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23.05.16

Il nuovo presidente brasiliano ad interim Michel Temer e la svolta conservatrice del paese

di Simon Romero, pubblicato sul New York Times il 12.05.16

traduzione di Paolo Solinas per il Resto del Carlinho Utopia

La prima scelta per il Ministero della Scienza del nuovo presidente brasiliano è un creazionista. Come ministro dell’Agricoltura invece è stato posto un magnate della soia che ha contribuito alla deforestazione di vaste aree della foresta amazzonica. Si presenta inoltre come il primo leader senza donne nella squadra di governo, cosa che non succedeva da diversi decenni.

 

Il governo del presidente Michel Temer – avvocato settantacinquenne che ha preso la guida del Brasile giovedì scorso, dopo che Dilma Rousseff è stata sospesa dal Senato, in seguito al processo di impeachment – potrebbe portare ad una decisa svolta politica verso destra in quello che è il paese più grande dell’America Latina.

 

Silas Malafaia, personaggio televisivo evangelico e autore del best-seller "Come Sconfiggere le Strategie di Satana", ha espresso la sua solidarietà su Twitter al governo Temer, che a suo avviso sta iniziando con il piede giusto.

Michel Temer

Malafaia ha espresso la sua speranza che il nuovo ministro dell’educazione – un avvocato conservatore – “tolga di mezzo una volta per tutte l’ondata ideologica sinistroide” del paese.

 

Per oltre dieci anni il Brasile è stato un punto di riferimento per diversi politici di sinistra del continente, meno radicale di altri governi come Venezuela e Cuba, ma apertamente schieratosi a loro favore e devoto alla stessa dialettica di lotta alla disuguaglianza. Ma diverse aree dell’America Latina stanno ora cambiando strada e virando verso destra, come i vicini Argentina e Paraguay ci hanno mostrato nelle ultime elezioni. Michel Temer sembra voler assumere un atteggiamento più reazionario per il suo governo, con l’establishment degli imprenditori che fa pressioni per privatizzare le imprese statali e tagliare la spesa pubblica.  

 

Per la maggior parte dei suoi oppositori, la svolta di Temer emerge vigorosamente dal ruolo assegnato alle donne nel suo governo.

Il contrasto non potrebbe essere più chiaro. Dilma Rousseff, 68 anni, fece parte in passato di un gruppo di militanza urbana. Durante la dittatura militare venne torturata e infine divenne presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera nazionale Petrobras, prima di diventare la prima donna ad essere presidente del Brasile.

 

Fino a poco tempo fa, relativamente pochi brasiliani avevano sentito parlare di Michel Temer. Quando ciò era avvenuto, era stato a causa di sua moglie Marcela, 32 anni, ex modella, 43 anni meno del marito. I due si sono conosciuti quando lei aveva diciotto anni.

Dilma Rousseff

Un articolo su Temer pubblicato dalla rivista Veja, ha causato trambusto per aver chiamato la first lady “bella, riservata e di casa”. Si sottolineava come Temer fosse “un uomo fortunato” ad avere una moglie così devota e casalinga al suo lato, una che indossa la gonna al livello delle ginocchia.  

 

Il magazine non si è soffermato sul tatuaggio con il nome del marito sulla nuca della signora Temer , ma il messaggio era chiaro: Michel Temer, insegnante di diritto e politico di lunga carriera, incarna perfettamente l’approccio conservatore diametralmente opposto a quello della signora Rousseff, tanto nei luoghi di potere quanto in casa propria.

 

Vale la pena spendere due parole anche sul discorso razziale. Dopo un lungo periodo in cui il Brasile aveva propugnato e investito in politiche volte all’integrazione, i critici di Temer lamentano la mancanza di afro-brasiliani nel suo gabinetto, soprattutto considerando che circa il 51% dei brasiliani definisce se stesso come nero o meticcio, stando ad un censimento del 2010. 

 

Secondo Sérgio Praça, politologo della Fondazione Getulio Vargas, “è imbarazzante che la maggiorparte dei membri della squadra di temer sia composta da vecchi uomini bianchi.” Praça ha confrontato il governo Temer con quello di Justin Trudeau, primo ministro canadese, che ha formato un governo in cui metà dei trenta ministri sono donne.

In un discorso alla nazione tenutosi giovedì scorso, Temer ha detto di voler cercare di placare le tensioni in Brasile, una nazione polarizzata dal processo di impeachment di Dilma Rousseff. Quest’ultima è accusata di aver manipolato il bilancio federale per nascondere debiti del governo, un gioco di prestigio monetario che a detta dei suoi critici la ha aiutata a farsi rieleggere nel 2014. Temer ha sottolineato, durante la cerimonia di presentazione dei ministri, l’urgenza di cercare di mantenere il Brasile unito, aggiungendo che la nazione ha bisogno di un governo di salvezza nazionale.

 

Recentemente, Renata Abreu, legislatrice trentaquattrenne, è stata posizionata a capo del Ministero dei Diritti Umani. Ma questo sforzo, così come altri, non è servito a molto. Innanzitutto, è ampiamente noto come la signora Abreu abbia votato in favore a una legge che rendesse più difficile alle donne che venissero violentate di ottenere l’aborto. Secondo, Temer ha optato per incorporare il Ministero dei Diritti Umani a quello della Giustizia, rendendolo de-facto di secondo piano.

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L’offerta del Ministero della Scienza a Marcos Pereira, un pastore evangelico che non crede nella teoria dell’evoluzione, è risultata ugualmente opinabile. Temer ha così deciso di spostare Pereira al Ministero del Commercio. Infine, con grande costernazione dei leader della comunità scientifica brasiliana, i ministeri di Scienza e Comunicazione sono stati uniti fra loro. 

 

Così come diversi leader politici verdeoro,Temer ha anche le proprie grane legali da sbrogliare. È stato recentemente giudicato colpevole di aver violato i limiti di finanziamento della propria campagna, un’accusa che potrebbe renderlo non ammissibile a correre per qualunque carica per otto anni, lasciando una scia di scandali che hanno sollevato dubbi sulle sue capacità di governare con un mandato forte. 

 

“Temer deve affrontare il problema fondamentale della legittimità”, dice Michael Shifter, presidente di un gruppo politico di Washington, Inter-American Dialogue. “Non è diventato presidente in seguito ad un voto popolare, ma piuttosto grazie al controverso processo di impeachment”.

 

Tuttavia c’è chi si schiera a favore di Temer, sottolineando come nella sua squadra di governo ci siano figure che hanno ricoperto incarichi importanti durante gli anni di governo del Partito dei Lavoratori. Henrique Meirells, un banchiere che ora è il nuovo ministro delle finanze, è stato per otto anni presidente della banca centrale durante il governo della signora Rousseff e del suo mentore e predecessore Luiz Inácio Lula da Silva, dal 2003 al 2010. 

Durante quel periodo, il governo del Brasile si era guadagnato credibilità e rispetto degli investitori grazie all’aumento del reddito medio in seguito al boom delle commodities. Analisti di spicco dei mercati finanziari brasiliani confidano che Meirelles possa ricostruire quella credibilità.

 

Dilma Rousseff, Marcela e Michel Temer

Alcuni ambientalisti invece criticano la scelta di Temer per quanto riguarda il ministro dell’agricoltura, Blairo Maggi, un politico ed imprenditore agricolo di peso nel mondo della soia che è noto per aver contribuito al disboscamento di vaste aree della foresta amazzonica.

 

Ciononostante, altre persone sottolineano come  Maggi sia stato anche una persona aperta al dialogo, che ha guadagnato credibilità in seguito alla riduzione dei tassi di deforestazione quando era governatore dello Stato di Mato Grosso.

 

Eppure, insieme ad altri membri del gabinetto Temer, Maggi è sotto inchiesta per presunta corruzione. Per tre anni, gli investigatori hanno esaminato reclami che pare lo leghino a uno schema di riciclaggio di denaro. Proprio questa settimana, la Corte Suprema ha archiviato il caso.

Altri ministri nominati da Temer sono sotto inchiesta per varie ragioni, tra questi Geddel Vieira Lima, un ex dirigente di una delle maggiori banche controllate dal governo del Brasile che ora è segretario del presidente, e Henrique Alves, il ministro del turismo del governo della signora Rousseff che occuperà la stessa carica sotto Temer.

 

Il rancore intorno alla cacciata della signora Rousseff, che andrà sotto processo in Senato, era evidente giovedi per le strade di Brasilia, la capitale. Decine di donne si sono inatenate a delle barriere che circondano il palazzo presidenziale, gridando slogan a sostegno della Rousseff e contestando  i ministri del nuovo presidente.

 

Maria Herminia Tavares de Almeida, politologa presso l'Università di San Paolo, ha detto che l'ultima volta che nel governo brasiliano non ci sono state donne è stato nei primi anni '80, ossia durante la dittatura militare che ha governato nel periodo 1964-1985. Prima dell'ascesa al potere di Michel Temer, dice la Almeida, "tutti i governi democratici avevano sempre avuto una rappresentanza femminile."

I componenti del nuovo governo in Brasile sono coinvolti in diversi scandali

Il processo contro la ex presidente sospesa incarna la rabbia dell'opinione pubblica nei riguardi della corruzione e dell'economia malconcia. Ma coloro che sostituiranno la vecchia formazione sono coinvolti in diversi scandali.

PRESIDENTE: DILMA ROUSSEFF

SOSPESA PER 180 GIORNI

La Rousseff è accusata di aver utilizzato impropriamente denaro proveniente dale banche statali per coprire il deficit nel bilancio

VICE PRESIDENTE: MICHEL TEMER

Temer è stato condannato a pagare una multa per aver violato i limiti di finanziamento della propria campagna la scorsa settimana. Anche se sta diventando presidente ad interim, la sentenza può renderlo non ammissibile a correre per una carica elettiva per otto anni.

 

PRESIDENTE DELLA CAMERA:

EDUARDO CUNHA

COSTRETTO A DIMETTERSI

Cunha è stato accusato di aver ricevuto circa $ 40 milioni in tangenti per sé e per i suoi alleati, ed è stato il principale orchestratore nel tentativo di mettere sotto accusa la signora Rousseff. La scorsa settimana, gli è stato ordinato di dimettersi temporaneamente.

 

WALDIR MARANHÃO

Diventato presidente ad interim della Camera la scorsa settimana, è uno dei tanti politici accusati di aver ricevuto tangenti nel sistema di corruzione che riguarda la compagnia petrolifera nazionale, Petrobras. Lunedi, ha annunciato la voler annullare la decisione della Camera di mettere sotto accusa il presidente, ma ha cambiato idea nel giro di 24 ore.

 

 

PRESIDENTE DEL SENATO:

RENAN CALHEIROS

sotto inchiesta per le aver ricevuto presunte tangenti nello scandalo Petrobras, è stato accusato di evasione fiscale e di aver permesso ad un lobbista di pagare il mantenimento dei figli avuti da una relazione extraconiugale.

 

 

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