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08 aprile 2014

Pelé "O Rey" del profitto e del cinismo

di  Carlinho Utopia

Niente banane! Niente scimmie

Secondo Pelé morire a 23 anni, come accaduto nei giorni scorsi al giovane operaio Fábio Hamilton da Cruz, caduto da 15 metri di altezza mentre lavorava in assenza di misure di sicurezza alla costruzione dello stadio di San Paolo che inaugurerà i prossimi mondiali in Brasile, è tutto normale... un incidente, niente di più. "Tutto normale. Sono cose della vita, un incidente... cose che succedono, niente che spaventi. Piuttosto, in vista della Coppa, sono preoccupato per la situazione degli aeroporti..."

 

Lo ha dichiarato mentre presentava la linea personalizzata di diamanti ricavati dai suoi capelli... si, avete letto bene, dai suoi capelli! 1283 capelli, tanti quanti i gol messi a segno nella sua carriera, che attraverso un procedimento di cristallizzazione messo a punto dall'azienda "Brilho Infinito" rendono "eterni i gol del fuoriclasse" alla modica cifra di 7500 $ al pezzo.


La vita di un operaio (ne sono già morti 8 nel corso delle opere di costruzione delle arene mondiali) è ben poca cosa per l'ultramiliardario "Rei do futebol", la cui agenzia si appresta a fatturare in contratti pubblicitari con le maggiori multinazionali del pianeta oltre 58 milioni di reais brasiliani (1.000.000 reais brasiliani = 450.684,31 dollari americani) entro la fine dei mondiali del 2014. La cifra complessiva dei profitti di O Rei si stima potrebbe raggiungere i 233 milioni di reais al termine delle olimpiadi che si svolgeranno sempre in Brasile nel 2016.

 

Alla luce di queste cifre da capogiro non è difficile capire il perché dei suoi accorati e patriottici appelli a "concentrarsi sulla nazionale verdeoro, dimenticandosi degli sprechi di denaro pubblico per le opere della Coppa e a rimandare alla sua conclusione le manifestazioni di protesta" che hanno visto milioni di brasiliani in piazza nel giugno scorso.

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