17 maggio 2014
Fotoreportage: il contrattacco della ocupação Copa do Povo (occupazione Coppa del Popolo)
San Paolo: il terreno che era un cimitero di auto rubate, oggi è il simbolo della lotta popolare contro la speculazione immobiliare accentuata dalla Coppa del Mondo FIFA
Testo e foto di Roberto Brilhante, dal sito Carta Maior
traduzione in italiano: Carlinho Utopia
sullo stesso argomento leggi anche: L' occupazione "Coppa del Popolo" [pubblicato su questo sito il 6.05.14]
In un terreno incolto a circa 4 km. dallo stadio Itaquerão, a San Paolo, il rumore delle martellate non cessa mai: e non si tratta di operai che si affrettano per consegnare in tempo le opere per i mondiali di calcio, ma di lavoratori del MTST (Movimento Lavoratori Senza Tetto) che tentano di costruire una riforma urbana rimandata per anni. Con teloni, pezzi di legno e altri materiali da costruzione di scarto, costruiscono il loro contrattacco contro la speculazione immobiliare.
L'area occupata è uno dei tanti latifondi urbani che si incontrano a San Paolo: un terreno gigantesco, per il quale il proprietario non paga praticamente nessuna imposta, attendendo il tempo necessario alla super-valorizzazione. Fino al giorno in cui i lavoratori hanno incominciato ad impossessarsene e a tirare su le loro baracche, l'unica funzione sociale alla quale il proprietario ottemperava era quella di cimitero di auto rubate e di ricettacolo di zanzare della dengue.
Ci sono tra le 5000 e le 10.000 persone in questa occupazione (nessuno dei leader con cui ho parlato ha saputo precisare il numero), ed il motivo che accomuna tutti gli occupanti è l'aumento del costo degli affitti della grande San Paolo.
I processi di gentrificazione (ndt. Gentrificazione (gentrification) è quel processo per cui i decadenti quartieri operai del centro cittadino vengono recuperati attraverso un influsso di capitale privato. Alla ristrutturazione degli immobili ed alla pacificazione dell'area segue l'insediamento di un nuovo tipo di inquilini middle class – la nuova gentry appunto. Gli originari abitanti vengono "rimossi" (sia in senso lato che letterale) e destinati a zone più periferiche.) accentuati drammaticamente dalla Coppa del Mondo, fanno si che la rendita delle famiglie che non posseggono una casa di proprietà, diventi sempre più inadeguata per far fronte agli affitti di immobili iper valorizzati.
Come mi ha detto il Sig. Paolo, uno degli occupanti: "Io guadagno 1000 reais al mese, come posso permettermi di pagarne 500 solo di affitto? Una volta si riusciva a trovare qualcosa di più economico, ma oggi è diventato impossibile."
La crescita economica del Brasile e le politiche sociali dell'ultima decade hanno reso possibile un accesso al lavoro e alla rendita ad una percentuale più grande della popolazione; ma le politiche per la casa del governo non offrono soluzioni ad una fetta consistente di quelli che vivono nei centri urbani (in verità, seguendo la stessa logica speculativa immobiliare del capitale, addirittura contribuiscono alla spirale degli aumenti dei prezzi degli immobili e degli affitti). La mancanza di vere riforme strutturali - come quella agraria ed urbana - ha fatto si che molti di quelli che oggi hanno un accesso alla rendita ancora non lo abbiano ad abitazioni dignitose.
Ed è giustamente contro la logica caotica del capitale speculativo che lottano gli occupanti della "Coppa del popolo". Loro come quelli delle occupazioni Vila Nova Palestina o del Jardim União e di tante altre occupazioni sparse per il Brasile, hanno trovato nell'occupazione di spazi senza funzione sociale l'ultima maniera per conquistarsi il diritto all'abitare.
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