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09.11.14

Rio de Janeiro, Cidade Maravilhosa... per chi?

di *Guilherme Boulos, coordinatore nazionale del MTST (Mov. Lavoratori Senza Tetto) pubblicato il 06/11/2014 sul sito Folha de S.Paulo

traduzione di Carlinho Utopia

Rio, cidade maravilhosa... per chi?

Le sue innumerevoli bellezze hanno valso a Rio de Janeiro il titolo di "Cidade maravilhosa" (città meravigliosa). Il samba, le colline, le spiagge ed il suo charme hanno fatto di Rio un oggetto di attrazione in tutto il mondo.
 

Ma in una società in cui il profitto è al di sopra di tutto il resto, la bellezza può essere una cosa pericolosa. Possedere tante bellezze naturali e storiche significa per una città diventare il bersaglio di investimenti selvaggi e rimodulazioni urbane .

Come se non fosse bastata la Coppa del Mondo, che ha prodotto esclusione territoriale e speculazione immobiliare in 12 città brasiliane, Rio de Janeiro dovrà ancora ospitare le Olimpiadi del 2016.

Il prezzo è alto. Rio de Janeiro ha registrato il più alto tasso di valutazione immobiliare tra tutte le città comprese nelle statistiche della Fipe / Zap. Nel corso degli ultimi sei anni la valorizzazione media per metro quadro ha raggiunto il 262%. Anche gli affitti sono schizzati alle stelle aumentando del 143% rispetto allo stesso periodo.

 

Questo produce un quadro sociale disastroso per i più poveri. Impossibilitati a pagare l'affitto, migliaia di lavoratori sono espulsi verso le periferie più lontane. Altri - trattati come pietre nel mezzo della strada - vengono violentemente sfrattati. Si vanno aggravando così i problemi di infrastrutture, l'accesso ai servizi pubblici e la mobilità urbana. E si creano nuovi senzatetto.

I numeri lo dimostrano. La carenza di alloggi nella regione metropolitana di Rio de Janeiro è aumentata di oltre il 10% solo tra il 2011 e il 2012, ultimi dati disponibili, colpendo 331.000 famiglie. Questa crescita, secondo la Fondazione João Pinheiro, è stata causata dall'aumento del costo degli affitti.

 

Evidentemente non sono state la Coppa del Mondo o le Olimpiadi ad inventare la speculazione immobiliare. Ma non c'è dubbio alcuno che l'abbiano significativamente incrementata. Questi mega eventi hanno creato le condizioni favorevoli per una serie di interventi urbani che hanno effetti di gentrificazione. Il Porto Maravilha è uno di loro.

Il municipio di Rio ha consegnato a tre imprese appaltatrici, attraverso una "PPP" (Partenariato Pubblico Privato), una superficie di 5 milioni di metri quadrati per "rivitalizzare" l'area portuale. Saranno costruiti complessi alberghieri e commerciali. La "rivitalizzazione" non è stata certamente fatta per gli oltre 30.000 abitanti della regione. Molti di loro non riusciranno a restare lì.

Di questo stesso pacchetto fanno parte le UPP (Unità di Polizia Pacificatrice) selettivamente insediate per valorizzare i quartieri e costruire un corridoio di sicurezza per i megaprogetti. Per inciso, le UPP hanno svolto una funzione di vettore di speculazione immobiliare nelle favelas stesse. Quando si è mai visto, gentrificazione delle favelas!

 

Proprio così, nella zona sud di Rio ci sono residenti che vengono espulsi dalle favelas perché non possono più permettersi di pagare l'affitto. Simbolo di questo processo è la favela del Vidigal dove ha già acquistato case gente come David Beckham ed un produttore di Hollywood.

 

Per coloro che difendevano le UPP nel nome della sicurezza per i residenti, il nome Amarildo - muratore assassinato nella UPP della favela Rocinha - dovrebbe essere una risposta sufficiente. E, se non bastasse, il ballerino DG ucciso dalla UPP delle favelas Pavão-Pavãozinho. O ancora i tanti altri Amarildos anonimi che subiscono quotidianamente la violenza della polizia nelle favelas "pacificate" di Rio.

 

A proposito, a quei reazionari che hanno richiesto l'intervento militare in Brasile, raccomanderei che, invece delle loro ridicole manifestazioni, andassero a vivere nella favelas Complexo da Maré che è sotto occupazione militare dell'esercito dal 5 aprile scorso e vanta innumerevoli denunce di abusi e violenze contro i suoi 130.000 abitanti. La dittatura militare è già tornata.

 

Proprio così, la Cidade Maravilhosa è diventata una polveriera. La gentrificazione di alcune aree in combinazione con l'espulsione igienista dei più poveri produce uno scenario desolante. Ma come non potrebbe non essere altrimenti, genera anche resistenza popolare.

Desaparecidos e dimenticati

Desaparecidos e dimenticati.  Il caso del muratore Amarildo

Occupazione militare della favela Maré

L'aumento degli affitti e la carenza di alloggi ha favorito occupazioni in varie capitali brasiliane, come San Paolo, Belo Horizonte e Porto Alegre. A Rio quest'anno abbiamo avuto una occupazione con migliaia di famiglie nel quartiere di Engenho Novo conosciuta come Favela della Telerj.

La scorsa settimana ne è nata un'altra a São Gonçalo, battezzata Zumbi dos Palmares. L'occupazione, organizzata dal MTST, è iniziata con 200 famiglie. In cinque giorni il numero è triplicato. E continua ancora ad arrivare altra gente. Tutto questo è una polveriera. La ferita è aperta.

 

Vale la pena ricordare che São Gonçalo, città con un milione di abitanti nell'area metropolitana, ha ricevuto molti degli espulsi dalla speculazione di Rio. E, come non bastasse, soffre anche gli effetti speculativi di un altro megaprogetto il Comperj, insediato nella vicina Itaboraí.

 

Ci sono 44 000 persone in lista nel programma governativo Minha Casa Minha Vida nel comune di Rio. E finora sono state costruite solo 720 abitazioni.

 

Cosa aspettarsi da questo popolo sofferente? Che aspetti eternamente nelle file dei programmi abitativi? Che continui ad essere espulso verso gli angoli più remoti? Che assista passivamente alla negazione del suo diritto alla città?

Anche coloro che dichiarano il loro amore incondizionato per il diritto di proprietà, se ancora gli è rimasto un po' di buon senso, devono riconoscere le legittime ragioni della resistenza di questo popolo. È una questione di sopravvivenza, miei cari.

Dopo tutto, Cidade Maravilhosa per chi?

 

*Guilherme Boulos, 32 anni, laureato in filosofia alla USP (Università di San Paolo), professore di psicoanalisi e membro del Coordinamento Nazionale del MTST - Movimento dos Trabalhadores Sem Teto (Movimento dei Lavoratori Senza Tetto). È attivo anche nel Frente de Resistência Urbana (Fronte di Resistenza Urbana) ed è autore del libro "Perché noi occupiamo: una introduzione alla lotta dei senzatetto"

LORO INIZIANO PRESTO A LOTTARE PER IL DIRITTO DI ESISTERE ...

I bambini neri sono resistenza. Questi bambini si trovano nell'occupazione battezzata *Zumbi dos Palmares, nel quartiere di Santa Luzia, a São Gonçalo, nell'area metropolitana di Rio de Janeiro. L'occupazione, organizzata dal MTST (Movimento dei Lavoratori Senza Tetto), è iniziata con 200 famiglie. In cinque giorni il numero è triplicato. E continua ancora ad arrivare altra gente.

 

Guardando queste e tutte le altre foto del MTST, ciò che vediamo sono prevalentemente persone (dai bambini agli anziani) neri, così come in tutti i movimenti di base nazionali. Il nome che è stato dato all'occupazione di questa terra è il più appropriato, *Zumbi (leader del Quilombo) di Palmares, mettendo bene in chiaro che la questione è razziale, e che questa occupazione che la polizia militare minaccia di sgomberare con la forza, è legittima già solo per questo fatto.
Guardate le foto. Guardate chi la polizia militare, su richiesta della magistratura, vuole sgomberare dal terreno dell'occupazione *Zumbi di Palmares.
Pensate si tratti di un'azione giusta?

 

*Zumbi (1655 – 20 novembre 1695) fu l'ultimo leader del Quilombo dos Palmares, nell'odierno stato dell'Alagoas, in Brasile. I quilombo erano comunità politicamente autonome, fondate da schiavi fuggiti dalle fazendas e dagli altri luoghi di prigionia del Brasile ai tempi della schiavitù.Il 6 febbraio 1694, dopo 67 anni di resistenza contro i coloni portoghesi ed olandesi, il Quilombo dos Palmares venne distrutto dalle truppe di Domingos Jorge Velho. Zumbi sopravvisse all'attacco e si rifugiò nella macchia dove trascorse i successivi due anni, per poi morire il 20 novembre 1695 in un'imboscata.

 

#MenosÓdioMaisMoradia
#ZumbiResiste

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