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Writer's pictureEliane Brum

Fino a quando Bolsonaro continuerà a ucciderci e il mondo resterà a guardare?

Updated: Sep 16, 2021

L'inerzia dell'Europa di fronte allo sterminio promosso dal presidente del Brasile contro il suo popolo può diventare una macchia storica di Eliane Brum*, El País* 23 giugno 2021 (traduzione di Carlinho Utopia)


Sulla spiaggia di Copacabana, a Río de Janeiro, centinaia di rose rosse sono state "piantate" in memoria delle 500.000 vittime dell'epidemia di covid-19 in Brasile. Foto: Antonio Lacerda / EFE
Sulla spiaggia di Copacabana, a Río de Janeiro, centinaia di rose rosse sono state "piantate" in memoria delle 500.000 vittime dell'epidemia di covid-19 in Brasile. Foto: Antonio Lacerda / EFE

Noi brasiliane e brasiliani stiamo venendo sterminati da Jair Messias Bolsonaro. Sabato il bilancio delle vittime del covid-19 ha raggiunto il mezzo milione. Solo gli Stati Uniti hanno superato questa cifra, a causa degli orrori commessi da Donald Trump. Oggi, il paese governato da Joe Biden si sta riprendendo, con quasi la metà della popolazione immunizzata. Il Brasile ne ha meno del 12% e il numero delle vittime cresce a una media di 2.000 morti al giorno. Di fronte a questo orrore, sapete cosa ha detto giovedì il presidente brasiliano in una diretta su Facebook? Ha ribadito che il contagio è "più efficace del vaccino" e che, durante la sua presidenza, si batterà "affinché i bravi cittadini posseggano un'arma da fuoco e non siano obbligati a indossare la mascherina".


Sopraffatti dal dolore e dalla disperazione, centinaia di migliaia di brasiliani sono scesi in piazza sabato, rischiando il contagio e la morte, per gridare: "Fuori il genocida!" È la seconda manifestazione di massa contro Bolsonaro durante la pandemia. La decisione di manifestare si è basata su un calcolo del rischio: Bolsonaro è più pericoloso del virus.


Mentre il popolo si mette a rischio nelle piazze per il bene comune, l'élite finanziaria calcola se il leader di estrema destra può continuare a portarle benefici rimanendo al potere. Poiché quelli che muoiono di più sono “la carne più economica sul mercato”, i neri e gli indigeni, rimane indifferente ai cadaveri. E il presidente della Camera dei deputati, Arthur Lira, continua a rimanersene comodamente seduto sopra oltre 120 richieste di impeachment contro Bolsonaro, negoziando più incarichi e fondi per i deputati in un esplicito ricatto con soldi pubblici.


E la comunità internazionale, che ha un grande potere di pressione in un mondo globalizzato? Il Brasile è troppo grande per fingere di non vedere cosa sta succedendo, come storicamente fa con i paesi più piccoli e alcune nazioni africane. Il piano di Bolsonaro di diffondere il virus per ottenere "l'immunità di gregge" è molto ben documentato. Contro la popolazione in generale, è un crimine di sterminio. Contro gli indigeni, è un genocidio. Ma le comunicazioni per crimini contro l'umanità ristagnano presso la Corte Penale Internazionale e le autorità, candidamente, continuano a fare affari con Bolsonaro.


In un futuro molto prossimo gli esponenti della democrazia europea dovranno spiegare cosa facevano mentre Bolsonaro ci uccideva. Ma per allora sarà troppo tardi. Ci risparmino almeno i dibattiti nei salotti illuminati sul perché le democrazie muoiono. Se i loro strumenti non servono a proteggere i popoli in momenti come quello che sta vivendo il Brasile, non c'è comunità o democrazia globale che si meriti questo nome. Staremo a vedere quanti morti ci vorranno per offendere i nasi delicati dei liberali.


*Eliane Brum è nata a Ijuí, nel sud del Brasile, nel 1966. Scrittrice, reporter e documentarista si occupa in particolare di Amazzonia e di periferie urbane. Collabora con El País e The Guardian e i suoi articoli appaiono anche sulla rivista Internazionale. Ha pubblicato un romanzo, Uma Duas (2011), e varie raccolte di interviste e reportage, tra cui “Brasil, Construtor de Ruínas: um olhar sobre o país, de Lula a Bolsonaro” (Arquipélago). In Italia ha pubblicato “Le vite che nessuno vede” (Sellerio 2020) ed un suo testo in "Dignità! Nove scrittori per Medici senza Frontiere (Feltrinelli 2011). Ha vinto moltissimi premi nazionali e internazionali di giornalismo. “Le vite che nessuno vede” è stato selezionato per il National Book Award 2019 ed è stata tradotta in numerosi paesi.

Email: elianebrum.coluna@gmail.com

Twitter, Instagram e Facebook: @brumelianebrum


Oltre che su questo blog, altri articoli di Eliane Brum tradotti in italiano sono presenti sul sito Il Resto del Carlinho Utopia, qui

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