L'articolo che segue, scritto da Hamilton Borges dos Santos, è stato pubblicato il 1 febbraio del 2015. Appena 5 giorni dopo, all'alba del 6 febbraio, a Salvador da Bahia si è compiuto un terribile massacro, che ha fatto 12 morti e di cui si è reso protagonista proprio il RONDESP.
08.02.15
RONDESP: una polizia tanto crudele e sanguinaria quanto il BOPE
Ora a Bahia disponiamo di due istituzioni di sequestro e morte! di Hamilton Borges dos Santos (Wale)*
pubblicato sul blog Reaja ou Será Morto, Reaja ou Será Morta
Il RONDESP è un battaglione speciale della polizia dello stato di Bahia, una polizia così violenta da far tremare addirittura alcuni uomini della stessa Polizia Militare.
E con un tale carico di terrore e paura, nessuno osa parlare o ricordare il coinvolgimento della RONDESP in tanti casi di omicidio, sparizioni forzate, torture e rapimenti.
Sarà che questo battaglione è "speciale" perché campione di "autos de resistência", nei quali solitamente la vittima si trova di spalle, inginocchiata, supplicando di continuare a vivere, o con armi di un calibro così basso da essere comparate a fuochi d'artificio, di fronte all'armamento da guerra della RONDESP? È la versione baiana di Robocop, che impiega ed esibisce la più moderna tecnologia di sicurezza nella lotta alla violenza a Bahia.
Gli Annuari di Pubblica Sicurezza 2012-2014 rivelano quello di cui noi di Reaja abbiamo parlato ripetutamente ai militanti, attivisti e alle autorità, alleate e alleati del sud del Brasile: il Nordest sta vivendo un drammatico genocidio nero senza precedenti! Ma, purtroppo, anche se si tratta della nostra disgrazia collettiva, tutto sembra avere un impatto maggiore quando si verifica a Rio e São Paulo.
Gli Annuari di Pubblica Sicurezza che abbiamo citato, indicano che la polizia baiana è quella che di più ha ucciso in termini relativi in tutto il Brasile. E se penserete alla RONDESP come alla protagonista più letale di questa statistica, non sbaglierete: è la polizia che ha provocato più morti nel paese.
La maggior parte dei casi di sparizione forzata, che abbiamo seguito nel Nucleo familiari e amici delle vittime dello Stato razzista brasiliano, sono stati di giovani neri, scomparsi generalmente dopo fermi di polizia, in particolare della RONDESP.
Nessuno osa parlare della RONDESP. All'insegna della brutalità, essa occupa le nostre comunità come le SS di Hitler occupavano i ghetti ebraici, o come l'esercito sionista occupa i territori palestinesi: tutti in uno spirito di guerra contro il nemico interno che deve essere eliminato. E chi è il nemico interno indesiderato a Bahia? Noi il popolo nero.
Il 28 gennaio 2015 la 5° edizione del Rapporto dell'IHA (Indice Omicidi nell'Adolescenza), ha rivelato che "Bahia è il secondo stato brasiliano con la più alta concentrazione di omicidi tra i giovani dai 12 ai 18 anni". Di questo noi di Reaja stiamo parlando da10 anni, senza trucchi, senza concessioni, senza tregua. Noi non barattiamo le nostre vite per una carica pubblica, non siamo frivoli, perché sappiamo che non potremmo lottare collaborando con il nemico, facendone il gioco - come molte e molti fanno.
Reaja affronta sulla sua strada i nemici del popolo, con le loro forze di polizia, i loro cani che ringhiano affamati delle nostre vite. Lottiamo contro i dispositivi razzisti di controllo nella nostra vita quotidiana di paura e umiliazione, ma di lotta reale. Abbiamo fondato nuclei nelle comunità, siamo entrati in carceri e penitenziari, rafforzando la lotta dei familiari e alleviando il dolore dei dei detenuti e delle detenute, ed ora davanti ai cadaveri esposti, vediamo proposte ciniche di articolazioni di base contro la morte di uomini e giovani neri in Brasile.
Aprire il giornale o i social network e vedere la notizia della morte di un giovane handicappato mentale, mentre correva spaventato della brutalità della polizia nel suo luogo di residenza, e sapere che l'azione disastrosa (il giovane è stato ucciso con un colpo di fucile alla schiena) è stata operata dalla RONDESP fa immediatamente scorrere indignazione nel nostro sangue. Tutti sanno cosa sono stati gli 8 anni del governo Wagner (governatore con pensione vitalizia grazie alla regalia immorale firmata da deputati e tirapiedi) e tutti hanno chiuso un occhio: dai Consigli alle Segreterie, tutti sono complici di queste morti.
Questa stessa polizia, la RONDESP, è sfuggita ad un grande scandalo internazionale dovuto alla morte di Geovane Mascarenhas de Santana, 22 anni, che venne sequestrato, torturato e squartato. Anche davanti a tante prove e filmati, i poliziotti continuano a lavorare tranquillamente con la protezione del loro comando. Per loro è tutto normale, nulla va punito, in questo modello di sicurezza baiano razzista e lombrosiano che nessuno osa mettere in discussione.
La Campagna Reaja è sulla strada, tutti lo sanno e tutti ci conoscono, anche se alcuni cercano di ignorarci perché siamo la rivelazione del cinismo di chi commercia le nostre disgrazie, siamo la pietra nella scarpa del potere, siamo la strada che vibra, siamo la voce dei morti che bussa alle menti confuse di coloro che credono alla favola dell'uguaglianza.
La RONDESP continuerà ad agire. Uccidendo, sequestrando e scomparendo con la nostra gente. E stando a quanto dice il nuovo governo, sembra che a lei si sommerà il "teschio" del BOPE - una nuova "polizia speciale" da creare, ma con la vecchia missione storica delle forze repressive di Bahia per mantenere (e aggiornare) il genocidio del popolo nero. E tutto questo senza la minima reazione di certi settori neri istituzionalizzati che hanno "predicato il voto nero cosciente" per Otto Alencar, senatore eletto a Bahia, difensore ostinato della pena di morte, della riduzione dell'età per la responsabilità penale e dell'ergastolo.
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Vogliamo indagini approfondite sulle azioni della RONDESP;
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La non creazione del BOPE a Bahia;
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L'immediata installazione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui gruppi di sterminio e sulla brutalità della polizia;
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Un controllo esterno sull'attività della polizia.
*Hamilton Borges Walê
Militante di Quilombo Xis Ação Cultural Comunitária
Organizzatore della II Marcia Contro il Genocídio del Popolo Nero
La Campagna Reaja respinge le dichiarazioni del governatore dello stato di Bahia e del suo segretario di Pubblica Sicurezza sui morti in seguito ad un'azione di polizia che si è verificata nel quartiere di Cabula, a Salvador, giustiziati e portati già senza vita, secondo i testimoni, all'ospedale Roberto Santos dove sono stati filmati e fotografati dai loro stessi carnefici.
Il governo presenta un favoloso arsenale di armi alla stampa, arsenale degno di una guerra ad alta intensità, in un'azione in cui un solo agente di polizia è stato colpito di striscio mentre tredici persone sono state uccise in un presunto conflitto a fuoco. Nelle foto pubblicate sui social network dagli stessi poliziotti, si osservano giovani neri con fori di proiettile nella schiena, nella pancia ed in testa, ma non appare alcun foro di proiettile sulle divise degli agenti.
(ndt. in rete è presente un video molto forte che sconsigliamo alle persone sensibili.)
Secondo le testimonianze dei residenti, le persone sono state messe in fila davanti ad una vettura e uccisi. La polizia parla di una banda che si apprestava a far saltare in aria alcuni bancomat di un'agenzia bancaria, ma non mostra alcuna traccia di esplosivi e nemmeno spiega come mai questi banditi che si apprestavano ad assaltare la banca, siano stati uccisi vicino alle loro case.
Molto non torna nei discorsi ufficiali, ma il Governatore rispetta solo la versione della polizia, ignorando le proteste dei residenti del quartiere, che in questo momento sono minacciati, residenti la cui vita è in pericolo.
Avevamo già espresso la scorsa settimana preoccupazione per l'esistenza della Rondesp, polizia truculenta e ostinata nella pratica nefasta di "atti di resistenza"(1), sparizioni forzate e rapimenti, implicata in casi che hanno avuto eco nazionale ed internazionale, come il caso recente del giovane Geovane Mascarenhas, 22 anni, crudelmente rapito e ucciso da questa polizia o in quello, meno recente, di Ricardo Matos, artista circense, anche lui ventiduenne, giustiziato nel 2008.
L'Organizzazione Reaja non si spaventa davanti al discorso del Governatore Rui Costa, che scommette sulla sicurezza e sul controllo della popolazione come vetrina del suo "Nuovo Governo", dando continuità al massacro di giovani neri in otto anni di gestione militarizzata delle nostre comunità nere.
Il governatore ha seguito la stessa linea del Segretario per la Sicurezza Pubblica, che non diede risposte sulle morti di Lagoa dos Patos, sulle morti nel quartiere Boiadero, sulla morte di Ênio e Jackson Borgens, che oggi compirebbe 17 anni di età, ma che ha perso la sua vita per questo modello di sicurezza che battezza con il nome "Quilombo"(2) operazioni poliziesche di caccia ai neri, e che ha utilizzato in altre operazioni, battezzate "Saneamento 1" e "Saneamento 2" (3), delle mappe che etichettano gli "indesiderati" sulla base dei loro tatuaggi, in questo modello di giustizia lombrosiano e nazista.
Il governatore ha detto che la sua polizia sarà energica nel difendere la società e che difenderà i suoi poliziotti che agiranno nella legalità, quando qualunque forma di legalità viene sistematicamente distrutta dalla sua polizia genocida.
Davanti a questo quadro spaventoso, Reaja esige:
Protezione per i testimoni, compreso il giovane sopravvissuto a questo massacro, ed ai militanti di Reaja in tutta la città;
Indagini esterne (OAB e Defensoria) con esami della polvere da sparo sul corpo e sugli indumenti dei morti e dei poliziotti, oltre ad una perizia che identifichi la traiettoria e la localizzazione dei proiettili ed una perizia tecnica sul luogo dei delitti;
Chiediamo una riunione con la Segreteria di Sicurezza Pubblica, con la partecipazione di Amnesty International e di Giustizia Globale entro martedì della prossima settimana;
Chiediamo che la Rete di Lotta al Razzismo ed all'Intolleranza Religiosa si posizioni pubblicamente sull'accaduto, dopo che la stessa era stata avvisata delle esecuzioni e della brutalità della polizia nel periodo di Carnevale;
Chiediamo la solidarietà nazionale ed internazionale di organizzazioni amiche, istituzioni e persone, scrivendo al governatore Rui Costa, al segretario della Sicurezza Pubblica dello Stato di Bahia (SSP-Ba), alla Segreteria di Promozione ed Uguaglianza Razziale dello Stato di Bahia (Sepormi-Ba), ed alla Segreteria di Giustizia, Cittadinanza e Diritti Umani dello Stato di Bahia (SJCDH-Ba), affinché le nostre richieste vengano accolte.
La "Campanha Reaja ou Será Morta, Reaja ou Será Morto", convoca tutti i militanti, i simpatizzanti e gli amici per una riunione che si terrà la prossima settimana in ora e luogo da definirsi.
Contro il genocidio del popolo nero, nessun passo indietro!
(1) "Quilombo": I quilombos erano comunità politicamente autonome, fondate da schiavi fuggiti dalle fazendas e dagli altri luoghi di prigionia del Brasile ai tempi della schiavitù.
(2) "Autos de Resistencia": "atti di resistenza", detti anche "atti di resistenza seguiti da morte". Sono un artificio legale della polizia per archiviare senza indagini l'omicidio di "soggetti che hanno opposto resistenza all'arresto". Questo strumento, una sorta di vera e propria "licenza d'uccidere impunemente" è stato creato durante la dittatura militare per legittimare la repressione poliziesca dei movimenti che lottavano per riportare la democrazia nel paese.
(3) "Saneamento": risanamento
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