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Marzo 2016

31.03.16

ATLANTE VIOLENZA 2016

Presentato l'Atlante della violenza 2016

Nuovo record mondiale di omicidi e a morire sono sempre di più gli stessi: giovani, neri e abitanti delle periferie e delle favelas. Con 59.627 omicidi nel 2014, il Brasile si è guadagnato il triste primato del paese con il maggior numero di assassinati al mondo, con una media di 29,1 omicidi ogni 100 mila abitanti - più del 10% di tutti gli omicidi registrati nel mondo. La mortalità colpisce maggiormente uomini giovani, neri e poveri del paese. Secondo i dati dell'Atlante della Violenza 2016, pubblicato martedì (22/03) da Ipea (Istituto di Ricerca Economica Applicata) e da FBSP (Forum Brasiliano della Sicurezza Pubblica), si è registrato, negli ultimi dieci anni,  un notevolissimo aumento nella differenza tra il tasso di omicidi dei neri e quello dei non neri. Mentre il numero degli omicidi dei non bianchi è diminuito del 14,6% tra il 2004 e il 2014, il tasso degli omicidi di neri e meticci è cresciuto nello stesso periodo del 18,2%...

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30.03.16

Angola: condanna per Luaty Beirão e gli altri 16 rappers attivisti

Angola: condanna per Luaty Beirão e gli altri 16 rappers attivisti

Cinque anni e sei mesi di carcere. Questa è la pena che il rapper Luaty Beirão dovrà scontare secondo la sentenza emessa lunedi (28) da parte del Tribunale Provinciale di Luanda. Così come altri 16 giovani angolani, Luaty, che nel settembre scorso aveva fatto uno sciopero della fame di 36 giorni, è stato condannato per "atti preparatori alla ribellione" e associazione a delinquere contro il governo del presidente José Eduardo dos Santos (al potere da 36 anni nel paese). I giovani partecipavano a un gruppo di studi su una versione angolana del libro "Dalla dittatura alla democrazia", del pacifista americano Gene Sharp. Le pene inflitte variano dai 2 agli 8 anni e mezzo di carcere, quest'ultima inflitta al presunto leader Domingos da Cruz...

 

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29.03.16

Tema: che ne dite di lottare per lo Stato di Diritto per i neri senza triplex?

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Tema: che ne dite di lottare per lo Stato di Diritto per i neri senza triplex?  

di Fausto Salvadori Filho

È stato bello vedere riuniti un gran numero di giuristi per difendere ideali nobili come lo Stato di Diritto e la democrazia, e per denunciare gli scandali che sarebbero stati commessi durante l’operazione Lava-Jato... Ma credo che sarebbe ancora più nobile se questo movimento in difesa della legalità democratica iniziasse a concentrarsi sugli abusi quotidiani commessi dalla polizia, dal Ministero Pubblico, dal potere giudiziario. Ciò che Lula e gli altri esponenti del Partito dei Lavoratori (PT) patiscono non è che una versione "light" (e sottolineo light) delle ingiustizie che l’apparato repressore dello Stato pratica da sempre sulla popolazione povera e nera delle periferie... Dicono che la democrazia è minacciata, ma per la popolazione delle periferie non è mai esistita.

 

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26.03.16

Periferie Contro il Golpe

Manifesto Periferie Contro il Golpe

Un insieme di oltre 400 tra movimenti sociali, collettivi culturali, reti, organizzazioni della società civile attivi nelle periferie e nelle favelas di varie città brasiliane hanno lanciato a San Paolo, lo scorso 22 marzo, un Manifesto che richiama a una campagna di mobilitazione contro il "golpe" promosso da forze politiche reazionarie, da settori della magistratura, dell'imprenditoria e dei media. "Periferie contro il golpe" non si riconosce in alcun specifico partito politico. Non difende il partito di governo, il PT, di cui denuncia le troppe contraddizioni e allo stesso tempo si schiera esplicitamente contro chi è sceso in piazza a favore dell'impeachment della presidente Rousseff e protestando "contro la corruzione". La via d'uscita dalla crisi democratica e sociale del paese, afferma, non puo' che passare attraverso l'allargamento dei diritti e delle conquiste del nostro popolo nero, povero e delle periferie, da sinistra e dal basso verso l'alto.

 

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25.03.16

Il Brasile rischia di riportare indietro l'orologio della democrazia (Eliane Brum)

Il Brasile rischia di riportare indietro l'orologio della democrazia di Eliane Brum

Ancora un brillante articolo della nota giornalista e scrittrice brasiliana sull'acuta crisi politico-sociale brasiliana, scritto per il sito britannico del The Guardian. "Alla luce della crisi corrente, che non è solo politica ed economica, ma anche d’identità, la cosa peggiore che potrebbe accadere al Brasile sarebbe tornare indietro nel tempo; invece di affrontare i suoi difetti cronici per costruire un futuro, ricreare il passato della nazione a propria immagine e somiglianza. Il rischio che questo possa accadere è sembrato sempre più probabile negli ultimi giorni. E considerata la perdita di fiducia nei politici e nei partiti politici tradizionali, segnati da continue accuse di corruzione, il potere giudiziario sta colmando il vuoto politico"...

 

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24.03.16

Relazione Onu diritti indigeni

L'ONU allerta il Brasile sui preoccupanti passi indietro in relazione alla difesa dei diritti delle popolazioni indigene

La relatrice speciale dell'ONU per i diritti delle popolazioni indigene, Victoria Tauli-Corpuz, dopo una visita durata 10 giorni, ha affermato che il Brasile "ha fatto passi indietro estremamente preoccupanti in relazione alla difesa dei diritti delle popolazioni indigene negli ultimi otto anni. I rischi affrontati dai popoli indigeni non sono mai stati così presenti fin dall'adozione della Costituzione del 1988. Una tendenza che continuerà ad aggravarsi nel caso non siano prese misure decisive da parte del Governo per invertirne la rotta". La sospensione dei processi di demarcazione delle terre, minacce, rappresaglie e omicidi, espulsioni, gli effetti negativi di grandi opere come la centrale idroelettrica di Belo Monte, sono alcuni dei tanti punti trattati nella relazione...

 

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24.03.16

Accordo Samarco

L'accordo della Samarco, ovvero le volpi che si prendono cura del pollaio

E' nella fase finale di discussione il progetto di un accordo che ha come obiettivo di definire le azioni di bonifica ambientale e il risarcimento alle vittime del maggior disastro ambientale mai avvenuto nel paese, la rottura della diga di Fundão, a Mariana (nello stato di Minas Gerais), nel novembre dello scorso anno. L'accordo prevede uno stanziamento  di 18,8 bilioni di R$ finanziati interamente dalle imprese - responsabili della tragedia -, per un periodo di 15 anni, e che sarà una fondazione privata costituita dalle imprese stesse a decidere come e dove questo denaro sarà destinato e chi avrà diritto ad essere indennizzato. L'accordo non prevede la partecipazione diretta delle persone colpite, di loro rappresentanti o di quelli delle località colpite, una evidente violazione dei loro diritti...

 

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22.03.16

Buone Notizie!

Quello che è avvenuto in questi giorni è fantastico ed anche, per certi versi, inaspettato: tanti/e di voi hanno fatto donazioni, piccole o più grandi, scrivendoci: "Dovete andare avanti!". Oggi, finalmente, abbiamo raggiunto la somma necessaria per acquistare ciò che tecnologicamente ci era necessario ma, già nei giorni scorsi, avevamo raggiunto un altro obbiettivo, per noi ancora più importante:...

 

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21.03.16

In politica anche i credenti devono essere atei (Eliane Brum)

In politica anche i credenti devono essere atei

Il momento del Brasile, culminato con le manifestazioni del 13 marzo, mostra i rischi di un’adesione spinta dalla fede: bisogna resistere grazie alla ragione.

di Eliane Brum

Una democrazia richiede cittadini autonomi, adulti emancipati, capaci di assumere le responsabilità delle loro scelte e sempre mossi dalla ragione. Quel che si osserva oggi è una voglia di distruzione che attraversa la società e segna persino i piccoli atti quotidiani. Il linciaggio, che marca la storia del paese e l'attraversa, è un atto di fede. Non passa né dalla legge né dalla ragione. Al contrario, le elimina, le sostituisce con l’odio. È l’odio che giustifica la distruzione di colui il quale in quel momento incarna il male. Questo è quel che sta succedendo in Brasile non solo sui social network ma in forme ben più sofisticate. Questo è stato provocato. Chi pensa di controllare i linciatori, non ha capito niente...

 

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18.03.16

Il Brasile mostra il suo volto

Il Brasile mostra il suo volto - di Luiz Ruffato

La storia insegna che i “salvatori”, sia di destra che di sinistra, conducono sempre le greggi verso l'abisso

La Presidente Dilma Rousseff, messa alle strette dal possibile procedimento di impeachment, offre un ministero, uno qualunque, all’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Con questo, spera che grazie al suo innegabile carisma Lula riuscirà a ricomporre la base alleata, il cui principale partito di sostegno é il PMDB, e rimetterà in sesto un’economia a pezzi. In questo modo, in pratica, Dilma rimette il suo mandato e “l'ombra” di Lula sarà proiettata su ogni piccolo spazio del governo. Si tratta di una sorta di suicidio politico con un biglietto d'addio in cui ammette la sua incompetenza... 

 

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17.03.16

La sintesi di Carlos Latuff sui cupi scenari futuri del Brasile

La sintesi del cartoonist Carlos Latuff sui cupi scenari futuri del Brasile

Il governo federale attualmente mi fa venire in mente il personaggio di un romanzo di Jorge Amado, Quincas Berro D'Água. È morto, ma i suoi amici fanno di tutto per farlo sembrare ancora vivo. La nomina a ministro di Lula (ndt. al Ministero della "Casa Civil", un superministero a cui spetta il coordinamento dell’attività di governo) non costituirà una virata a sinistra. Né Lula né Dilma hanno attualmente il sostegno del governo per poter promuovere riforme radicali. Il PT (Partito dei Lavoratori) da molto tempo si è allontanato dalla sua base popolare, non potrà contare su di essa nelle piazze. 

 

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SIAMO FERMI DA ORMAI PIÙ DI 15 GIORNI...

Quasi 1 MILIONE di persone hanno visualizzato i nostri video sulla nostra pagina Facebook, che ad oggi "piace" a 7370 persone, e oltre 6 MILIONI E MEZZO quelle che li hanno visualizzati sui nostri canali YouTube (dai quali, ci teniamo a sottolinearlo, non ricaviamo alcun tipo di beneficio economico, così come dal nostro sito, che si appoggia su una piattaforma gratuita e non contiene nessuna pubblicità). Siamo fermi da ormai più di 15 giorni. Ci basterebbero ancora poche decine di piccolissime donazioni per consentirci di recuperare i mezzi tecnici (e una rinnovata forza interiore) per continuare a offrirvi il nostro lavoro volontario e indipendente d'informazione. Potete donare on line con qualsiasi carta di credito, tramite PayPal, oppure con un versamento su Poste Pay (alla posta o dal tabaccaio) o anche attraverso un bonifico bancario...

 

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03.03.16

Brasile: inferno nelle carceri

Brasile: inferno nelle carceri. Durissimo rapporto ONU

Durissimo rapporto dell'ONU sul sistema penitenziario brasiliano. Oltre alle reiterate critiche alle condizioni disumane delle carceri, ai maltrattamenti, alle torture e alle violenze della polizia, il rapporto sorprende per il suo mettere in discussione, come mai prima, il sovraffollamento endemico, derivante da politiche di sicurezza scellerate ed illegali, che vedono la prigione come regola e non come eccezione. Il documento, che sarà ufficialmente presentato al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite l'8 marzo prossimo, è uno dei più critici mai rilasciati sul sistema penitenziario brasiliano. Oltre ad attestare la pratica frequente di tortura e maltrattamenti, il relatore è molto incisivo nel chiedere la riduzione della popolazione carceraria brasiliana.Sono oltre 700.000 le persone detenute in Brasile, quarta maggior popolazione carceraria al mondo e con un tasso di carcerazione (193 detenuti per 100 mila abitanti) in continua crescita, in controtendenza rispetto agli altri paesi al top della lista... 
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