Giugno 2015
29.06.15
"La missione di perdonare appartiene a Dio; quella della polizia è di favorire l'incontro"
di Douglas Belchior
Esecuzione sommaria ed alterazione della scena del crimine riprese in flagrante e trasmesse in diretta televisiva in tutto il Brasile. Programmi abituati a spettacolarizzare le azioni violente della polizia e a trasformare assassini in eroi, hanno finito per produrre, in questo caso, ed in tempo reale, la controprova delle loro bugie. Ma il paese appare assuefatto alla barbarie...
26.06.15
" Mamma, dove dormono le persone marroni? "
La domanda di un bambino che denuncia la vita tra i muri del "Condominio Brasile" di Eliane Brum
La società dei muri avrà sempre bisogno di forgiare mostri al loro esterno, per continuare a giustificare i suoi privilegi e mantenerli intatti.
11.06.15
Il massacro degli insegnanti di Curitiba
Ignorare ed umiliare un insegnante si puo'.
di Eliane Brum. Quello che si puo' infliggere ad un educatore senza provocare indignazione mostra la grandezza del baratro in cui si trova la scuola pubblica in Brasile
08.06.15
Non è finita (la dittatura). Deve finitre!
L'incontro a San Paolo tra i parenti delle vittime e dei 43 desaparecidos di Ayotzinapa in Messico, e le Madri di Maggio che hanno perso i loro figli per mano della polizia in Brasile.
La fine formale delle dittature latinoamericane non ha chiuso con la pratica di stato di tortura, morte e sparizioni forzate. La differenza principale è che oggi i bersagli non sono più i militanti della sinistra, ma i poveri, i neri e gli abitanti delle periferie e delle favelas...
06.06.15
Il silenzioso ritorno degli squadroni della morte in Brasile
Gruppi paramilitari di sterminio come le "Scuderie Le Cocq" (o Squadrone Le Cocq), figli della dittatura militare e che si davano per estinti, tornano allo scoperto in Brasile. Il ritorno dell 'organizzazione - che ha inglobato il gruppo "Doze Homens de Ouro'' (Dodici uomini d'oro) creato durante la dittatura per "ripulire" la città di Rio de Janeiro - era stato segnalato già nel 2013. Ma l'apparizione sotto i riflettori nel 2015, in un momento in cui la violenza continua ad essere un problema cronico in Brasile e le forze conservatrici sono più che mai rappresentate in politica, non sembra casuale. La presenza nelle istituzioni di ex poliziotti militari, come Costa Lopes, indicato come "uno dei dieci maggiori assassini della Polizia Militare di San Paolo" lascia intendere, purtroppo, che un ritorno delle squadre della morte "libere di agire", non sembri più essere una fantasticheria o un brutto sogno.(...)
05.06.15
di Luiz Ruffato
Uno degli stereotipi più radicati sulla cultura brasiliana è che siamo un popolo allegro, amichevole e festoso. (...) Forse dovremo ripensare il carattere del brasiliano. Dire che noi brasiliani siamo naturalmente allegri è disconoscere l'insoddisfazione latente che prende vigore nei treni, autobus e vagoni della metropolitana affollati. Dire che noi brasiliani siamo tolleranti è disconoscere il nostro maschilismo, la nostra omofobia, il nostro razzismo. Dire che noi brasiliani siamo solidali è disconoscere la nostra immensa vigliaccheria nel farci carico di cause collettive. La frustrazione, come avverte una canzone del gruppo Rational MC, è una macchina che produce cattiveria. In fondo, stiamo spingendo la società verso la strada senza uscita dell'autismo sociale.
03.06.15
di Claudia Belfort
È lampante la differenza tra come il governo dello Stato di San Paolo tratta la morte di un giovane bianco di classe media e quella di un giovane nero delle favelas. Nel primo caso, il governatore stesso, Alckmin, è andato al Congresso Nazionale. Nel secondo, silenzio assoluto. Mercoledì della scorsa settimana (27/05) un giovane nero, Lucas Custodio, 16 anni, è stato ucciso dalla polizia a San Paolo, nella favela Sucupira, Grajaú, estremo sud della città di São Paulo. La polizia militare non si è pronunciata, la Segreteria di Sicurezza Pubblica non si è pronunciata e il governatore Geraldo Alckmin è rimasto in silenzio.