Gennaio 2016
31.01.16
La tariffa non è denaro, è tempo
di Eliane Brum
In questo articolo Eliane Brum ci parla delle proteste delle ultime settimane a São Paulo contro l’aumento della tariffa dei trasporti pubblici.
"Il tempo non è denaro. E la tariffa è tempo, non denaro. Riguardano il tempo, quindi, e non il denaro, le manifestazioni contro l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico nel 2016, come lo sono state quelle del 2013. Se non sarà riconosciuta la potenza di quel che è in gioco nelle strade di São Paulo e di altre città del Brasile, tutto si ripeterà come farsa. E la polizia militare brutalizzerà con violenza i corpi già brutalizzati dagli aumenti e, principalmente, dalla vita monetizzata. La vita ridotta alla logica del capitale..."
28.01.16
Immagini di una telecamera di sorveglianza installata in una casa di Jardim São João, alla periferia di Ferraz de Vasconcelos (Grande São Paulo), hanno registrato il momento della morte dello studente Allan Vasileski, di 17 anni, raggiunto da un colpo di pistola calibro 40 sparato da un poliziotto militare. "Non ho dubbi. Il poliziotto voleva uccidere mio figlio", ha detto Ivani, la mamma di Allan. Interrogato dalla Polizia Civile, il poliziotto militare ha affermato che la sua arma ha esploso il colpo che ha centrato alle spalle Allan mentre rincorreva il ragazzo ed "è caduto bruscamente a terra, scivolando sul selciato bagnato ed accidentato della strada".
27.01.16
Scene di ordinaria barbarie a Rio de Janeiro
Giovani writers torturati da miliziani dell'area commerciale conosciuta come Saara, nel centro di Rio. Mentre i giovani artisti stavano lavorando sono stati circondati dalla milizia armata che controlla la zona che li ha a lungo picchiati con sbarre di ferro, obbligati a rotolarsi nella vernice e addirittura a berla, umiliati in ogni modo...
I miliziani stessi hanno filmato tutta la scena con un cellulare per poi condividerla attraverso WhatsApp. Scrive Atila Roque, direttore di Amnesty International Brasile, sulla sua pagina Facebook: "Vi avviso che è molto duro guardare questo video. Ma bisogna guardarlo. Ancora un esempio di come la cultura della violenza - in questo caso ai danni di giovani writers nel pieno centro della città Olimpica - ci avvicina a grandi passi verso la barbarie..."
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21.01.16
Rio pulisce le sue favelas per le Olimpiadi
"Rio de Janeiro, chilometri di spiagge, bambini e sorrisi: è l'immagine venduta dal governo brasiliano per le prossime Olimpiadi, ma dietro a questo scenario da sogno sono altre le immagini che colleziono da 8 anni, quelle dei giovani uccisi dalle pallottole della polizia. Nelle mie foto, come nelle statistiche, gli uccisi dalla polizia sono neri, giovani e sono originari delle favelas...".
Inizia con queste parole il reportage televisivo di Aude Chevalier-Beaumel che, In poco più di 5 minuti, ci racconta per il programma L'Autre JT, in onda sulla rete televisiva pubblica France 4, cosa sta accadendo a Rio de Janeiro nei mesi che precedono le Olimpiadi.
21.01.16
Primi documenti esclusivi dell'inchiesta della procura sulla tragedia della diga di mariana mostrati nel programma televisivo "Fantastico".
L'inchiesta della procura prova che la SAMARCO, impresa mineraria di proprietà delle multinazionali VALE e BHP Billiton, sapeva fin dal 2013 che la diga correva seri rischi di rottura e dimostra che ottenne la licenza di costruzione in tempi rapidissimi e senza nemmeno presentare il progetto esecutivo dei lavori obbligatorio per legge. Secondo i procuratori, il governo dello stato diede carta bianca alle multinazionali.
21.01.16
San Paolo: democrazia accerchiata e violentata
Le manifestazioni di San Paolo contro il nuovo aumento delle tariffe dei trasporti promosse dal Movimento Passe Livre represse con inaudita violenza dalla polizia.
14.01.16
I "brutti anatroccoli di Rio 2016"
Un reportage di Luiz Carlos Azenha. Più di 80.000 abitanti di Rio de Janeiro sono stati rimossi dalle loro case, con le buone o con le cattive, a causa delle grandi opere per la Coppa e per le Olimpiadi del 2016. Dietro queste rimozioni non c'è solo un giro d'affari miliardario che beneficia grandi imprese costruttrici e politici corrotti a spese dei contribuenti, ma anche un'operazione di vera e propria pulizia sociale. Favelas e comunità come quella di Vila Autodromo, che sorge nei pressi del nuovo Parco Olimpico, vanno spazzate via per far posto a nuovi insediamenti di lusso destinati alle classi più agiate che, si sa, non gradiscono la vicinanza dei "brutti anatroccoli"...
11.01.16
Perché la polizia brasiliana uccide tanto?
Rispondono a questa domanda del giornalista e blogger Leonardo Sakamoto il direttore di (Amnesty) Anistia Internacional Brasil, Atila Roque e Maria Laura Canineu, direttrice di Human Rights Watch Brasil.
05.01.16
"Il 1500, l'anno che non è mai finito" di Eliane Brum
Chi ha pianto per Vitor, il bambino indigeno di due anni assassinato con un coltello conficcato nel collo?
Un bambino di due anni è stato assassinato. Un uomo gli ha accarezzato il volto. E poi gli ha piantato un coltello nella gola. Il bambino era un indio del popolo Kaingang. Si chiamava Vitor Pinto. La sua famiglia, come altri del villaggio in cui viveva, era venuta in città per vendere oggetti d'artigianato poco prima di Natale. Sarebbero restati fino a Carnevale. Dormivano nella stazione degli autobus a Imbituba, sulla costa di Santa Catarina. È stato lì che, mentre sua madre lo allattava, un uomo gli ha trafitto la gola. Era mezzogiorno del 30 dicembre. Il 2015 era molto vicino alla fine. E il Brasile non si è fermato a piangere l'omicidio di un bambino di due anni. Le campane non hanno suonato per Vitor...
03.01.16
Per festeggiare l'arrivo del 2016 ancora un massacro a San Paolo
Quattro giovani sono morti e uno è stato ferito nel primo massacro dell'anno a San Paolo, a Guarulhos. Le indagini della Polizia Civile stanno cercando di appurare se le esecuzioni siano state una rappresaglia per la morte di un poliziotto militare avvenuto la scorsa settimana.
È importante sottolineare che tutte queste morti, tanto dei giovani come del poliziotto, sono inconcepibili e vanno condannate. Ma è altrettanto importante sottolineare che il numero di casi di massacri che vedono coinvolti come autori dei poliziotti, ossia, agenti di pubblica sicurezza addestrati e pagati per far rispettare la legge e non ignorarla, è stato spaventosamente alto nel 2015...