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06 febbraio 2014

#COPAPARAQUEM? Coppa per chi?

Perché nelle piazze brasiliane echeggiano gli slogan: Copa para quem? (coppa per chi?) e Não vai ter copa! (Non ci sarà Coppa!)? Le risposte in questo articolo dell' Articolazione Nazionale dei Comitati Popolari della Coppa, movimento che si batte contro le violazioni dei diritti che accompagnano la realizzazione del mega-evento

ANCOP (Articulação Nacional dos Comitês Populares da Copa)

Quanto avvenuto lo scorso 25 gennaio, nel corso delle manifestazioni a San Paolo, è stato una chiara dimostrazione dell'assurdo a cui siamo giunti: 138 le persone arrestate e un giovane colpito da 3 proiettili. Chi è il responsabile di questi spari? La stessa forza repressiva usata contro le manifestazioni di oggi è stata utilizzata nelle migliaia di rimozioni forzate, nell'espulsione di lavoratori, artisti e residenti dai centri delle grandi città, spazzati via in nome della speculazione immobiliare e dell'immagine del Brasile per i turisti.

La diversità dei profili degli arrestati il 25 a San Paolo rivela che l'insoddisfazione per la Coppa non è espressione di una "destra reazionaria", come qualcuno vorrebbe far sembrare. La questione è più complessa e richiede un dibattito più ampio sulla realizzazione di questo mega evento e su tutte le questioni che esso solleva. Dopo tutto, se lo stato si rifiuta di discutere e enfatizza attraverso dichiarazioni e azioni che le proteste sono sempre e solo un problema di ordine pubblico, qual è il senso della Coppa del Mondo che vogliamo costruire?

Se le piazze dicono #nãovaitercopa (Non ci sarà Coppa!) è perché i governi si sono rifiutati di rispondere alla domanda #copaparaquem? (Coppa per chi?) se non attraverso l'uso della forza e la violazione dei diritti . È necessario continuare a scendere in piazza. Noi non vogliamo la violenza da parte dello stato, ma la garanzia e il rafforzamento dei diritti. Nel corso di questi anni, accompagnando e sostenendo la resistenza dei movimenti sociali, delle popolazioni e delle comunità colpite, abbiamo cercato di puntualizzare alcune rivendicazioni essenziali da conquistarsi attraverso le lotte:
 

dal sito "Articulação Nacional dos Comitês Populares da Copa"

traduzione in italiano di Carlinho Utopia

 

Quando i "Comitati Popolari della Coppa" (Comitês Populares da Copa) hanno cominciato a mettere in discussione l'autoritarismo, l'avidità e il disprezzo per i diritti umani che accompagnano la realizzazione Coppa del Mondo FIFA, già più di tre anni fa (quindi, contrariamente a quanto alcuni sostengono, la resistenza non è di adesso), apparivamo pessimisti che non vogliono l'allegria del popolo nel " paese del calcio ".

Oggi, entrando nel 2014, le persone si chiedono: "...ma Coppa Per Chi?"
I cittadini/e del paese del calcio, non si lasciano più ingannare così facilmente. Pochi sono coloro che credono che la Coppa del Mondo porterà qualcosa in eredità alla popolazione. Che cosa si vede nelle 12 città sede della Coppa del Mondo FIFA: sfratti (rimozioni forzate), violazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, leggi speciali, la distruzione di ciò che era pubblico per la costruzione di una città privatizzata orientata agli interessi delle grandi imprese e delle multinazionali, aumento dello sfruttamento sessuale minorile. A tutto questo si sommano, anche, le azioni violente di repressione dello stato sulla popolazione e, quel che è peggio, la mancanza di dialogo e di sensibilità verso i milioni di indignati che sono scesi in piazza .

 

Anche i governi sanno che il progetto Coppa è per i pochi che possono trarne profitto e, per proteggere questo business, hanno investito molto nella creazione di battaglioni speciali di polizia, in decreti e leggi che riportano alla mente i peggiori tempi dell'autoritarismo e della dittatura militare, come nel caso di quella propaganda governativa a buon mercato che attacca qualsiasi opinione dissidente e tenta di creare un clima artificiale di celebrazione del mondiale che, ovviamente, non è più sostenibile - se mai lo fosse stata. L'espressione della paura e dell'autoritarismo del governo cerca di mettere a tacere le legittime rivendicazioni dei brasiliani che scendono in piazza per protestare. Questo non fa altro che intensificare il conflitto . Non si chiudono le bocche con la repressione, specialmente quando il governo dovrebbe agire per combattere le violazioni dei diritti umani e non per peggiorarne il processo.
 

#CopaPraQuem?

1) La fine degli sfratti e degli sgomberi forzati, con avvio immediato di una contrattazione collettiva con i residenti colpiti, la loro ricollocazione "chiavi in mano" e l'equo risarcimento economico alle famiglie già rimosse;

2) La fine della violenza di stato e della "igienizzazione" (pulizia etnico/sociale) delle strade del centro delle città ospitanti, assicurando alla popolazione di strada politiche di accesso all'alimentazione, al riparo e all'igiene personale, al lavoro e all'assistenza sociale;

3) Abrogazione immediata della concessione d'uso alla FIFA di aree esclusive, previste dalla "Legge Generale della Coppa" e la conseguente fine della persecuzione del lavoro ambulante, del commercio popolare e degli artisti di strada. È necessario garantire le loro attività prima, durante e dopo la Coppa del Mondo, con lo stesso spazio dato alle aziende sponsor;

4) Creazione di campagne di denuncia e lotta allo sfruttamento sessuale e al traffico di persone nelle scuole pubbliche, nella rete alberghiera, nelle prossimità degli stadi e nelle zone turistiche, con inclusa formazione degli addetti dei settori alberghieri e turistici, rafforzamento ed espansione delle politiche di promozione dei diritti delle donne, dei bambini e degli adolescenti e della lotta e prevenzione del turismo sessuale;

 

5) Non installazione di tribunali speciali in prossimità degli stadi, al fine di garantire il diritto alla difesa piena e al giusto processo legale, prima, durante e dopo la Coppa del Mondo;

6) Abrogazione della legge che concede l'esenzione fiscale alla FIFA ed ai suoi partner commerciali, nonché dei processi di privatizzazione già avvenuti in nome della Coppa. Revisione popolare del debito pubblico nei tre livelli di governo, al fine di indagare e divulgare le informazioni sulla spesa pubblica per mega progetti e mega eventi, con l'obiettivo di rientrare dal debito ereditato dalla Coppa del Mondo FIFA;

7) Archiviazione immediata dei progetti di legge e delle norme stabilite dai governi, che equiparano il diritto di manifestare al reato di terrorismo, criminalizzando i movimenti sociali e rafforzando l'uso della violenza contro la popolazione povera e la gioventù del paese;

8) Smilitarizzazione della polizia e fine della repressione dei movimenti sociali, con la garanzia del diritto costituzionale a manifestare per le strade.

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