come una grande eredità della Coppa per la popolazione, gli investimenti nella mobilità urbana avrebbero portato miglioramenti per i servizi di autobus, treni, metropolitane e aeroporti. Ma meno del 20% dei lavori sono stati completati e un terzo di questi sono stati annullati.
Aggiungiamo ancora le azioni violente di repressione e la mancanza di dialogo e sensibilità dello Stato verso i milioni di persone indignate che sono scese in piazza per protestare. Si sono investiti quasi 2 miliardi di Reais per la Guardia Civile Nazionale e per la Forza Nazionale di Sicurezza; investimenti di guerra per una battaglia contro la propria popolazione.
Coppa delle Rimozioni, Coppa delle morti, Coppa delle Repressione, Coppa delle Truppe, Coppa dell'Immobilità, Coppa senza Popolo.
Non voglio impedire la realizzazione della Coppa del Mondo, anche perché essa si è già svolta per le persone colpite dai suoi effetti negativi. Quello che vogliamo è evitare che la sua eredità sia ancora più dannosa per la società. Noi non rimanere in silenzio di fronte ad eventi costruiti con sistemi violenti e arbitrari che non rispettano i diritti umani e le priorità della popolazione.
Chiediamo un alloggio dignitoso per tutte le persone rimosse, pensioni vitalizie alle famiglie dei lavoratori morti o resi disabili in infortuni sul lavoro, la creazione di campagne per combattere lo sfruttamento sessuale e la tratta di esseri umani, la fine della violenza di stato, della pulizia sociale (igienizzazione) delle strade dei centri cittadini, della persecuzione e criminalizzazione dei movimenti sociali, tra le molte altre domande.
Noi crediamo che ci siano ancora possibilità per ribaltare l'eredità di questo mega evento, ed in questo concentreremo i nostri sforzi e le lotte, ben oltre giugno / luglio 2014.