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04.12.15

Il governo di San Paolo dichiara guerra
al movimento studentesco

Un progetto scellerato di "riorganizzazione" decretato dal governo di Geraldo Alckmin che porterà alla chiusura di oltre 90 scuole ha scatenato uno straordinario movimento di protesta studentesco cui lo stato ha dichiarato guerra

 

di Taisa Sganzerla, pubblicato sul sito Global Voices il 03.11.15

traduzione di Michaela Uccelli per il Resto del Carlinho Utopia

Tre settimane fa gli adolescenti di San Paolo hanno iniziato ad occupare le scuole pubbliche destinate alla chiusura in seguito ad un nuovo programma pubblico soprannominato  “riorganizzazione”.

 

Quando i colloqui col governo sono andati in fase di stallo, i ragazzi hanno occupato 193 istituti.

 

Domenica 29 novembre, è apparsa su internet una registrazione audio in cui si sentiva un membro del Dipartimento dell’Istruzione Brasiliana dire che il governo è “in guerra” con gli studenti di San Paolo ed ordinava ai presidi degli istituti di smantellare il movimento di occupazione.

 

Nonostante questa controversia ed il movimento studentesco, il governatore di San Paolo ha lanciato ufficialmente il programma di “riorganizzazione” il 1 dicembre, autorizzando il trasferimento di facoltà dalle scuole destinate alla chiusura.

Il governo di San Paolo dichiara guerra al movimento degli studenti

In seguito al piano di “riorganizzazione” statale, il 43% delle scuole di San Paolo offriranno solo uno dei tre livelli di istruzione del sistema brasiliano, invece di offrire istruzione primaria e secondaria sotto lo stesso tetto. In Brasile, l’educazione base è divisa in tre livelli: due tipi di “scuola elementare” (dal primo al quinto grado e dal sesto al nono grado) seguiti da un triennio finale di “scuola superiore”.

 

Attualmente molte scuole pubbliche di San Paolo offrono più di un livello, ma questo cambierà in seguito al nuovo piano. Ancora più importante, i risultati della nuova politica consisteranno nella chiusura di 93 scuole in tutto lo stato, ed un altro migliaio verranno colpite in modi meno drastici. Più di 300.000 studenti dovranno trasferirsi in nuove scuole.

 

Il governatore di San Paolo, Geraldo Alckimin, promette che almeno 66 degli edifici vuoti si trasformeranno in asili pubblici ed istituti tecnici, mentre gli altri non hanno ancora un destino certo. Gli studenti e gli attivisti che si oppongono alla “riorganizzazione” affermano che i cambiamenti sono semplicemente tagli del bilancio mascherati.

L’audio trapelato

 

Fatto trapelare online dal collettivo di informazione indipendente Jornalistas Livres (Giornalisti Liberi), un file audio è stato registrato ad un incontro segreto svoltosi domenica 29 novembre tra Fernando Padula, capo dello staff della Segreteria di Istruzione dello Stato, ed i dirigenti scolastici.

 

Nella registrazione Padula dice: “Lotteremo fino alla fine e vinceremo. Scoraggeremo e squalificheremo il movimento”. Ed accusa il movimento di occupazione di essere “politico e partigiano, con l’intento di sviare l’attenzione da Brasilia”.

 

San Paolo è governata dal partito di centro-destra Partito Democratico Sociale Brasiliano (PSDB). Attualmente, a livello nazionale, il PSDB non ha alcun potere.

Padula dice anche che il Governatore ha chiesto allo staff di visitare le scuole e di provare a “far ripartire le classi”, invitando i dirigenti a “dare preferenza alle scuole che non sono ancora troppo radicalizzate”. Le scuole dove il movimento ha una presa più forte, dice, dovrebbero essere semplicemente isolate ed affrontate gradualmente. “La mia opinione è di lasciarle semplicemente stare. Cosa accadrà? Il prossimo anno quella scuola sarà “riorganizzata” e non comincerà l’anno scolastico”.

 

Padula ha anche rivelato che sono stati inviati agenti del governo a fotografare le macchine parcheggiate di fronte alle scuole occupate, per verificare se i proprietari sono legati a qualche partito politico o all’Apeoesp (il sindacato degli insegnanti dello stato di San Paolo).

 

Infine, Padula ha invitato i dirigenti ad avviare una “guerra di informazione” contro gli studenti. “Quando si tratta di manipolazione, è studiata, ha metodo. Quello che avete bisogno di fare è informare, informare, informare in una guerra di informazione. Perché è così che li smobiliterete”.

“Questa settimana è cruciale”

 

Dopo la diffusione dell’audio sono state organizzate proteste fuori e dentro le scuole, l’1 e 2 dicembre, ed i dimostranti hanno affrontato un violento giro di vite da parte della polizia, con alcuni studenti arrestati.

 

Nella scuola Maria José alcuni genitori di studenti contrari al movimento sono entrati nell’istituto nel tentativo di far cessare l’occupazione.

 

Su Facebook gli studenti hanno raccontato che la polizia ha sostenuto i genitori ed ha utilizzato spray al peperoncino contro gli occupanti, nonostante l’assenza di un ordine ufficiale di entrare nella scuola. Una studentessa dice che è stata assalita dal proprio preside.

 

“Questa settimana è cruciale. È il momento di dimostrare che resisteremo”, ha detto uno studente al sito internet Nexo.

Il movimento di occupazione

 

Le proteste contro la riorganizzazione sono cominciate nel momento stesso dell’annuncio del progetto, all’inizio di ottobre. Come le proteste contro la riorganizzazione hanno preso slancio, gli studenti hanno cominciato ad occupare le proprie scuole, organizzando turni di pulizia e cucina e la manutenzione generale delle scuole, a volte con l’aiuto di genitori, insegnanti e di alcuni movimenti sociali.

 

Hanno presto creato una pagina Facebook, “Non chiudete la mia scuola”, che gli studenti utilizzano per comunicare con il resto del paese, e le storie dell’occupazione hanno iniziato a diffondersi. In una scuola è stata trovata un’intera stanza piena di materiale scolastico nuovo, con sorpresa degli studenti che raccontano di come il dirigente scolastico si lamentava sempre della mancanza di risorse. In un’altra scuola gli studenti hanno anche installato nuove docce, comprate con i propri risparmi, in un bagno.

 

Durante il mese scorso, in alcuni gruppi di Whatsapp utilizzati dagli studenti per comunicare tra scuole diverse, i ragazzi hanno condiviso un manuale scritto nel 2011 dagli studenti delle scuole secondarie in Cile, che quell’anno occuparono 700 scuole per chiedere una migliore istruzione pubblica.

 

Studenti medi di San Paolo in lotta

La guerra di informazione ed il “contro-movimento”

 

Presente all’incontro, ed presentato ai partecipanti da Padula, c’era un uomo chiamato Leandro – un membro del Movimento Ação Popular (Movimento di Azione Popolare), legato al Partito Socialdemocratico brasiliano al potere a San Paolo. Durante la registrazione, Padula spiega come Leandro aiuterà a coordinare la cosiddetta guerra di informazione.

 

Ação Popular fu creata all’inizio di quest’anno ed ha partecipato pesantemente alle proteste antigovernative.

 

Presentandosi come un “movimento studentesco”, propone come uno dei suoi primi obiettivi quello di “lottare per un’educazione pubblica di qualità”. Dichiara pubblicamente il proprio appoggio per la riorganizzazione dell’istruzione da parte del governo di San Paolo.

 

Roney Glauber, il coordinatore, ha detto al quotidiano O Estado de S. Paulo che la sua organizzazione ha visitato le scuole occupate e tenuto assemblee per “spiegare la riorganizzazione” ai dimostranti. Il 21 novembre hanno creato una contro-pagina Facebook chiamata “Ridatemi la mia scuola”. Finora molti dei post del gruppo affermano che le occupazioni vengono orchestrate da una collaborazione tra il Partito dei Lavoratori, il Governo Federale ed i movimenti sociali di sinistra.

Nonostante la sua connessione ufficiale con il PSDB, Ação Popular dice che “solo alcuni membri sono associati al partito”, mentre il comitato centrale è “indifferente alle posizioni del PSDB”. Lo stesso Roney Glauber, tuttavia, lavora nella direzione del partito nella città di Guarulhos ed è stato eletto presidente dell’ala giovanile del PSDB nel 2013.

 

Gli studenti hanno raccontato di come sono state messe in atto le tattiche del governo. Nella pagina Non chiudete la mia scuola”, gli attivisti denunciano come alcuni estranei siano entrati nell’Istituto E.E. Coronel Sampaio, nella città di Osasco, ed abbiano iniziato a dare fuoco ai libri ed a rubare computers:

La polizia è arrivata poco dopo, ma non li ha fermati dal saccheggiare la scuola. Gli studenti si sono sentiti minacciati e non hanno avuto altra scelta se non abbandonare il posto. Non molto dopo sono arrivati il preside della scuola ed il capo dello staff della Segereteria dell’Istruzione Fernando Padula Novaes.

Roney Glauber di Ação Popular con il governatore di San Paolo Geraldo Alckmin

Più tardi, al notiziario di mezzogiorno, un servizio di Tv Globo ha proposto una versione drasticamente differente dell’intrusione, del furto e dell’incendio, accusando gli studenti di avere abbandonato l’istituto “volontariamente”, dopodichè i dirigenti scolastici sono entrati nell’edificio ed hanno scoperto la distruzione.

 

Su Facebook gli attivisti insistono di poter provare l’innocenza degli studenti:

Siamo convinti che gli studenti dell’E.E. Coronel Sampaio saranno in grado di provare, con fotografie e video delle loro attività, che la loro occupazione ha solo migliorato le condizioni della scuola, come tutte le altre occupazioni. Non ci fermeremo finché i veri responsabili delle distruzioni non verranno smascherati.

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