13 giugno 2014
L'apertura della Coppa del Mondo segnata dalla repressione della polizia a São Paulo. Manifestazioni anche in altre capitali del paese.
La presidente Dilma Rousseff, malgrado abbia evitato precauzionalmente il rituale discorso d'apertura, è stata pesantemente e ripetutamente contestata all'interno dello stadio dell'inaugurazione. Sugli spalti la tocida verde-ouro era "sfacciatamente bianca" di pelle, a dimostrazione di quanto questo evento sia fruibile esclusivamente dalle elites del paese. In campo, un Brasile deludente vince la prima partita contro la Croazia anche grazie ad un arbitraggio a dir poco discutibile, suscitando proteste ed alimentando i già grandi sospetti di favoritismo.
Durante gli scontri, la giornalista Barbara Arvanitidis, della Rete CNN, è stata ferita dalle schegge di una granata stordente lanciata dalla Polizia Militare. Abbiamo visto un anziano, che non partecipava alla manifestazione, travolto durante la carica della polizia ai manifestanti. "Una signora è stata colpita ed è stata portata all'ospedale. Non stava facendo nulla, era solo di passaggio, sul marciapiede" ci racconta Luiz, indignato, un cittadino che ha prestato soccorso alla signora a terra.
I manifestanti sono tornati a riunirsi nel pomeriggio. Questa volta, nei pressi della sede del sindacato dei lavoratori della metropolitana.
La Tropa de Choque della polizia militare, ancora una volta, ha chiuso la strada su entrambi i lati e fatto una barriera protettiva per evitare che i manifestanti potessero raggiungere la Radial Leste, la strada principale per chi si reca allo stadio Itaquerão.
I manifestanti si stavano ancora concentrando in quell'area, lanciando i primi slogan quando la Polizia Militare è intervenuta sparando proiettili di gomma e gas lacrimogeni. I manifestanti sono stati costretti a lasciare la strada e a entrare nell'edificio del sindacato. Alcuni manifestanti che si sono rifiutati di farlo, sono stati accusati dai sindacalisti di essere infiltrati della polizia. A causa di questo, si sono verificati scontri tra manifestanti e sindacalisti mentre intanto la polizia circondava tutti.
Renato M. Mendes - Brasil de Fato
La Coppa del Mondo in Brasile, chiamata anche "Coppa delle Coppe" dalla maggior parte dei brasiliani, ha dimostrato che, oltre al calcio, ci saranno molti scontri tra polizia e manifestanti. Come previsto, la gente è scesa in piazza all'apertura dei Mondiali.
A São Paulo, la protesta è iniziata intorno alle 10, nei pressi della stazione Carrão, nella zona Est. I manifestanti sono stati dispersi dalla polizia militare prima ancora di riuscire a formare un corteo. Secondo le testimonianze delle persone che hanno partecipato, la polizia ha agito con brutalità.
"Sono stati molto violenti, non vi era alcuna necessità di agire in quel modo," ha detto lo studente Ulisses da Costa.
Le persone che sono rimaste in strada hanno ricevuto un ultimatum dalla Polizia Militare che ha minacciato di sgomberare tutti in 20 minuti. "Questo è un abuso, la strada è pubblica. Loro stanno violando i nostri diritti costituzionali " ha protestato Valter Oliveira, studente di legge che partecipava alla manifestazione. Il sindacato dei lavoratori della metropolitana ha negoziato l'uscita pacifica dei manifestanti, che fino ad allora sono stati "intrappolati" all'interno dell'edificio del sindacato.
La polizia non si è accontentata dell'uscita pacifica delle persone, e vicino al centro commerciale di Tatuapé, ha lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti, disperdendoli. La manifestazione si è interrotta a questo punto.
Anche in altre capitali del paese si sono registrate proteste contro la Coppa. A Rio de Janeiro, un giornalista è stato ferito alla testa e sei manifestanti sono stati arrestati. A Porto Alegre, la Polizia Militare ha arrestato13 persone, delle quali sei adolescenti.
A Belo Horizonte, dodici persone sono state arrestate. I manifestanti hanno colto in flagrante poliziotti in borghese infiltrati, chiamati P2, mentre lanciavano razzi durante il corteo. La Tropa de Choque della Polizia Militare ha represso le proteste facendo largo uso di proiettili di gomma e gas lacrimogeni.
Il grande problema che Lula ha creato a Dilma
di Juca Kfouri sul suo Blog
Portando la Coppa del Mondo in Brasile nel 2007, in un momento in cui il paese era in pieno sviluppo e tutto andava bene, l'ex presidente Lula non ha calcolato che sette anni più tardi, le cose avrebbero potuto essere diverse. Peggio ancora: non si è preoccupato del fatto che le Coppe del Mondo non sono per la gente comune, ma solo per chi può pagare a caro prezzo per un biglietto nei nuovi stadi eretti a peso d'oro per riceverli. Ecco, una bomba è esplosa nel grembo della sua successora, poco familiarizzata con le mal viste dirigenze del mondo del calcio.
Pur mantenendo una profilattica distanza da Ricardo Teixeira e, ora, da Jose Maria Marin (nessuno lo ha visto vicino a lei ieri), Dilma Rousseff non ha evitato l'ostilità della folla danarosa che ieri era al Corinthians Arena. Se a Brasilia, all'apertura della Confederations Cup, la presidente è stata fischiata a San Paolo è stata decisamente insultata, con epiteti tipici di chi ha soldi, ma non ha un minimo di educazione, civiltà o spirito democratico.
Nessuno doveva applaudirla ed anche nuovi fischi ci sarebbero più che potuti stare. Ma gli insulti rabbiosi erano tipici di coloro che non sanno convivere con le divergenze, anche con una presidente legittimamente eletta dal popolo brasiliano.
L'elite bianca ha dimostrato al mondo che è intollerante e ingrata verso chi le ha consegnato una Coppa del Mondo tutta secondo gli standard FIFA. Che i prossimi governanti imparino la lezione.
dall'articolo di Marina Rossi / Talita Bedinelli
sul sito di El Pais
L'ex presidente Lula ha recentemente affermato che questi mondiali sarebbero stati il momento per il paese di mostrare il suo volto e che "nascondere i poveri è un'opzione da noi nemmeno immaginata".
All'interno dello stadio, però, c'erano solo i rappresentanti della classe media e la giornalista di El País non ha visto un solo nero, anche se più della metà della popolazione del Brasile è nera o mista. La presidente Dilma Rousseff era allo stadio Itaquerão accanto al presidente della FIFA Joseph Blatter, e sua figlia, Paula. Dilma ha evitato il discorso d'apertura per non correre il rischio di essere fischiata come le era successo alla Confederations Cup dello scorso anno. Ma, anche così, non ha potuto evitare il grido di "Ei, Dilma, vaffa...." scandito dalla folla nei minuti prima dell'inizio della partita ed anche a partita in corso.