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25.04.16

Brasile dilaniato

La votazione sull'impeachment ci ha messo di fronte a uno specchio e quello che abbiamo visto è stata l'immagine perfetta della nostra società: passionale, volgare, reazionaria

 

di Luiz Ruffato*, pubblicato su El Pais il 20.04.16

Il 17 Aprile 2016 rimarrà per sempre nella memoria nazionale come una delle date più infami della nostra storia. Presieduta da Eduardo Cunha (PMDB-RJ), imputato in un processo penale presso la Corte Suprema Federale (STF), accusato di corruzione e riciclaggio di denaro, la Camera dei Deputati, che include tra i suoi membri 53 altri imputati alla Corte Suprema e altri 148 che rispondono di vari reati, ha votato per l'ammissibilità del procedimento di impeachment contro la presidente Dilma Rousseff.

 

A fronte di un governo disastroso da tutti i punti di vista (politico, economico, sociale) su di lei, tuttavia, non esiste alcuna conferma che abbia violato la Costituzione - ci sono denunce, non prove.

L'allontanamento provvisorio o definitivo di Dilma Rousseff porterà Michel Temer del PMDB alla poltrona della Presidenza della Repubblica.

Politico inespressivo, rifiutato anche da coloro che sono scesi in piazza contro il governo del PT (il 68% del totale degli intervistati dall'istituto di statistica Datafolha ritiene che una sua eventuale gestione sarebbe non all'altezza o cattiva / pessima), Temer assumerà un incarico che, per merito proprio, non avrebbe mai potuto raggiungere. Capo del PMDB, un sodalizio parassitario, i cui membri si sono specializzati nell'assaltare la macchina della pubblica amministrazione per fare affari loschi, Temer si alleò al PSDB (Partito Social Democratico Brasiliano), che, dopo aver perso le elezioni, cospirò apertamente contro la Rousseff, e con il cosiddetto Centrão (ndt. grande centro), guidato dal PP (Partito Progressista), il partito con il maggior numero di indagati nell'Operazione Lava Jato, 15 deputati e tre senatori.

 

Durante le sei ore che è durata la votazione sull'ammissibilità dell'impeachment abbiamo accompagnato la sfilata dei parlamentari che, assassinando la grammatica (quasi nessuno riusciva ad articolare correttamente soggetto, verbo e complemento, malgrado l'80% affermi di aver fatto almeno le scuole superiori), evocavano per giustificare i loro voti Famiglia, Dio, la Patria, l'Etica - così, tutto in maiuscolo... Provinciali, cinici e ipocriti,  citavano i nomi di figli, nipoti e genitori; vivi e morti; versetti biblici e giudizi morali; problemi specifici delle loro città e regioni; categorie professionali e settori economici a cui sono vincolati. Brillavano nella loro inespressività per alcuni secondi per poi ripiombare nell'insignificanza.

 

Molti, moltissimi, non hanno nascosto il loro odio e risentimento. Il più noto di loro, il deputato Jair Bolsonaro (PSC-RJ - Partito Socialista Cristiano - Rio de Janeiro), sessista, razzista, omofobo, fascista, e suo figlio ed erede ideologico, Eduardo Bolsonaro (PSC-SP - Partito Socialista Cristiano - San Paolo), sono addirittura arrivati a fare l'apologia del colpo di stato militare del 1964.

 

Bolsonaro padre è andato oltre: ha dedicato il suo voto "alla memoria del colonnello Brilhante Ustra, il terrore di Dilma Rousseff." Solo per questo, per aver difeso la tortura nella figura di uno dei suoi praticanti più noti e anche per aver velatamente minacciato la presidente della Repubblica, Bolsonaro, in qualsiasi paese serio, vedrebbe revocato il suo mandato per violazione del decoro parlamentare. Ma non in Brasile.

 

In Brasile, abbiamo applaudito il voto dato a favore dell'impeachment di Paulo Maluf, il cui nome appare sulla lista dei ricercati dall'Interpol, il che gli impedisce di mettere piede fuori del paese. Maluf appartiene al PP (Partito Progressista), successore di Arena, partito che ha rappresentato la base parlamentare dei militari per tutto il periodo della dittatura (1964-1985), nella quale migliaia di brasiliani sono stati cacciati, torturati e uccisi. Abbiamo anche vibrato, per le stesse ragioni, per fantasmi del passato, perpetrati in figli, cugini o nipoti, come Nelson Marchezan Jr (PSDB-RS), Joaquim Passarinho (PSD-PA), Sarney Filho (PV-MA), Newton Cardoso Jr (PMDB-MG), Paulo Abi-Ackel (PSDB-MG), tra molti altri.

 

Lungo tutta la votazione dell'impeachment siamo stati messi davanti ad uno specchio e quello che abbiamo visto è stata l'immagine perfetta della nostra società: passionale, volgare, reazionaria. La Camera dei Deputati riflette il nostro maschilismo - gli uomini occupano il 90% delle poltrone - e il nostro razzismo - solo il 20% si sono auto dichiarati neri e nessuno indigeno - e possiede un fronte molto ben articolato e trasversale ai partiti, la cosiddetta "Bancada BBB - Bala, Bibbia, Boi", che riunisce 75 evangelici, 109 ruralisti e 22 sostenitori dell'armamento generalizzato, qualcosa come il 40% di tutti i voti della Camera. In nome di Dio, patria e famiglia, a poco a poco il nostro Parlamento ci sta spingendo verso l'oscurantismo totalitario.

 

(ndt. Il termine "Bancadas", letteralmente, indica i "Banchi del Parlamento". Al'interno del Congresso Nazionale brasiliano esistono tre  fortissimi gruppi di potere trasversali ai partiti, legati ad interessi specifici: la "Bancada ruralista", legata ai grandi latifondisti e all'agribusiness; la "Bancada da Bala", letteralmente "della pallottola", formata da politici legati alle industrie di armi, da molti ex poliziotti e militari; la "Bancada da Biblia", il fronte religioso evangelico)

 

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