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Nelson Mandela

GLI UOMINI AQUILONE
di Silvestro Montanaro

06.12.13

Esistono donne ed uomini la cui anima, come il più colorato degli aquiloni, sfida ogni legge e regola e, nonostante tutto e tutti, corre e sorride al cielo. Donne ed uomini normali, non privi di contraddizioni, terribilmente cocciuti nel perseguire le povere cose che veramente rendono donne ed uomini capaci di dirsi tali.

 

La libertà, la dignità, il diritto ad una briciola onesta di felicità. E come un aquilone che, naturalmente, conosce la sua meta finale e sfida i venti e la gravità pur di raggiungere il cielo, queste donne e questi uomini affrontano la durezza crudele dei tempi in cui vivono ed i poteri odiosi che la sorreggono, pronti a pagare ogni prezzo, persino la vita, per denunciarne la falsità, la prepotenza, la profonda ingiustizia.

 

E come un aquilone freme e sobbalza, sembra alle volte venir giù, anche i loro cuori alle volte tremano e sembrano voler demordere, ma poi ,quasi sempre, riprendono il loro volo verso il cielo delle sole povere e piccole cose degli umani capaci di illuminarlo e colorarlo. Alcuni di loro diventano famosi, altri, la gran parte, non lo saranno mai se non nella piccola e calda cerchia delle persone che hanno la fortuna di incontrarli.

 

Senza di loro il mondo crollerebbe sotto gli orrori della barbarie che da sempre, e ancor oggi, lo affligge. La codardia dei tanti li trasforma in santi, in uomini e donne speciali, addirittura supereroi. Il vile modo di ribadire quell’odioso e menzognero ritornello che afferma che non è da tutti pretendere il cielo. E perché mai? Basta semplicemente un gesto. Tener la testa alta, finalmente guardarlo senza timore come la più umana delle necessità e dei diritti.

 

Nelson Mandela era uno di noi, come tutti noi non privo di paure e contraddizioni, ma capace di cercare il cielo. Un cielo che per lui aveva un solo nome, libertà. Per se e la sua gente. Una pretesa normale, normalissima, ma assurda nel tempo in cui si è svolta la sua vicenda umana. E ad essa ha offerto tutta la sua vita.

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"Mandela" di Mauro Biani

Tante e tante volte gli avranno detto che era un folle, uno sciocco. “Per la tua libertà, morirai in una cella. Ne valeva la pena?”. E lui avrà sicuramente sorriso, seppur a denti stretti. Mille e mille volte i suoi carcerieri gli avranno offerto compromessi accettati i quali la sua cella si sarebbe spalancata. E lui avrà addirittura riso sui loro brutti musi, sollevando ancor di più la sua testa.

 

Di che libertà gli parlavano infatti? Poter vivere da servo tra gli altri servi? Mille volte meglio il suo splendido cielo, tanto luminoso da farlo sentire terribilmente ricco e libero persino nello spazio di pochi metri quadri in cui è stato costretto per tanta parte della sua vita. Come un uomo, un semplice uomo con in cuore un fragile e meraviglioso, coloratissimo aquilone. Quello che abbiamo tutti dentro, basta aver voglia di liberarlo e farlo finalmente volare.

Grazie, Madiba.

Nel 2000 Nelson Mandela accettò, dopo aver incontrato Silvestro Montanaro, di essere il primo "testimonial" di C'era una volta. Questa intervista, raccolta dallo stesso Montanaro, venne utilizzata dalla Rai per promuovere la nuova stagione del programma.

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