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Maggio 2014

Buon lavoro documentaristico realizzato dal giornalista danese Mikkel Jensen Keldorf sui costi sociali ed umani della Coppa del Mondo FIFA 2014. Il giornalista è diventato noto a livello internazionale circa 2 mesi fa, quando, con una lettera che anche noi abbiamo pubblicato, ha reso noto che avrebbe abbandonato il Brasile, dove si era recato per seguire tutto lo svolgimento della Coppa del Mondo, il sogno di una vita. La sua decisione era stata motivata dall'aver scoperto che anche a causa della presenza della stampa internazionale, molti bambini di strada correvano il rischio di essere uccisi. Sottotitoli in italiano: Carlinho Utopia

I Mondiali sono uno spazio della politica

29.05.14

A Brasilia, dentro al Palazzo del governo, nel momento delle proteste, la presidente Dilma, conversava con gli imprenditori. Le sue dichiarazioni, dopo gli scontri, sono state sempliciotte. «Non è possibile utilizzare la Coppa del Mondo per fare politica", si è lamentata. Sì, perché la Coppa del Mondo è una questione politica. E il governo sta facendo politica con la Coppa proprio come i lavoratori, i senzatetto, gli indios. Tutti stanno facendo politica...
Un ottimo articolo di Elaine Tavares

Brasilia. In concomitanza con l'esposizione del trofeo della Coppa del Mondo, si è svolta una manifestazione, denominata "Copa pra quem?" (Coppa per chi?) che ha riunito il movimento indigeno (Articulação dos Povos Indígenas - APIB), quello dei lavoratori senzatetto (MTST) ed i Comitati Popolari della Coppa (Comitê Popular da Copa) che si battono, ormai da anni, contro le violazioni dei diritti che accompagnano la realizzazione del mega-evento.

Gli indios volevano simbolicamente consegnare al governo una coppa piena di sangue. La manifestazione è stata violentemente repressa dalla cavalleria e dai lacrimogeni della polizia. Feriti e arresti. Gli indigeni hanno opposto resistenza lanciando frecce. [Articolo e galleria fotografica]

Almeno 500 insegnanti hanno invaso questa mattina l'aeroporto di Rio de Janeiro, per una manifestazione all'arrivo della nazionale di calcio, che si è radunata per poi raggiungere il ritiro di Teresopolis. Chi si aspettava l'abituale festa "giallo-oro" è rimasto sorpreso dalla manifestazione degli insegnanti che, prima di essere vigorosamente allontanati dalla polizia, hanno circondato il pulman della squadra, intonando slogan contro la Coppa e chiedendo risorse per l'istruzione pubblica. Gli insegnanti sono in sciopero ormai da tre settimane.

Almeno 242.000 famiglie (pari a circa 1 milione di persone) sono ancora senza energia elettrica in casa. L'ottimo reportage di Rafael Luiz Azevedo per l'Agenzia di giornalismo investigativo A Publica , che ha viaggiato 1300 km nell'entroterra del Ceará per raccontare il quotidiano di tante persone che non guarderanno la Coppa del Mondo.

A pochi giorni ormai dall'apertura dei Mondiali, l'analisi di Claudia Favaro, architetto e urbanista, integrante del Comitê Popular da Copa. "Non ci mancano motivi per la mobilitazione, non ci mancano motivi per tornare in piazza, ma non siamo ingenui: il vero dialogo con le mobilitazioni di piazza durante la Coppa del Mondo avverrà a base di proiettili di gomma e di gas lacrimogeni."

[video] Un rap #NãoVaiTerCopa di un gruppo di giovani delle periferie di Fortaleza, nello stato del Ceará in Brasile. Prodotto dal collettivo Nigeria Audiovisual. Versione italiana e sottotitoli del video: Carlinho Utopia

Nella serata di ieri, giovedì 22 maggio, a poco più di 20 giorni dall'inaugurazione dei Mondiali, le strade di San Paolo si sono tinte di rosso. Una manifestazione di oltre 20.000 persone ha sfilato pacifica ma determinata come non mai, paralizzando il traffico della megalopoli brasiliana. I manifestanti, organizzati dal MTST (Movimento dei Lavoratori Senza Tetto), dal Frente Resistência Urbana e dagli attivisti "No Coppa"  hanno letteralmente dato un ultimatum al governo brasiliano: "Se non faranno fronte alle nostre richieste fermeremo la Coppa del Mondo. Se non rispettano i nostri diritti, il 12 giugno non ci sarà nessuna inaugurazione."

L'album "alternativo" di figurine dei Mondiali : fuori le stelle del pallone e dentro i senzatetto che hanno occupato un terreno vicino allo stadio della Coppa. Un'idea dei Fotografos Ativistas di San Paolo, a sostegno dell'occupazione "Coppa del Popolo", nei pressi dello stadio "Arena Corinthians" che inaugurerà la Coppa del Mondo 2014 in Brasile.

Questa è solo una storia di quelli che stanno lì. Questa è solo una storia di qualcuno che non è stato beneficiato da questa Coppa degli squali. Questa è solo un'altra storia di sofferenza e lotta quotidiana per avere almeno qualcosa da mangiare e dove dormire. Davvero pensate ancora che questa Coppa del Mondo stia portando benefici a qualcuno, a parte che alle grandi imprese e allo Stato? Pensateci! Foto e testo: Flávio Freire

[video] San Paolo, 15 Maggio 2014. Blocco stradale del MTST (Movimento Lavoratori Senza Tetto) nei pressi dell'Arena Corinthians, lo stadio che inaugurerà i Mondiali.

La repressione non ferma i movimenti "No Coppa"

18.05.14

Brasile. La repressione poliziesca delle manifestazioni del 15 maggio non ferma i movimenti "No Coppa", che rilanciano: Il 22 maggio di nuovo in piazza! La nota pubblica dei movimenti e le loro rivendicazioni.

Le bombe scoppiarono, il fumo salì, le narici pizzicarono, lo stomaco si strinse, scese il freddo lungo la spina dorsale, gli occhi arrossarono, le labbra seccarono, i piedi corsero, il dolore si fece forte, una lacrima scese, una supplica nacque e fu rifiutata. Le gambe tremarono, la pelle si raffreddò, la testa quasi cedette, le mani si unirono, il grido suonò, la domanda uscì con forza e veemenza e le orecchie udirono un'altra esplosione. Il disastro continuò disastro. Chi domandò si ritrovò di nuovo con le spalle al muro, nella vita, nella morte, nel dolore e nella supplica. Il manganello colpì, la pistola sparò, il sangue scorse, la mano afferrò, la camionetta partì e il lavoro ordinato fu lavoro compiuto. 

foto: Rafael Bonifácio - GRR / FA | testo: Laio Rocha - Fotógrafos Ativistas

San Paolo: il terreno che era un cimitero di auto rubate, oggi è il simbolo della lotta popolare contro la speculazione immobiliare accentuata dalla Coppa del Mondo FIFA. In un terreno incolto a circa 4 km. dallo stadio Itaquerão, a San Paolo, il rumore delle martellate non cessa mai: e non si tratta di operai che si affrettano per consegnare in tempo le opere per i mondiali di calcio, ma di lavoratori del MTST (Movimento dei Lavoratori Senza Tetto) che tentano di costruire una riforma urbana rimandata per anni. Con teloni, pezzi di legno e altri materiali da costruzione di scarto, costruiscono il loro contrattacco contro la speculazione immobiliare.

testo e foto di Roberto Brilhante

A 28 giorni dall'inizio della Coppa del Mondo le piazze brasiliane sono tornate a ribollire e si sono svolte manifestazioni in tutto il paese. Le più grandi a San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte. A San Paolo la polizia militare reprime la manifestazione pacifica: feriti, arresti e molte intossicazioni da gas lacrimogeni, specialmente all'interno di una stazione della metropolitana dove i manifestanti si erano rifugiati. Ma le proteste continueranno.

BRASILE #15M - I "NO COPPA" TORNANO IN PIAZZA!

13.05.14

"COPPA DEL MONDO SENZA POPOLO, NOI TORNIAMO IN PIAZZA!" A Rio e a San Paolo, ma non solo, movimenti sociali e attivisti preparano la mobilitazione del 15 Maggio contro la Coppa del Mondo FIFA. Pubblichiamo il "Manifesto #15M" con tutti i motivi della protesta. E di motivi (tutti molto seri e ben circostanziati) ce ne sono moltissimi. Gli attivisti "Não Vai Ter Copa" ne mettono in campo 11, tanti quanti i giocatori di una squadra di calcio (non pensiamo si tratti di una coincidenza!). Un documento importante, ad un mese esatto dall'apertura dei mondiali, per comprendere cosa sta accadendo e cosa accadrà in Brasile.

Alla vigilia dell'apertura della Coppa del Mondo il governo brasiliano potrebbe varare delle leggi che comprometterebbero il diritto di manifestare. Ognuno ha il diritto di protestare pacificamente e di esercitare i suoi diritti alla libertà di espressione e di assemblea pacifica. Il governo brasiliano deve assicurare che ciò possa avvenire. Per questo Amnesty International ha lanciato una campagna internazionale:"Diamo un cartellino giallo al governo brasiliano!"

Accedi al sito per approfondire le motivazioni della Campagna e per firmare l'appello

"Desaparecidos" e dimenticati

10.05.14

Il caso del muratore Amarildo, fermato per un controllo dai poliziotti militari della UPP (Unità di Polizia Pacificatrice) della favela Rocinha, torturato e poi fatto sparire è uno dei pochi investigati tra i più di 6000 "desaparecidos" (scomparsi) nello Stato di Rio de Janeiro tra il 2012 ed il 2013. Per gli osservatori esiste una evidente relazione tra la diminuzione del numero di omicidi commessi dalle forze di polizia e l'aumento esponenziale delle scomparse. Un'indagine molto approfondita dal sito dell'Agência A Pública.

Mães de Maio: 8 anni di lotte

07.05.12

Domenica 11 maggio, quando si celebrerà la festa della mamma, il Movimento delle Madri di Maggio completerà otto anni di lotta. In quella data distribuiranno 2.920 boccioli di rosa, tanti quanti i giorni da cui il movimento è in lotta per la giustizia. Contro il genocidio del popolo nero, povero e periferico di un paese, il Brasile, in cui per i poveri, i neri e gli abitanti delle periferie e delle favelas, la dittatura non è mai finita! "La dittatura non è finita. È tuttora molto presente nelle nostre periferie ed in esse ha un obbiettivo preciso: i neri ed i poveri, quelli che non hanno accesso alla giustizia, che per noi non funziona", dice Debora Maria da Silva, fondatrice e coordinatrice del Movimento Mães de Maio (Movimento Madri di Maggio. [Articolo originale pubblicato da "Periferia in Movimento"]

Linciamenti: la 20° vittima della barbarie

06.05.14

Dallo scorso febbraio, ben 37 persone sono state linciate in Brasile. Venti di loro sono morte. Fabiane Maria de Jesus è l'ultima vittima di questa barbarie, significativamente fomentata dai deliri giustizialisti di personaggi come la "opinionista" televisiva  Rachel Sherazade, di cui vi abbiamo già parlato e mostrato un video in questo articolo.

Massacrata di botte dopo essere stata scambiata per una sequestratrice di bambini, Fabiane Maria de Jesus, 33 anni, è la 20° persona uccisa quest'anno in Brasile dalla "giustizia fai da te". La vittima, una casalinga di Guarujá (San Paolo), è morta ieri mattina a causa delle ferite alla testa, due giorni dopo essere stata aggredita.

 

Nell'articolo troverete anche un video amatoriale dell'agghiacciante aggressione, di cui sconsigliamo vivamente la visione alle persone più sensibili.

San Paolo. L'occupazione "Coppa del Popolo". Migliaia di famiglie di senzatetto occupano un terreno nei pressi dello stadio che inaugurerà i Mondiali

06.05.14

Migliaia di famiglie organizzate dal MTST (Movimento Lavoratori Senza Tetto) hanno occupato un terreno abbandonato da anni nella zona di Itaquera, a circa quattro chilometri dallo stadio Arena Corinthians si San Paolo, dove il 12 giugno si apriranno i Mondiali di calcio.

Le famiglie denunciano così gli 8 miliardi di euro previsti come spesa complessiva per il grande evento sportivo e sottratti all’emergenza abitativa e sociale. "Oltre un miliardo è stato speso solo per lo stadio accanto a noi, il popolo pagherà tutto questo con sfratti, affitti più alti e sarà sempre maggiore la difficoltà nell’accesso a un alloggio", spiegano gli attivisti del movimento.

Nel mirino c‘è la speculazione immobiliare in atto, con l’incremento vertiginoso dei prezzi e le mancate politiche abitative del governo che non crea alloggi sociali. A San Paolo 11 milioni di abitanti dispongono di solo 700mila case popolari.

A seguire il testo tradotto del :
MANIFESTO DELL' OCCUPAZIONE COPA DEL POPOLO

Gli abitanti delle favelas "pacificate" denunciano

02.05.14

Nelle favelas "pacificate" dove la polizia uccide e copre i suoi crimini con referti di comodo. Le interviste a Deize Carvalho, leader della favela Cantagalo e una delle principali voci di denuncia degli abusi della polizia e a Elizabeth Gomes Silva, moglie del desaparecido Amarildo.

Ecco come avviene un fermo di polizia a Belem in Brasile. Le immagini di questo video amatoriale sono state riprese questa settimana da residenti della  Rua Henrique Gurjao, a Belém, PA. Non è dato sapere di cosa fosse "accusato" il ragazzo... ma ci sembra francamente un dettaglio irrilevante di fronte alla consueta dimostrazione di brutalità della polizia brasiliana...

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