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Maggio 2016

31.05.16

Quando la "cultura dello stupro" entra in commissariato

Quando la "cultura dello stupro" entra in commissariato

Come è stato trattato dalle autorità di polizia il caso di stupro collettivo della ragazza adolescente di Rio de Janeiro: dalla prima deposizione della giovane, alla richiesta di estromissione dalle indagini per "condotta inappropriata del delegato di polizia Alessandro Thiers da parte dell'avvocata Eloisa Samy, fino alla nuova assunzione d'incarico da parte di una donna, Cristiana Bento, a capo del DCAV (Dipartimento Bambini e Adolescenti Vittime di Violenza).

 

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26.05.16

La cultura dello stupro che condanna alla paura le donne in Brasile

La cultura dello stupro condanna alla paura le donne in Brasile

Secondo una ricerca dell'istituto di statstica Datafolha, il 90% delle Brasiliane dicono di temere di essere violentate... Sui social network, le reazioni al caso dell'adolescente carioca ripropongono meccanismi di colpevolizzazione della la vittima...

 

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25.05.16

Chi muore, chi uccide e chi soffre nel genocidio delle periferie di San Paolo

Chi muore, chi uccide e chi soffre nel genocidio delle periferie di San Paolo
Dieci anni dopo i 'Crimini di Maggio' del 2006, i giovani continuano a morire nelle periferie di San Paolo... Il grilletto di un'arma della polizia, il martello del giudice, la criminalizzazione da parte dei media e la "penna assassina" - termine che Debora, leader delle Madri di Maggio, utilizza per riferirsi alla mancanza di controllo da parte del Ministero Pubblico - accelerano "il processo della marcia funebre nelle periferie del nostro paese".  La polizia militare di San Paolo ha  ucciso 11.358 persone negli ultimi 20 anni. Deborah analizza: "In 20 anni, solo passi indietro. Ma la periferia  ancora non si è svegliata . Il giorno in cui si sveglierà, tutti loro scapperanno. Il mio sogno era quello di vedere le favelas prendere il loro spazio, che è la strada. Occupare le strade di diritto, e questo ancora non succede. Tutti paralizzati dalla cultura della paura. È in questo che  il sistema guadagna potere, perché la cultura della paura è al primo posto"...

 

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24.05.16

Nuovo terremoto politico in brasile

Nuovo terremoto politico in brasile:  per i media sarà giunto il momento di chiamarlo golpe? di Glenn Greenwald

Il paese si è svegliato oggi con la notizia delle segrete e scioccanti conversazioni che coinvolgono un importante ministro del governo brasiliano recentemente insediato, che fanno luce sui reali motivi dell'impeachment della presidente democraticamente eletta, Dilma Rousseff. Le trascrizioni pubblicate da Folha de São Paulo rivelano le conversazioni private che hanno avuto luogo in marzo, poche settimane prima del voto di impeachment alla Camera. Esse mostrano una esplicita cospirazione tra il nuovo ministro della pianificazione, Romero Jucá, e l'ex manager del ramo petrolifero Sergio Machado - entrambi indagati dall'inchiesta Lava Jato - nella misura in cui concordano che rimuovere Dilma è l'unico mezzo attraverso il quale porre fine alle indagini sulla corruzione. I colloqui si occupano anche dell'importante ruolo svolto dalle più potenti istituzioni nazionali nell'impeachment della Rousseff, inclusi leader militari del paese.

 

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24.05.16

Lettera Madri delle Vittime Violenza dello Stato

23.05.16

Il golpe dei "mariuoli" di Silvestro Montanaro

Il golpe dei "mariuoli"

Un golpe contro la giustizia e le speranze dei brasiliani.

di Silvestro Montanaro per il Resto del Carlinho Utopia

“Se non vi sbrigate, se non fate qualcosa, se non mi date una mano, vi arrestano tutti. Questi pensano che io sia la vostra banca”.

Esordisce così Sérgio Machado, uno degli imprenditori rampanti brasiliani, intercettato al telefono mesi fa con l’attuale ministro della pianificazione, Romero Jucá, inquisito per corruzione in un'inchiesta su dieci milioni di euro di tangenti. Machado è spaventato dalla possibilità che le indagini su di lui e la sua impresa, sui possibili “regali” e “prestiti” fatti a politici amici finiscano nelle mani del giudice Sérgio Moro, il magistrato più impegnato nella lotta alla corruzione imperante nel suo paese...

 

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23.05.16

New York Times: Michel Temer e la svolta conservatrice del paese

New York Times: Michel Temer e la svolta conservatrice del paese

La prima scelta per il Ministero della Scienza del nuovo presidente brasiliano è un creazionista. Come ministro dell’Agricoltura invece è stato posto un magnate della soia che ha contribuito alla deforestazione di vaste aree della foresta amazzonica. Si presenta inoltre come il primo leader senza donne nella squadra di governo, cosa che non succedeva da diversi decenni. Il governo del presidente Michel Temer – avvocato settantacinquenne che ha preso la guida del Brasile giovedì scorso, dopo che Dilma Rousseff è stata sospesa dal Senato, in seguito al processo di impeachment – potrebbe portare ad una decisa svolta politica verso destra in quello che è il paese più grande dell’America Latina...

 

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19.05.16

Temer e la Casa Grande si illudono (Eliane Brum)

Temer e la 'Casa Grande' si illudono

di Eliane Brum

Le elite che appoggiano l’impeachment non hanno ancora capito: i loro privilegi continueranno ad essere contestati

La “pacificazione” proposta da Temer è un tornare ognuno ad occupare il proprio posto a seconda della razza come se questo fosse l’ordine naturale delle cose. La “pacificazione" di Temer è pace solo per alcuni. A questo desiderio di ritorno del vecchio ordine delle elite e del progresso per gli stessi di sempre si contrappone la frase potente, quasi un mantra, scritta oggi in uno dei cartelli alzati sulla Avenida Paulista durante la performance degli attivisti neri: “Se la pace non sarà per tutti, non sarà per nessuno”. Tanto il PT quanto coloro che ora sono (o restano) al potere non hanno ancora compreso la potenza del 2013. La polifonia che ha occupato le strade in quel momento, oltre qualsiasi controllo possibile, continua nelle piazze, nonostante i lacrimogeni della polizia. È questa la forza simbolica di neri e nere e negrex che si sono appostati di fronte alla FIESP, l'associazione industriali di San Paolo, la “Casa Grande Moderna”. Per legittima difesa. Chi crede che questo sia il finale della storia, non ha ancora capito che è appena cominciata.

 

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19.05.16

L'inganno del poeta nazionale

L’inganno del poeta nazionale

di Luiz Ruffato

 

Quello che Temer evidenzia, incorporando il Ministero della Cultura a quello dell’Istruzione, è il suo pregiudizio da “poeta nazionale” che, illegittimamente sta occupando un posto che non è il suo, cercando di mettere a tacere le possibili voci di dissenso.

(...) il governo Temer estingue il Ministero della Cultura vincolandolo a quello dell’Istruzione, come ai tempi dei Presidenti Generali – cosa che, nel periodo democratico, nemmeno il senatore ed ex presidente Fernando Collor, di odiosa memoria, ha avuto il coraggio di fare. In un sistema dominato dall’ordine e dal progresso non c'è posto per il pensiero indagatore rappresentato dalla cultura che, per sua natura, è necessariamente ribelle e contestatrice...

 

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17.05.16

Ordine e Regresso

Ordine e Regresso

di Ivan "Grozny" Compasso per il Resto del Carlinho Utopia

 

Molti di coloro che hanno fortemente criticato la gestione del Pt, i rapporti con le multinazionali lasciate libere di agire praticamente indisturbate, chi ha sempre giudicato come ambiguo questo atteggiamento che ha portato al dilagare della corruzione tra molti deputati e amministratori del Pt, perché si ritrova quasi a prendere la difese di una classe politica non esente da colpe, oggi si ritrovano a difendere la Rousseff. Se è chiaro che il “Lulismo” non è un sistema perfetto è altresì palese che il provvedimento di sospensione della Presidente, calato dall’alto da nostalgici di un tempo passato, apre a scenari preoccupanti per la tenuta di questa fragile democrazia...

 

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16.05.16

Molto testosterone e poco pigmento: la vecchia elite brasiliana assesta un colpo alla diversità

Molto testosterone e poco pigmento

La vecchia elite brasiliana assesta un colpo alla diversità. Temer: il primo governo interamente maschile dalla fine della dittatura nel 1985.

 

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16.05.16

Golpe ai diritti umani

Golpe ai diritti umani

Diritti umani: il nuovo governo golpista di Michel Temer scopre immediatamente le sue carte...

 

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11.05.16

A Belo Monte Dilma ha composto il suo Requiem

A Belo Monte Dilma ha composto il suo Requiem

Il "Belo Golpe" di Dilma, la guerrigliera torturata dalla dittatura, che da presidente riproduce la stessa ideologia per l'Amazzonia difesa dai suoi aguzzini (...)

Giovedì 5 maggio Raimunda ha spento la televisione nella sua casa alla periferia di Altamira, nello stato del Pará. Il notiziario locale iniziava a trasmettere l'inaugurazione della centrale idroelettrica di Belo Monte da parte di Dilma Rousseff. È stato un piccolo gesto, quello di spegnere il tasto della TV. È stato lo sforzo di Raimunda per proteggere João dalla voce della presidente. Sdraiato sull'amaca, con una paralisi alle gambe, non è più in grado di proteggersi da solo. A Belo Monte, Dilma teneva il suo discorso, tra le ovazioni di una claque di movimenti sociali, denunciava il "golpe" per spodestarla. Ma l'ultima parola sul destino della presidente non sarà quella del Congresso. Il requiem di Dilma Rousseff, che passerà alla storia, è il silenzio di João da Silva...

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05.05.16

Le forze di sicurezza di Rio mostrano la loro vera natura prima delle Olimpiadi

Le forze di sicurezza di Rio mostrano la loro vera natura prima delle Olimpiadi

di Naomi Westland, Amnesty International Regno Unito

Tra cento giorni, Rio diventerà la prima città latino-americana ad ospitare il più grande spettacolo della Terra: i Giochi Olimpici, durante i quali 10.000 atleti competeranno in 28 sport e che costerà milioni di dollari. E’ un evento che, si dice, promuove la pace, ma il suo arrivo in questa città sta marciando verso l’esatto opposto. Migliaia di visitatori percorreranno lo stesso tragitto una volta arrivati nella città conosciuta come Meravigliosa, per le sue spiagge da cartolina e le esuberanti montagne sullo sfondo, ma pochi sapranno cosa accade quotidianamente nelle 600 favelas di Rio mentre i migliori atleti del mondo corrono, saltano e nuotano per la gloria...

 

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04.05.16

Tupi or not to be - Eliane Brum

Tupi or not to be di Eliane Brum

In nome di Dio e del New York Times, la disputa sull'impeachment in Brasile.

I riflettori puntati sulla Camera dei Deputati, in diretta TV, hanno illuminato l’orrore.  E hanno illuminato l'orrore anche per coloro che sostenevano l’apertura del processo di impeachment della presidente Rousseff. Il giorno seguente, è successo qualcosa di altrettanto rivelatore: la disputa è stata spostata in territorio “straniero”. Non una disputa qualunque, ma la disputa su come denominare l'accaduto. (...) Che una parte della stampa e delle elite si vedano adesso ridicolizzate in inglese è un'ironia tra le più interessanti...

 

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02.05.16

Davi Fiuza: l'olocausto di Bahia

Davi Fiuza: l'olocausto di Bahia

Davi Fiuza, giovane, nero, 16 anni. È scomparso il 24 ottobre del 2014, quando testimoni lo hanno visto fermare da agenti della polizia militare nel quartiere dove abitava, São Cristovão, alla periferia di Salvador da Bahia, e poi, incappucciato e legato mani e piedi, essere caricato nel portabagagli di un'auto senza insegne. Il suo corpo non è più stato ritrovato. Nei giorni scorsi, dopo circa un anno e mezzo, le indagini della Polizia Civile hanno concluso che Davi è stato sequestrato e assassinato da 23 poliziotti militari ed il suo cadavere occultato. Le indagini hanno appurato che quel giorno 19 reclute partecipavano all'azione della polizia militare, coordinata da poliziotti col grado di tenente e sergente. Per le 19 reclute si trattava della "prova finale" del corso di formazione della polizia militare: partecipare a un'operazione di polizia per poter quindi essere definitivamente arruolati. In un toccante documento video esclusivo raccolto da Ponte Jornalismo, di cui vi riproponiamo alcuni brani sottotitolati in italiano, Rute Fiuza, mamma di Davi, chiede sia fatta giustizia...

 

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