Nel giorno in cui l'antiministro dell'Ambiente Ricardo Salles ha lasciato il governo, Bolsonaro sferra l'attacco finale alla foresta ed ai popoli indigeni di šš¹š¶š®š»š² ššæššŗ*, El PaĆs* 24 giugno 2021 (traduzione di Carlinho Utopia)
Non ĆØ solo uno dei tanti attacchi degli ultimi anni. Ć l'attacco fatale. Mentre sulla stampa e sui social si dava grande eco alla notizia dell'uscita del ministro "contro" l'ambiente, Ricardo Salles, la Commissione Costituzione, Giustizia e Cittadinanza della Camera, la piĆ¹ importante del Congresso, ha approvato con 40 voti favorevoli contro 21, il Progetto di Legge 490/2007.
Il Progetto, cosƬ come ĆØ stato presentato, ĆØ il piĆ¹ grande attacco alla foresta amazzonica e ai popoli indigeni sferrato dal governo di Jair Bolsonaro e dai parlamentari legati al bolsonarismo o articolati con esso, come nel caso dei deputati del CentrĆ£o (ndr. āGrande Centroā, una coalizione di partiti senza programma o ideologia che sostiene il presidente in cambio di incarichi e voci di bilancio. Sono soprannominati ādeputados de aluguelā, letteralmente āparlamentari in affittoā, che si vendono al miglior offerente). Se il disegno di legge verrĆ approvato dal Congresso e diventerĆ legge, la foresta raggiungerĆ il punto di non ritorno che, come suggerisce il nome, ĆØ irreversibile.
L'uscita di Salles ĆØ una vittoria per chi vuole che la foresta rimanga in piedi, ma Salles era solo un corriere di lusso per Bolsonaro e l'uomo che faceva il lavoro sporco per la ministra dell'Agricoltura Tereza Cristina, cosƬ da permetterle di atteggiarsi a sostenitrice di un agribusiness "moderno". Una versione del clichĆ© "poliziotto buono/poliziotto cattivo" dei film di Hollywood. Salles se ne va, ma la āmusa del velenoā resta lƬ, inamovibile (ndr. Tereza Cristina da Costa ā potente leader della cosiddetta "bancada ruralista" nota anche con il soprannome di āmusa del velenoā per via del suo appassionato sostegno alla liberalizzazione e allāutilizzo di svariati tipi di pesticidi vietati in moltissimi paesi). Lei e tutto ciĆ² che rappresenta stanno danneggiando l'ambiente da molto prima del governo Bolsonaro e probabilmente continueranno a farlo anche dopo.
L'attacco all'Amazzonia e ai suoi popoli ĆØ articolato. Il progetto di legge ĆØ stato approvato lo stesso giorno in cui le dimissioni di Salles dal governo sono state formalizzate nella Gazzetta Ufficiale. Ć la notizia piĆ¹ importante, ma ĆØ stata relegata in secondo piano nei telegiornali o non ĆØ stata data affatto. Il PL 490 ĆØ la piĆ¹ grande offensiva contro l'Amazzonia e i suoi popoli, un'offensiva che non ĆØ iniziata con Bolsonaro o con i parlamentari a lui legati, ma che ĆØ arrivata a questo punto solo perchĆ© al potere c'ĆØ Bolsonaro. PoichĆ© la piĆ¹ grande foresta tropicale del mondo ĆØ la grande regolatrice del clima, ciĆ² che sta accadendo in questo momento al Congresso brasiliano sta minacciando il pianeta. Nel 2020, l'Amazzonia ha subito la piĆ¹ grande deforestazione degli ultimi 12 anni: 1.085.100 ettari sono scomparsi, secondo i dati dell'Istituto Nazionale per la Ricerche Spaziali. Secondo un sondaggio dell'Instituto Socioambiental, nei primi due anni del governo Bolsonaro la deforestazione nella foresta ĆØ aumentata di quasi il 48% nelle aree protette dell'Amazzonia. Scienziati del clima come Carlos Nobre hanno ripetutamente avvertito che l'Amazzonia si sta avvicinando sempre di piĆ¹ al punto di non ritorno. Recenti ricerche internazionali hanno dimostrato che la foresta, il piĆ¹ grande assorbitore di anidride carbonica terrestre, sta giĆ iniziando a emettere piĆ¹ anidride carbonica di quanta ne trattiene. CiĆ² significa che l'Amazzonia sta iniziando a smettere di essere una soluzione per diventare un problema.
Se l'Amazzonia cesserĆ di essere quello che ĆØ "un grande regolatore climatico", sarĆ molto difficile, se non impossibile, controllare il surriscaldamento globale, che influirĆ radicalmente sul futuro della specie umana e della maggior parte delle altre. Ć solo per questo motivo che gli investimenti internazionali in Brasile stanno precipitando: nemmeno il capitalista piĆ¹ convinto vuole essere associato al collasso della vita sulla Terra.
Oggi, solo persone molto stupide e senza scrupoli attaccano l'Amazzonia. Sfortunatamente per il Brasile āe anche per il mondoā uno degli esseri umani piĆ¹ brutali e ignoranti del pianeta ĆØ presidente del Brasile, nel cui territorio si trova il 60% della piĆ¹ grande foresta tropicale e, disgraziatamente per il Brasile e anche per il mondo, alcune delle persone piĆ¹ stupide e senza scrupoli del pianeta stanno nel Congresso brasiliano. Mancano le parole per definire umani capaci di mettere a rischio la propria specie. Avremo bisogno di crearne di nuove.
Questo ĆØ il punto in cui ci troviamo oggi, proprio ora. Il PL 490 ĆØ un attacco fatale, scatenato in una regione estremamente indebolita da tutto il "bestiame" che Ricardo Salles ha "fatto passare" su ordine di Bolsonaro. āFar passare tutto il bestiameā ĆØ un'espressione che lo stesso ministro ha usato in una riunione dell'Esecutivo con l'intento di abrogare quante piĆ¹ leggi ambientali possibili contemporaneamente. Salles ha indebolito controlli e ispezioni, ha incoraggiato l'invasione delle terre pubbliche - anche quelle formalmente protette dalla legge - e ha incoraggiato i depredatori: āgrileirosā (ndt. "land grabbers", accaparratori di terre; si appropriano illegalmente e quasi sempre con violenza di terre publiche. āmadeireirosā (ndt. taglialegna illegali, trafficanti di legname.) e āgarimpeirosā (ndt. cercatori d'oro e minerali), che costituiscono la base di sostegno a Bolsonaro in Amazzonia.
Per chiudere l'elenco, ĆØ fondamentale anche citare l'attacco ai popoli indigeni, il rifiuto di demarcare le loro terre come stabilito dalla Costituzione e, infine, l'aver lasciato aperte le terre indigene per l'ingresso del covid-19, un processo giĆ denunciato come genocidio. Il PL 490, questo nome burocratico, ĆØ un progetto di sterminio che colpisce la popolazione planetaria. C'ĆØ un consenso solidamente supportato da fatti, ricerche e statistiche su quanto le aree piĆ¹ preservate dell'Amazzonia siano le terre indigene, cosa che sta giĆ iniziando a cambiare in alcune regioni a causa dell'aumento dell'offensiva contro questi popoli. La resistenza dei popoli indigeni contro la propria estinzione ha mantenuto in piedi la foresta fino ad oggi. E la demarcazione delle loro terre ancestrali, determinata dalla Costituzione del 1988, ha costituito la principale garanzia di sopravvivenza della foresta. Nei dintorni delle terre indigene e delle aree protette, il "bestiame ĆØ giĆ passato".
Sono queste le ragioni per cui l'agribusiness predatorio, rappresentato nel Congresso dal Fronte Parlamentare Agricolo, popolarmente noto come "Bancada Ruralista" (ndr. raggruppamento parlamentare trasversale ai partiti che mette insieme i deputati vicini agli interessi dei grandi latifondisti e dell'agribusiness, una potente lobby da oltre 200 deputati), da molti anni investe contro i popoli nativi e contro la Costituzione, cercando di "riformarla" in quegli articoli che tutelano la foresta e i suoi popoli. Nel momento in cui il diritto delle popolazioni indigene alle loro terre ancestrali verrĆ eliminato o gravemente compromesso, come proposto dal disegno di legge, svaniranno le chances di resistenza e il genocidio iniziato 500 anni fa potrĆ finalmente essere completato. Ne saremo tutti travolti, compresi gli autori del delitto, perchĆ© la foresta si trasformerĆ in qualcos'altro. E la cosa in cui si trasformerĆ non regolerĆ il clima.
Ć difficile, davvero difficile spiegare a persone pagate con soldi pubblici ā e molto ben pagate ā che sarebbe prudente non tentare di sterminare la specie. Ma ĆØ in questa situazione che ci troviamo: suggerisco alle Vostre Eccellenze di sospendere per qualche ora il Vostro fanatismo e la Vostra aviditĆ e di studiare almeno un po'. Chiedo gentilmente alle Vostre Eccellentissime che, per favore, non agiate per cancellare gli umani dal pianeta. Il problema ĆØ che, poichĆ© l'aviditĆ li incoraggia a mantenere il cervello libero dall'influenza dei neuroni, preferiscono ripetere che il collasso climatico ĆØ un "complotto marxista", come faceva l'uomo che ha rovinato la diplomazia brasiliana (ndr. il riferimento ĆØ all'ex ministro degli esteri Ernesto AraĆŗjo). Signore Bia Kicis (PSL) e Carla Zambelli (PSL) e tutti i signori intorno a voi, rendetevi conto che anche le amebe hanno un istinto di sopravvivenza.
L'autore del PL 490 ĆØ un deputato ruralista deceduto e circola al Congresso fin dal 2007. La proposta riunisce almeno altri 13 progetti o meglio, altre13 malvagitĆ contro i popoli originari, modificando lo Statuto dell'Indio e aggiornando il testo della PEC 215 (ndr. Proposta di Emendamento della Costituzione 215, che trasferisce dal governo federale al Congresso il potere di demarcare i territori indigeni, i territori quilombolas e le aree di protezione ambientale), una delle piĆ¹ grandi minacce ai diritti degli indigeni mai prodotte dal Congresso. Tra i punti principali ci sono i seguenti:
1) "Marco Temporal" : questa tesi ĆØ il piĆ¹ grande attacco ai popoli indigeni dalla ri-democratizzazione del Brasile. La Costituzione del 1988 prevedeva che tutte le terre ancestrali dei popoli originari fossero demarcate entro un periodo di cinque anni, cosa che, come sappiamo, non ĆØ avvenuta. Non si tratta, ĆØ importante capirlo bene, di ādareā terre agli indigeni, quanto piuttosto di riconoscere il loro diritto ancestrale di vivere nel territorio a cui appartengono. Non ĆØ nulla piĆ¹ che una cosa dovuta.
Il diritto degli indigeni ĆØ ovvio e preesistente, la Costituzione stabilisce solo che, poichĆ© ĆØ ovvio e preesistente, ĆØ obbligo dello Stato fare la demarcazione delle terre. Quindi, tutte le terre che non sono state ancora demarcate indicano una grave mancanza dello Stato nei confronti delle popolazioni indigene. Il cosiddetto āMarco Temporalā, a sua volta, determina che quei popoli che non erano nelle loro terre ancestrali il 5 ottobre 1988, data di promulgazione della Costituzione, perdano il diritto di occuparle. Ma quelli che non c'erano semplicemente non c'erano perchĆ© erano stati espulsi o scappati per non essere uccisi.
Funziona piĆ¹ o meno cosƬ, per maggior chiarezza: vivi in una casa che prima di essere tua era di tuo padre, di tuo nonno, del tuo bisnonno, del tuo trisnonno, ecc. Poi arriva una banda pesantemente armata che invade la tua casa e devi scappare con la tua famiglia per non morire. PiĆ¹ tardi, mentre combatti per la vita e la giustizia, la Camera dei Deputati decide che, poichĆ© non eri in casa in quell'occasione, hai perso il tuo diritto di proprietĆ . CosƬ, come se fossi uscito di tua spontanea volontĆ a prendere un caffĆØ a casa di un vicino. Ci vogliono una cattiveria e una faccia tosta incredibili . Ma ĆØ con il Marco Temporal che la banda marcia del Congresso brasiliano vuole sterminare il diritto ancestrale di centinaia di popoli che da millenni vivono nelle loro terre.
2) āFlessibilizzazioneā dell'accesso alle terre degli indigeni isolati: circa 100 popolazioni indigene vivono ad oggi in Brasile senza contatti con nessun'altra popolazione o con contatti ristretti ad altre popolazioni indigene. Si tratta di popoli che non vogliono avere contatti con i bianchi e il rispetto per la loro scelta deve essere assoluto. In parole povere, vogliono solo vivere in pace nella loro terra e, per questo, preferiscono stare lontano dai bianchi e spesso anche da altri popoli indigeni.
Il PL 490 ha teso loro una trappola, cosƬ formulata: ānel caso di popolazioni indigene isolate, spetta allo Stato e alla societĆ civile rispettare le loro libertĆ e modi di vita tradizionali, e il contatto dovrebbe essere evitato il piĆ¹ possibile, salvo prestare assistenza medica o mediare atti statali di pubblica utilitĆ ā.
La buccia di banana ĆØ l'espressione āpubblica utilitĆ ā. SpetterĆ allo Stato, al governo e al governatore di turno stabilire cosa sia la āpubblica utilitĆ ā. Ć facile immaginare che ogni falsa scusa servirĆ per invadere il territorio degli isolati. E perchĆØ? PerchĆ© anche i predatori dell'Amazzonia, base di appoggio di Bolsonaro, vogliono l'accesso a quelle terre.
3) Il disegno di legge elimina anche la consultazione libera, preventiva e informata con le comunitĆ interessate e consente la realizzazione, tra le altre, di centrali idroelettriche, minerarie, strade e ferrovie, a condizione che vi sia un "rilevante interesse pubblico dello Stato centrale".
Ć facile immaginare che, se approvato, il PL 490 sequestrerĆ totalmente i diritti dei popoli indigeni e libererĆ legalmente la foresta amazzonica e altri biomi per lo sfruttamento predatorio. Se oggi, quando i diritti costituzionali dei popoli indigeni sono almeno formalmente rispettati, non essendo consentiti estrazione mineraria e altri sfruttamenti predatori sulle loro terre, l'Amazzonia ha avuto piĆ¹ di un milione di ettari disboscati solo lo scorso anno, immaginate cosa succederebbe in un anno di baldoria totale e pienamente e legalmente autorizzata. Con il divieto vigente di ricerca di oro e minerali, nella sola terra indigena Yanomami ci sono circa 20.000 cercatori che devastano la foresta, parte dei quali controllati dal Primo Comando della Capitale (PCC), una delle piĆ¹ grandi fazioni della criminalitĆ organizzata in Brasile. Per chiunque abbia piĆ¹ di due neuroni e un minimo istinto di conservazione e amore per i propri figli (o nipoti), l'intento del progetto di legge ĆØ auto esplicativo e l'entitĆ dell'impatto ĆØ ridicolmente ovvia.
Intanto, rischiando di contagiarsi e morire di covid-19, centinaia di indigeni di diversi popoli hanno protestato a Brasilia e sono stati accolti dai lacrimogeni. L'unica deputata indigena del parlamento, JoĆŖnia Wapichana (Rede), ĆØ stata costantemente interrotta e le ĆØ stato impedito di parlare dalla presidente della commissione, la bolsonarista Bia Kicis (PSL). La sessione di voto, (mercoledƬ 23/06), ĆØ stata uno show di orrori, stupiditĆ e razzismo esplicito. Una vergogna senza fine.
Le terre indigene appartengono allo Stato, ma sono di usufrutto permanente ed esclusivo dei popoli indigeni. Quando il Congresso decide di strappare la Costituzione, sta colpendo i diritti di tutte le le brasiliane e i brasiliani. L'obiettivo ĆØ prendere queste terre dal pubblico dominio, dal bene comune, e consegnarle nelle mani degli speculatori, per il profitto privato. Questa trama ĆØ ben nota. Ma questa volta sarĆ l'Amazzonia ad essere pesantemente colpita, e questo significa che la lotta al collasso climatico e alla sesta estinzione di massa delle specie sarĆ compromessa, il che rende il progetto di legge un argomento di interesse per la comunitĆ globale. La catastrofe che disegna ĆØ planetaria e non c'ĆØ alcuna esagerazione in questa affermazione.
Vedersi obbligato a sbarazzarsi di Ricardo Salles, forse il piĆ¹ amato tra i suoi ministri , fa soffrire Bolsonaro. Ć una grande sconfitta. Salles lo ha servito fedelmente e ha lasciato una preziosa ereditĆ per Bolsonaro, che venne eletto promettendo di aprire l'Amazzonia all'esplorazione predatoria, mantenendo poi alla lettera la promessa fatta in campagna elettorale. Ecco tabellino dei servizi resi da Salles, elencato dall'Osservatorio sul Clima: ādue anni di deforestazione in aumento, due successivi record di incendi in Amazzonia, il 26% del Pantanal carbonizzato, omissione di fronte al piĆ¹ grande sversamento di petrolio nella storia del Brasile, emissioni di carbonio in aumento e immagine internazionale del paese nel fango. Per non dire che ha semplicemente distrutto tutto, Salles ha aggiunto un'espressione al lessico portoghese brasiliano: 'boiada' (ndt. bestiame), come sinonimo di "distruzione ambientaleā.
Ricardo Salles ĆØ anche l'ultimo a cadere del trio del terrore che Bolsonaro aveva nel cuore, casomai ne avesse uno. Prima Bolsonaro ĆØ stato costretto a sbarazzarsi dell'antiministro dell'Istruzione, Abraham Weintraub, poi dell'antidiplomatico Ernesto AraĆŗjo e ora dell'antiministro dell'ambiente. Nessun altro ministro ha fatto eco alla furia del capo cosƬ perfettamente come loro. Salles ĆØ caduto solo per le pressioni internazionali e anche interne: ĆØ sotto inchiesta per il coinvolgimento in un traffico illecito internazionale di legname dell'Amazzonia.
Salles ĆØ stato formalmente defenestrato solo perchĆ© lo stesso Bolsonaro ĆØ stato messo molto alle strette dalle prove della sua responsabilitĆ per gli oltre mezzo milione di morti per covid-19. Salles ha lasciato il governo dalla porta di servizio lo stesso giorno in cui le indagini sugli acquisti sospetti del vaccino Covaxin hanno coinvolto in prima persona Bolsonaro alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla Pandemia.
Bolsonaro non ĆØ mai stato messo cosƬ tanto con le spalle al muro. E lo sente. E quando Bolsonaro lo sente, fa sanguinare gli altri. Ho giĆ avvertito in questo spazio e lo faccio ancora una volta, che ogni giorno in piĆ¹ di Bolsonaro al potere ĆØ un giorno in piĆ¹ di orrori, specialmente lĆ dove ĆØ piĆ¹ difficile la copertura della stampa, come nella foresta profonda. CosƬ come il Congresso si affretta ad approvare malvagitĆ , la base di Bolsonaro in Amazzonia invade, saccheggia, brucia e uccide. L'impeachment deve avvenire o il Brasile verrĆ meno nel piĆ¹ tragico dei modi.
*Eliane Brum ĆØ nata a IjuĆ, nel sud del Brasile, nel 1966. Scrittrice, reporter e documentarista si occupa in particolare di Amazzonia e di periferie urbane. Collabora con El PaĆs e The Guardian e i suoi articoli appaiono anche sulla rivista Internazionale. Ha pubblicato un romanzo, Uma Duas (2011), e varie raccolte di interviste e reportage, tra cui āBrasil, Construtor de RuĆnas: um olhar sobre o paĆs, de Lula a Bolsonaroā (ArquipĆ©lago). In Italia ha pubblicato āLe vite che nessuno vedeā (Sellerio 2020) ed un suo testo in "DignitĆ ! Nove scrittori per Medici senza Frontiere (Feltrinelli 2011). Ha vinto moltissimi premi nazionali e internazionali di giornalismo. āLe vite che nessuno vedeā ĆØ stato selezionato per il National Book Award 2019 ed ĆØ stata tradotta in numerosi paesi.
Site: elianebrum.com
Email: elianebrum.coluna@gmail.com
Twitter, Instagram e Facebook: @brumelianebrum
Oltre che su questo blog, altri articoli di Eliane Brum tradotti in italiano sono presenti sul sito Il Resto del Carlinho Utopia, qui
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